mercoledì 7 febbraio 2007

Freestyle o No?


Ci ho pensato oggi: il freestyle è una parte importante della cultura hip hop (ci hanno propinato tutte le menate delle battle, delle jam e dei b-boy fieri talmente tante volte che ormai ci crediamo di default), eppure c’è qualcosa che non quadra.
Alcuni dei miei MCs preferiti di tutti i tempi non fanno freestyle. Boots Riley, per esempio, ma anche Chuck D, e GZA, per esempio.
Questo per dire che prima uno affila i denti sul campo di battaglia, annusando la paura di colui che ha di fronte, poi pero’ subentra (e deve subentrare) qualcos’altro.
La voglia di rifinire il messaggio, di dire le cose in maniera più compiuta che non con le semplici rime da battaglia, e di lavorare anche sulla struttura ritmica e lessicale di un testo e, in generale, di un brano (cosa che fanno sempre troppo in pochi).
E allora lì scatta la molla di abbandonare il freestyle come “showcase” di chi vuole fare vedere solo quanto sia grande il proprio carisma (se non l’abilità tecnica).
E guarda caso alcuni grossissimi freestylers (tipo Supernatural e Juice, per esempio, ma anche il magistrale Canibus) non sono mai stati in grado di tirare fuori album di livello sufficiente.
Accanto a questo si deve registrare anche la deriva sensazionalistica delle battaglie: oggi conta lo stile più della sostanza, è un fatto. Basta dire cose leggermente scioccanti e tirare fuori un paio di metafore (o similitudini, in molti casi) ardite e il gioco è fatto.
Per me non basta. Il rap non è ginnastica. È messaggio. E se al di là delle metafore non c’è niente, allora c’è un grosso problema.
Voglio dire, Slick Rick e G Rap sono stati due mostri, sul campo di battaglia. Ma se fossero stati solo quello, non sarebbero riusciti a tirare fuori visuals pazzesche come quelle delle cinematiche storie che tutti conoscono.
E il fast-rap di Kane, altro grande freestyler, ha sicuramente avuto bisogno di ore di meditazione, per partorire classici come Raw e Another Victory.
Eppure questo, a molti ascoltatori di rap, resta sconosciuto. È più comodo pensare che per fare un testo rap ci vogliano cinque minuti. Così uno si crea anche la giustificazione per la sciattezza delle liriche che oggi si sentono in radio.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh biggie non ha mai fatto granchè freestyle ma nessuno può mettere in dubbio le sue capacità. Al contrario Mad skillz non ha mai fatto uno straccio di canzone che possa essere definita tale. Ci sono animali da studio e animali da freestyle. io preferisco i primi.

Antonio ha detto...

Anche io preferisco i rappers da studio, senza dubbio.
Biggie di freestyle ne ha fatto eccome, era un vero mostro...
ma hai ragione tu, le cose scritte hanno poi lasciato un segno nella storia. E questo e' cio' che conta, alla fine.
Mad Skillz e' un caso anomalo. Forse da ghostwriter ha fatto troppi soldi che non gliene frega del resto.
I suoi "rap up" di fine anno sono uno spasso!

Anonimo ha detto...

Mah Biggie ne ha fatto parecchio ma da giovinastro magari. Parecchi freestyle suoi che ho da registrazioni radio sono palesemente pezzi secondo me.

Antonio ha detto...

Vero, vero. Pero' ammetterai che da giovinastro ci beccava, no?
Hai visto il pezzo che fanno vedere in Biggie and Tupac, per esempio?
O i freestyles con Tupac?

In ogni caso, preferisco la sostanza. Boots Riley > Skillz, tutta la vita!

Anonimo ha detto...

guarda, è il mio mc preferito, non mi devi convincere ehehe

DIFFORME ha detto...

ciao antonio
quando vuoi fammi un saluto sul mio blog
difforme.blogspot.com
G.

L ha detto...

per me sono importanti entrambi gli aspetti.

un MC che non sa improvvisare è "carente" seppur bravissimo nei testi. l'improvvisazione è importante, almeno averla affrontata, saperla fare. non necessariamente essere sempre pronto alla sfida ma avere quella consapevolezza che, secondo me, il saper improvvisare ti da.

poi boh, penso che ci sia un certo margine (non so dire se ampio o meno) di differenza fra il modo in cui ascolta il rap un ascoltatore rispetto a come un MC ascolta un altro MC...ma chi è che pensa che per scrivere un testo rap ci vogliano 5 minuti?

o____________O

Antonio ha detto...

Hai ragione, Larri. Ci vuole quanto meno la predisposizione.
Pero' e' chiaro che chi sa scrivere un testo complesso probabilmente e' chiaro che sa fare freestyle, mentre il viceversa non sempre vale.
In ogni caso, ripeto, Boots Riley e' l'esempio di uno che di solito non fa freestyle, ma si mangia tutti i Lil Flip del mondo.

Non so se esistano le differenze di cui tu parli, ti dico solo che per me e' importante sentire dope rhymes and dope beats.
Se l'MC e' scarso, c'e' poco da fare, anche le basi migliori vengono sminuite...

Chi e' che pensa che per scrivere un testo rap ci vogliono 5 minuti?
Tutti quelli che si basano solo sul freestyle o sulle rime semplicistiche che vanno di moda ora.
Tipo, quanto ci ha messo Rick Ross a scrivere Port of Miami (l'album)? Per me mezz'ora in tutto...
Per me rappare e' come suonare la chitarrra. la composizione conta piu' degli assoli fini a se' stessi. E il freestyle molto spesso e' fine a se' stesso. Di questo volevo parlare nel post...

Anonimo ha detto...

E' vero, spesso chi fa ottimi freestyle non scrive testi altrettanto competitivi, ma ci sono anche eccezioni, sulla scena italiana penso a Turi, scrive testi molto interessanti ma fa anche freestyle paurosi!