giovedì 8 settembre 2005

Un Tributo ai Company Flow


Un terzetto multirazziale di ragazzi, che rispondono ai nomi d’arte di Bigg Jus, El-P e Mr. Len sforna nel 1996 Juvenile Techniques, sull’onda di un’insoddisfazione totale verso il mondo dell’hip hop. Il singolo, appoggiato da Stretch Armstrong e Bobbito Garcia, DJs che hanno lanciato tante stelle (prima fra tutte Nas) segna la nascita di un’entità nota come Company Flow, destinata a cambiare per sempre il mondo dell’hip hop indipendente (independent as fuck è proprio il motto del trio).
I Co-Flow nascono nel periodo in cui il mondo dell’hip hop si frattura in maniera irreparabile e nasce il fenomeno dell’underground contrapposto al mainstream (inteso come separazione fra i “backpackers” e quello che anni dopo si chiamerà “bling bling”).
I Co-Flow, in questo senso, si fanno portatori di un’estetica estremamente sperimentale ed avanguardista, ma allo stesso tempo fortificano le proprie radici old school tramite una sensibilità ultrapurista e “rugged like Ruanda”.
La parabola artistica di El-P e soci è segnata dalla ricerca delle rime perfette e di quella coolness di cui oggi è alfiere la casa discografica Def Jux (guarda caso fondata da El-P alla fine dell’avventura Co-Flow).
Allo stesso tempo, i Company Flow, anche tramite gli scazzi con gli Anticon, si caratterizzano come fortemente critici verso il nerdismo di un certo tipo di hip hop (soprattutto bianco). Il modo in cui El-P distrugge Dose One in Lynda Trip è esemplare, mettendo in loop le parole “I love Company Flow” pronunciate proprio da Dose One, come ritornello. L’autocompiacimento dell’isolazionismo underground non fa per i Co-Flow, sebbene il gruppo, paradossalmente, sviluppi uno stile che li porterà ad essere unici ed inconfondibili (e per certi versi isolati).
I Co-Flow sono pesi massimi, seguaci ideali di quell’astrattismo verbale che prima di loro solo gli Ultramagnetic MCs avevano saputo mettere in campo così bene.
Ma l’astrattismo diviene anche causa dei contrasti, soprattutto fra il carismatico El-P ed il geniale Bigg Jus, che poi portano allo scioglimento del gruppo.
In ogni caso, il testamento della grandezza dei Co-Flow è rappresentato dal monumentale Funcrusher Plus, uno dei migliori dischi hip hop di sempre, in bilico fra coscienza e coolness, fra piani spettrali e bassi “obesi”, fra graffiti e impegno politico.
Successivamente, Bigg Jus se ne va (pubblicherà pochissime cose, molto sperimentali e spesso inaccessibili, sotto i nomi di Lune TNS e NMS): sotto l’ombrello Co-Flow restano Mr. Len ed El-P, che realizzano per la Rawkus Little Johnny From The Hospital, album strumentale non totalmente riuscito ma di calibro altissimo.
Poi la separazione.
Oggi il terzetto continua le proprie avventure “a solo”, con El-P superstar indiscussa dell’underground e gli altri a centellinare pezzi di avanguardismo imploso in un’America in cui non sembra esserci più posto per le menti pensanti. Ma finché c’è la Def Jux c’è speranza…

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