mercoledì 7 settembre 2005

Un Tributo agli N.W.A


Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Quando uscì Straight Outta Compton, la gente comprò il disco ma non capì un cazzo di che cosa i 5 negri con un brutto carattere volessero dire.
Nessuno aveva capito la portata della rivoluzione che stava per seguirne (anche se ci sarebbero voluti ancora alcuni anni per concretizzare tutto).
I Niggaz With Attitude mettevano in campo, per la prima volta e senza paura, l’antidoto a tutta la conoscenza che i rappers, soprattutto quelli della costa Est, avevano mollato fino a quel momento. Anche quelli gangsta come Just Ice.
E quest’antidoto si chiamava ignoranza. Una dose di ignoranza mai vista prima. Tutti i rappers che li avevano preceduti avevano cercato di lasciare il segno come persone sensate e con concetti intelligenti e ben espressi (anche un proto-gangsta come Schoolly D e la sua durezza).
Per gli NWA questa era una bestemmia, e i Nostri hanno puntato sullo shock value. Magnaccia, troie (vere e figurate), spacciatori, poliziotti negri più razzisti di quelli bianchi, questo è il mondo di questi fuoriclasse dell’ignoranza che, ironicamente, si mostrano stranamente puritani nei confronti della marijuana in Express Yourself (ma poi ci penseranno Dre e Snoop a rettificare…). Veramente stravagante, se si pensa che i soldi per il primo album (NWA and the Posse, quello con Arabian Prince, raffigurato anche sulla cover di Straight Outta Compton) Eazy-E li aveva racimolati proprio spacciando crack…
Dicevo dell’ignoranza in quantità industriali. Ecco la vera rivoluzione a 33 giri, quella che ha spazzato via anche i Public Enemy, cui gli NWA erano molto debitori dal punto di vista dei suoni.
L’approccio degli NWA era più pulito per quanto riguardava i suoni (meno “Bomb Squad”), ma la vera intuizione dei Niggaz With Attitude arrivò dall’esame della pericolosità sociale dei PE, autodefinitisi la CNN nera.
Come diventare il “gruppo più pericoloso del mondo”? Beh, per citare Frank Miller, “un uomo senza speranza è un uomo senza paura”…
Per cui, mettiamo pure da parte ogni capacità critica e trasformiamoci in cinghiali. Ma ci vuole un Super-Uomo nietszcheiano per fare ciò… E questo è proprio il più grande successo di Straight Outta Compton.
Oggi non è più possibile fare un disco in cui un rapper ha qualcosa da insegnare. È intrinsecamente ridicolo. L’unico possibile approccio è la faccia di bronzo che Dr. Dre, Ice Cube e soci hanno perfezionato nel 1990. Quello del “You think I give a damn about a bitch? I ain’t a sucker” o dello “Squeeze the trigger and bodies are hauled off”. Poesia pura.
Quella che i nuovi gangsta, 50 Cent in testa, non possono mai sperare di eguagliare, nonostante facciano del proprio meglio per copiare…

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