Wu-Tang Special 2 – L’eredità del Wu-Tang Clan
Che cosa ci ha lasciato il formidabile Wu-Tang Clan? Tantissime cose, e grandi insegnamenti, sia in senso positivo che negativo.
Partiamo dai lati negativi: innanzitutto l’insegnamento che grandi ego prima o poi cozzano, e ciò va a svantaggio di tutti (pubblico compreso). Dopo Wu-Tang 4 Ever la dinastia si è praticamente disgregata.
Poi il fatto che se c’è uno sbilanciamento fra la parte musicale e quella lirica i dischi non escono bene. Sembrerà una banalità, ma pare che a Raekwon nessuno lo abbia spiegato…
E poi il fatto che l’ispirazione a volte passa e chi una volta era un supereroe diventa un normalissimo mestierante (per gli amanti dell’hip-hop, non per Tarantino, ovviamente).
Poi il fatto che disperdersi in una serie di progetti di medio livello porta via l’attenzione per i progetti importanti (come sa chi ancora aspetta The Cure di RZA).
Questo per quanto riguarda i critici. Per gli aficionados, la Legacy dei Wu-Tang è ben altra: una serie impressionante di dischi importantissimi. Cuban Linx e Liquid Swords possono a buon diritto essere messi nella lista dei migliori album hip hop di tutti i tempi, così come Enter the Wu-Tang e probabilmente Wu-Tang 4 Ever.
Il Wu-Tang Clan è stato, e questo penso non lo si possa negare, la prima e forse unica entità artistica che ha nobilitato la parola “commerciale”, in quanto nei dischi del clan (e nella linea di abbigliamento Wu-Wear) il termine è rimasto letterale (cioè vendibile) e non ha assunto il significato di “ruffiano nei confronti del pubblico”. Il Wu-Tang ha dato ai propri seguaci un pezzo di hardcore puro ed incontaminato, una pepita grezza che si trasforma in oro puro nelle orecchie dell’ascoltatore. Provate a paragonare la compattezza di una Criminology con una qualsiasi produzione (sgonfia) dei Re Mida del momento… E che dire dell’incedere quasi industriale di All I Need? Come non riconoscere l’unicità della ballata, se la paragoniamo agli imbarazzanti lenti targati G-Unit o agli standard Murda Inc.?
RZA ha prodotto almeno 150-200 basi di livello abnorme ed una mezza dozzina di album praticamente in toto, prima di calare un po’ di qualità, e questo è un record assoluto, penso.
L’altro aspetto è che Mr. Diggs è stato in grado di essere il sommo esegeta del Wu-Tang sound, riuscendo allo stesso tempo a differenziarlo in maniera così compiuta che chiunque possa percepire la diversità di stile nelle basi di, chessò, ODB e Raekwon, apprezzando allo stesso tempo la coesione di uno stile che per anni è stato LO STILE hip hop (e forse, nonostante il Gotterdammerung, lo è ancora).
E poi le canzoni, troppe per enumerarle tutte: Shimmy Shimmy Ya, Liquid Swords, Rainy Dayz, Tragedy, C.R.E.A.M. e via dicendo…
Altro spunto di riflessione: un membro del Clan, ovvero Method Man, è l’unico rapper ad essere apparso sui dischi ufficiali (cioè non postumi) sia di 2Pac (Got My Mind Made Up, in All Eyez On Me) che di Notorious B.I.G. (The What, in Ready To Die)…
Partiamo dai lati negativi: innanzitutto l’insegnamento che grandi ego prima o poi cozzano, e ciò va a svantaggio di tutti (pubblico compreso). Dopo Wu-Tang 4 Ever la dinastia si è praticamente disgregata.
Poi il fatto che se c’è uno sbilanciamento fra la parte musicale e quella lirica i dischi non escono bene. Sembrerà una banalità, ma pare che a Raekwon nessuno lo abbia spiegato…
E poi il fatto che l’ispirazione a volte passa e chi una volta era un supereroe diventa un normalissimo mestierante (per gli amanti dell’hip-hop, non per Tarantino, ovviamente).
Poi il fatto che disperdersi in una serie di progetti di medio livello porta via l’attenzione per i progetti importanti (come sa chi ancora aspetta The Cure di RZA).
Questo per quanto riguarda i critici. Per gli aficionados, la Legacy dei Wu-Tang è ben altra: una serie impressionante di dischi importantissimi. Cuban Linx e Liquid Swords possono a buon diritto essere messi nella lista dei migliori album hip hop di tutti i tempi, così come Enter the Wu-Tang e probabilmente Wu-Tang 4 Ever.
Il Wu-Tang Clan è stato, e questo penso non lo si possa negare, la prima e forse unica entità artistica che ha nobilitato la parola “commerciale”, in quanto nei dischi del clan (e nella linea di abbigliamento Wu-Wear) il termine è rimasto letterale (cioè vendibile) e non ha assunto il significato di “ruffiano nei confronti del pubblico”. Il Wu-Tang ha dato ai propri seguaci un pezzo di hardcore puro ed incontaminato, una pepita grezza che si trasforma in oro puro nelle orecchie dell’ascoltatore. Provate a paragonare la compattezza di una Criminology con una qualsiasi produzione (sgonfia) dei Re Mida del momento… E che dire dell’incedere quasi industriale di All I Need? Come non riconoscere l’unicità della ballata, se la paragoniamo agli imbarazzanti lenti targati G-Unit o agli standard Murda Inc.?
RZA ha prodotto almeno 150-200 basi di livello abnorme ed una mezza dozzina di album praticamente in toto, prima di calare un po’ di qualità, e questo è un record assoluto, penso.
L’altro aspetto è che Mr. Diggs è stato in grado di essere il sommo esegeta del Wu-Tang sound, riuscendo allo stesso tempo a differenziarlo in maniera così compiuta che chiunque possa percepire la diversità di stile nelle basi di, chessò, ODB e Raekwon, apprezzando allo stesso tempo la coesione di uno stile che per anni è stato LO STILE hip hop (e forse, nonostante il Gotterdammerung, lo è ancora).
E poi le canzoni, troppe per enumerarle tutte: Shimmy Shimmy Ya, Liquid Swords, Rainy Dayz, Tragedy, C.R.E.A.M. e via dicendo…
Altro spunto di riflessione: un membro del Clan, ovvero Method Man, è l’unico rapper ad essere apparso sui dischi ufficiali (cioè non postumi) sia di 2Pac (Got My Mind Made Up, in All Eyez On Me) che di Notorious B.I.G. (The What, in Ready To Die)…
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