Il certificato agonistico di Zio Bill
Il Dio Mais è centrale nell’opera di Williams Burroughs È Arrivato Ah Pook come il Dottor Mais è centrale nell’opera di un ex-culturista che per anni è stato il trainer di mio fratello Gianni, all’epoca in cui Gianni partecipava, con grandi soddisfazioni, ai vari campionati di culturismo IFBB.
Marco, questo il nome dell’allenatore, era stato a sua volta un campione di culturismo, arrivando quasi alle soglie del professionismo “vero”. Per capirci, Marco arrivò secondo nella propria categoria in un campionato WABBA in cui il livello era così alto che l’assoluto fu vinto da Thierry Pastel, destinato successivamente a diventare uno dei fuoriclasse del body building degli anni ‘80.
Marco è nato con un soffio al cuore. Questa malformazione avrebbe dovuto impedirgli di gareggiare, ma il problema fu abilmente aggirato con l’aiuto del Dottor Mais.
Come in un esercizio di cut-up burroughsiano, infatti, il brillante Marco iniziò un’opera di “autocertificazione” ante litteram, firmando certificati agonistici per sé stesso et similia con il moniker, appunto, di Dottor Mais. Su un altro piano della realtà, probabilmente comunicante, il Commissario delle Fogne usava la parola “corn” (mais, in italiano), per indicare fesserie, inesattezze, insomma stronzate. Come le stronzate, cioè, che Marco propinava a chi avrebbe dovuto controllare quei certificati con cui invece arrivò a vincere titoli agonistici.
Coincidenza? Non credo. Come dicono i francesi: “Mais non”.
Marco, questo il nome dell’allenatore, era stato a sua volta un campione di culturismo, arrivando quasi alle soglie del professionismo “vero”. Per capirci, Marco arrivò secondo nella propria categoria in un campionato WABBA in cui il livello era così alto che l’assoluto fu vinto da Thierry Pastel, destinato successivamente a diventare uno dei fuoriclasse del body building degli anni ‘80.
Marco è nato con un soffio al cuore. Questa malformazione avrebbe dovuto impedirgli di gareggiare, ma il problema fu abilmente aggirato con l’aiuto del Dottor Mais.
Come in un esercizio di cut-up burroughsiano, infatti, il brillante Marco iniziò un’opera di “autocertificazione” ante litteram, firmando certificati agonistici per sé stesso et similia con il moniker, appunto, di Dottor Mais. Su un altro piano della realtà, probabilmente comunicante, il Commissario delle Fogne usava la parola “corn” (mais, in italiano), per indicare fesserie, inesattezze, insomma stronzate. Come le stronzate, cioè, che Marco propinava a chi avrebbe dovuto controllare quei certificati con cui invece arrivò a vincere titoli agonistici.
Coincidenza? Non credo. Come dicono i francesi: “Mais non”.
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