venerdì 21 agosto 2009

Super Posse Cuts di Cui Nessuno Parla Mai pt. I

Pete Rock - The Game f. Raekwon, Prodigy & Ghostface Killah

Ci sono posse cuts di cui tutti si riempiono la bocca (anche giustamente, ma questo è un altro discorso), e altri che restano ingiustamente misconosciuti.
È per esempio il caso di The Game di Pete Rock, tratta dall’album Soul Survivor, in cui il chocolate boy wonder cooptava gli allora compagni di etichetta Raekwon, Prodigy e Ghostface Killah per una prestazione stellare (a partire dalla menzione del commissario Gordon nel primo verso...).
Già dal beat classicheggiante (sia nel senso del campione dal sapore di musica classica, che nel senso dei richiami old school dei campioni vocali) si capisce che ci siamo: l’epicità dell’opera è sottolineata dal modo in cui Raekwon entra in scena, in controtempo, spingendo l’acceleratore sullo stile “cinematografico” che lo contraddistingue, e giustapponendo flash da mafioso stile Only Built... (fucili e giubbotti antiproiettile, le asiatiche in Mercedes, le donne che escono dalle torte - di coca - coi fucili) a un immaginario quasi esoterico (la taverna, la spada, l’armatura di acciaio inossidabile, l’oro del Ghana) nella perfetta epitome “blunted” del suo inimitabile stile.
Poi, dopo un coretto efficace e molto “street” entra in scena Prodigy, che all’epoca non si era ancora mangiato il cervello ed era efficacemente in grado di dipingere un quadro della guerriglia urbana su cui tanto efficacemente era riuscito a costruirsi una carriera: l’inizio rappresenta fieramente il proprio hood, e la “thug life” del Queensbridge, con l’inserimento in maniera naturale dello slang da galera e la visione epica dell’uno (inteso come tutto il project) contro tutti (gli altri). In questo senso, si passa velocemente da una dimensione quasi intimistica (gli homies che si ubriacano), invece a un passaggio epico e magniloquente in cui si annuncia quasi la madre di tutte le battaglie (evocata dalle luci brillanti e i venti del nord), ma anche da un sottile ma non troppo richiamo alle atmosfere di Shook Ones.
A questo punto entra in gioco Ghostface, che qui più che “Ghost of Christmas Past” diventa “Ghost of Christmas Future”, nel senso che lo ritroviamo qui in forma più astrattista che mai, ad anticipare i temi e le atmosfere di Supreme Clientele (MC ultra, layin’ for Travolta) con un flow chiusissimo che gioca coi suoni e con le immagini in maniera molto più post-modernista e ironica di quanto fatto fino ad allora. Per fare un paragone filmico, se Rae è Scorsese, allora P è Herzog, ma soprattutto Ghostface diventa Burton. In tutto ciò, Ghost non rinuncia da essere tanto magniloquente quanto i compari (“Time life investments, when broke I wrote the Old Testament”), inserendo però di tanto in tanto quella specie di codice da “spam rap” che lascia interdetti (sei scimmie e mezzo? Dodici nazisti? Gorbacioff che sta sotto le palle di Method Man?) e riferimenti culinari che poi è diventato il segno distintivo del rapper.
Chiude zio Pete stesso, e, pur essendo lontano mille miglia dalla perizia tecnica dei tre che lo hanno preceduto, lo fa in maniera competente, ancorché molto meno evocativa e legata solo a quel “brag rap” che invece Raekwon, Prodigy e Ghostface erano stati così bravi a trascendere.
Magari non sarà una delle prove più celebrate a livello di pezzi di gruppo, ma The Game non è certamente meno valido di altri “classici”.


[Raekwon]
Wall to wall.. thats my word
I want approximately.. everything you got
The verdict.. that’s right

Yo...
Call me the black champion guess down, wanna test now
So let’s grab the mack and vest, bless him if he stressed out
Amazin glazin purple haze patients
Blazin’ asians in mercedes benz stations
Yo moving through the tavern, guns that burn, sons that learn
Stabbin an intern, corporate book of words
Iceatollah Motorolas, gun reloaders, broads with rollers
When wet lense stolers, lex glowers who owe us
Call up comissionary Gordon, son go warn the warden
That the lord is back, rollin with his sword again
Mix tape, masturbation mate rate plates ice traits
Guns wit bitches jumpin outta white cakes
Its on for real, indeed, Lex Leonardo
Shells thats hollow, six whipper through the 52 globe of horror
Carry the stainless steel armor
Nurture the church avenue drama, yo, african gold from Ghana
Puffin these marijuanas make Allah catch Alzheimer’s
Feedin bread to birds yellin fuck old timers

Chorus: Raekwon

Its called game, game get ya life kilt, game recognize
Write wills, game slight chills things stay the same
Game, subliminary mills smash grills night chills
Regardless what pah things wont be the same
Gamell get ya life kilt game recognize
Write wills, game slight chills things stay the same
Game, subliminary mills smash grills night chills
Mic skills baby pah won’t be the same
Game

(check this out, one two, yeah yeah this is me P no doubt)

[Prodigy]
Segregate those fake punks
Separate the bullshit from the authentic
Vintage rhyme division got the globe listening
My rap scroll belittled your goals and visions
Prohibition got my whole block pissin christians
One-fifty-one dunn’ll have you off balance walkin’
Don’t let your emotions get involved talkin’
To the wrong culprit, the killer be the soft spoken
So what’s ya intentions, you want to glow for the moment?
Throw on ya two pennys then you boltin’
I rock for the few chosen, who got they third minds open
Write a page tha’tll engage war and encite fights
Be on the look for the bright lights and north winds
The trumpets be the mics ya size malevolent
You don’t be long in my evesight, pees a powerful soldier
Of the light and things won’t be the same
The games over

Chorus

[Ghostface Killah]
MC ultra high-brolic bank roll alcahol vulture
Garlic balls dice the shield of ocre
Tally ho pitty-pat backgammon pro
Pink salmon five spring rolls know me, you love my intro
Half a face wig sewed together like manhattan chase
Lookin like statue of praise, check behind the drapes
Castor troy layin’ for Travolta mic gun pump
Layin on the floor clarks bleedin watermelon chunks
Hold up... sprinkle the hash, Tony chopstick
Snatch RZA last piece of fish right off the glass dish
Butter roll beats bagel tracks wavey hair decks
Lay it down straw hat style, butterball crown
Time life investments, when broke I wrote the Old Testament
Crashed domes now perform excellence
Words with the president, brunch with Yeltsin
Gorbachev under Meth’s nuts, he out in Belgium
Six and a half monkeys, twelve nazis
Four disappear, three eight two one flash to thin air
God’s replica no wheel drive motionless mind cresica
Tilt the hat like Esther

Chorus

[Pete Rock]
Aiyyo, I rumble into action, son Im right on target
Legendary status with the way the track started
Its on, at any second with the high stakes
Drama, the games teeth sharp like pirahana
Theres a million style biters who try to create
Make no mistake real niggaz challenge the fake
Most valuable SP-1200 gold medals
Rae Prodigy Ghost rhyme professional
The original, Pete Rock is like Soul on Ice
Dynamite with the mic device
Now roll the dice, for the game of death
Snake eyes baby pah, the boy wonder’s a threat

5 commenti:

Anonimo ha detto...

a livello di rime son d'accordo..il beat mi ha sempre un po' fatto cagare
djmp45

reiser ha detto...

Concordo, noioso dal terzo ascolto in poi.

Anonimo ha detto...

non concordo...il beat rompe in 2...certamente però non è canzone da ascolto a rotazione continua...

RARASHIXXX

Anonimo ha detto...

minkia che palle stà scansione intellettualistica del rap...scorsese? herzog? boh...

Antonio ha detto...

No, minchia che palle questi anonimi saccenti che non si firmano mai...

E Raekwon (non Antonio Solinas, Raekwon) che parla di Scorsese non l'hai mai sentito?
Cosa c'entra l'intellettualismo con una metafora esemplificativa?
O dobbiamo essere tutti cinghiali?