venerdì 24 luglio 2009

In Breve

Willie Isz - Georgiavania. Grande disco, a volte un po' incerto nella direzione ma con momenti notevoli, soprattutto quando i violini medioevali diventano un accompagnamento per boscaioli sudisti. Per quanto riguarda le collaborazioni Dungeon Fam, certamente molto meglio di Gnarls Barkley (anche se ovviamente Willie Isz non se lo cagherà nessuno).
La Coka Nostra - A Brand You Can Trust. Disco che migliora ad ogni ascolto (anche se mi sarei aspettato un classico). Lo sforzo di affrancarsi dal puro crossover metallaro è apprezzabile, anche se qualche base meno tamarra ci sarebbe stata bene (vedi il Lethal degli House of Pain di The Truth...).
DJ JS-1 - Ground Original 2 'No Sell Out'. Il DJ della Rocksteady Crew ultimamente si è fatto notare in più di una occasione. Il disco "solista", invece, non convince del tutto. Approccio sampledelico troppo classico, poca inventiva nell'uso del chopping e quache ospite svogliato non lo aiutano affatto. Alla prossima.
The Large Pro - The LP. A scapito di apparire cinico, forse era meglio se The LP fosse rimasto leggendario e perduto. A distanza di decenni, alcune intuizioni di Large Pro restano straordinarie, ma il tutto non ha la freschezza che meriterebbe. Alcuni pezzi sono masterizzati male, ma l'interesse dell'album rimane. Il meglio è legato a due pezzi su tutti: Queens Lounge e la collaborazione con Nas, One plus One.
Royce Da 5'9" - The Revival EP. Quattro pezzi, una brevità perdonabile (sta per uscire "un cassetto di roba", come si dice a Sassari) alla luce dell'attività parallela con Slaughterhouse. E a proposito di massacri, Royce persiste: questo è il gangsta rap come dovrebbe essere fatto, moderno nei suoni ma anche attento alla capacità lirica (che a Nickel non manca). Ottimo antipasto, ma ora aspettiamo il pranzo.
Surfa - Hype. Surfa deve avere un sacco di soldi (vedi la grafica e i produttori). Nonostante questo, Hype è di una noia mortale, anche considerando che l'album è in free download. L'hip hop metrosexual funziona male negli USA, e ancora peggio in Italia: anche i produttori coinvolti fanno il compitino ma raramente incidono. Anzi mai. L'unico pregio dell'album è che ogni tanto c'è necessità di distruggere qualcuno, e come vittima di turno Surfa è ottimo.
Wu-Tang Clan - The History of Wu DVD. Documentario che, più che nella scrittura, trova il proprio interesse nell'uso di footage d'epoca, con le immagini da brivido delle registrazioni di 36 Chambers e del tour in Hawaai. Apprezzabile anche l'angolo inedito nei confronti della tragedia di ODB, che in più di un momento commuove. In giro si è visto molto di peggio.


6 commenti:

Anonimo ha detto...

di wu chambers music cosa ne pensi?

reiser ha detto...

Surfa me l'ero perso

Antonio ha detto...

di wu chambers music cosa ne pensi?
Mi aspettavo molto di peggio.

Surfa me l'ero perso
Sapessi cosa ti sei perso.

riccardo ha detto...

io DEVO comprarmi the lp originale...quel disco mi fa impazzire, da quanto mi piace.

riccardo ha detto...

scusa...ma non ho capito bene cosa intendi con "il tutto non ha la freschezza che meriterebbe"...dici che suona vecchio? o che essendo mixato male non esalta il disco come dovrebbe accadere?

Antonio ha detto...

Intendevo dire che se fosse uscito quando doveva, The LP sarebbe stato più adatto ai tempi. Oggi, fra mixaggi un po' incerti, zeitgeist diverso e aspettative varie, il disco un po' ne risente...