mercoledì 29 ottobre 2008

The Realest Shit I Ever Wrote

Flashback. Anno 1996, Nord Sardegna. Castelsardo è un paese grazioso (chi ci è stato di passaggio direbbe “suggestivo”, chi ci va spesso direbbe che il posto è bello, gli abitanti dovrebbero estinguersi, haha), abbarbicato su un’altura che domina un golfo che nel corso dei millenni ha fatto gola a turchi e aragonesi. I tempi, però, cambiano, i millenni passano per tutti (anche per il terzo Reich), e il massimo che ci si possa aspettare a Castelsardo è qualche milanese in vacanza. Che poi il milanese sia vero o un sassarese che fa finta di essere milanese poco importa (e su questa criptica affermazione ci torneremo).
Io passo le vacanze estive a Lu Bagnu, a circa 4 Km e mezzo da Castelsardo, a casa dei miei, sin da quando posso ricordare qualcosa delle vacanze. E quell’estate del 1996 non faceva eccezione.
In quel periodo (che fra parentesi era il periodo in cui più odiavo Castelsardo), mi spostavo su una sgangherata Panda “autoaggiustante” celestina (questa è un’altra storia, fidatevi…) su cui spiccavano alcuni begli adesivi pieni di carattere: la bomba pop di Invisibles, un Jimi Hendrix che suonava la chitarra e soprattutto il classico logo dei Run DMC. Insomma, non guidavo certamente il massimo dello status symbol e oltretutto Pimp My Ride ancora non esisteva, sebbene Xzibit all’epoca fosse quasi Dio (no J Mascis).
Quell’anno era venuto a trovarmi l’amico Manuel (una persona seria). Dopo alcune ore di stronzate in piazza a Castelsardo, che stranamente non si erano concretizzate in un eccesso di alcool (ah già, c’era Manuel, vero!), decidemmo di tornare a casa a dormire. Erano forse le 11 di sera, insomma una seratina tranquilla, e io, come detto, odiavo il posto. Mi pare invece che mio fratello Gianni e l’amico Piras, come al solito, volessero tirare a fare tardi, quindi Gianni decise di dare un passaggio a me e a Manuel. OK, tanto guidava lui. Business as usual.
Prima breve digressione: di mio fratello (minore) ho già parlato. All’epoca Gianni era 105 Kg di muscoli per 175 cm. Piras, il suo amico, era 105 Kg per 185. Tiratissimi, e super-infogati col culturismo. Per dirla con il Clan, “nuttin’ to fuck wit”.
Insomma, morale della favola, ci avviammo alla macchina e, lungo la strada, si aggiunse anche Fabietto, un altro amico cui ho già accennato, nonché incallito appassionato di rap come noi (also representer of the Wu-Tang sound, word to Dirty).
Seconda breve digressione: quelli erano i tempi in cui l’effetto di All Eyez On Me erano maggiori su di noi, che in generale prediligevamo la roba East Coast.
Durante il tragitto (eravamo all’altezza dello stretto lungomare che porta verso il porto all’uscita di Castelsardo), da una via secondaria uscì un Mercedes bello grosso, che praticamente tagliò la strada al mio Pandino scassato. Alla guida, un famoso DJ techno di cui non faccio il nome, ovvero uno di quei sassaresi parvenu con l’accento milanese di cui si parlava prima. Agli improperi di mio fratello (e di Piras), il DJ techno (forse per fare bella figura con due bonazze che si stava portando in giro, rispose alzando il braccio, con un gesto che significava chiaramente “ma andate affanculo”…
E lì si scatenò l’inferno (metaforicamente). Ricordo ancora le vene del collo di Piras che sembravano scoppiare, l’accelerata di mio fratello per raggiungere la Mercedes e la frenata improvvisa.
Nel tempo che ci volle perché la Panda si fermasse, mio fratello tirasse il freno a mano, e lui e Piras scendessero dalla macchina facendo gesti minacciosi (boh, 3 secondi? Quattro?) il Mercedes, in una strada larga non più di 4 metri, aveva già fatto inversione ed era sparito sfrecciando a tutta velocità. Mai vista una cosa del genere, credetemi.
Io, Fabio e Manuel scendemmo dall’auto, ridemmo per mezz’ora con Gianni, Piras e le sue vene del collo ancora gonfie di rabbia e, alcuni minuti dopo, ci avviammo verso casa. Al vedere il Mercedes che si allontanava a razzo dalla Panda, nella mia testa partì la musica di My Ambitionz az a Ridah di Tupac.
Manuel ancora se lo ricorda, sono certo. Forse anche il DJ techno.

8 commenti:

reiser ha detto...

Da questo e da altri racconti deduco che:
-i sardi sono personaggi nel complesso bislacchi
-nella tua compagnia stile A-Team eri l'unico tisico

Antonio ha detto...

occhio che ti tacciano di razzismo. :-)
Non ero l'unico tisico, ma si fisicamente ero (e sono) una chiavica...

In ogni caso, non fanno cosi' anche i rappers "rolling deep"?

vladeRG ha detto...

hahahahahahaha

Anonimo ha detto...

Ammazza i Club Dogo te fanno na sega :)

Antonio ha detto...

GANGSTA SHIT!

ma guarda che Castelsardo era veramente hardcore... posso raccontare un sacco di storie molto piu' pese!

Anonimo ha detto...

Okkio che io sono cresciuto a Zingonia:

http://archiviostorico.corriere.it/2005/febbraio/01/Noi_traditi_Zingonia_forzati_della_co_4_050201001.shtml

don't fuck wit me...eheheh

Antonio ha detto...

Come direbbe l'amico Jim Lee: "In the ghetto"!

Unknown ha detto...

e Manuel, in tutto cio'? che faceva? E se Fabietto e' quello che conosco io, beh, erano solo in due i GROSSI...