mercoledì 27 agosto 2008

Vordul Mega – Megagraphitti


Certamente Vordul è il membro meno considerato (leggi: più sfigato) del duo Cannibal Ox, e finora i due album usciti del rapper avevano fatto poco per sfatare questa condizione. Con Megagraphitti, Vordul Mega(llah) si riscatta completamente, e l’album ha poco da invidiare a quello (celebrato) di Vast Aire, Dueces Wild. In realtà, se i due “cannibali” si mettessero di nuovo a registrare insieme, mettendo insieme il meglio di Megagraphitti e Dueces Wild, saremmo in grado di ascoltare qualcosa di molto vicino alla qualità di The Cold Vein, capolavoro indiscusso (e finora unico) dei Can Ox. Ma anche senza una operazione di splicing inverso del genere, Megagraphitti non delude, ed anzi riesce a piazzare alcuni colpi niente male. Si tratta del migliore album in assoluto per Vordul ed una delle cose migliori uscite da New York quest’anno. Stay Concious apre l’album con il suo soul offbeat e sghembo: siamo nel regno del boom-bap puro, e vi restiamo per tutta la durata dell’album. Il mondo di Vordul è complementare e contiguo rispetto a quello di Vast Aire, con una maggiore enfasi sul lato dolente dell’essere “samurai” rispetto all’universo creativo del “rap magician” di Harlem, che ruota invece intorno ai fumetti.
Raramente Vordul si lascia andare al braggadocio tipico di certa scuola newyorkese e spesso caratteristica principale di Vast: il rapper invece descrive una New York sporca e deprimente in cui alcuni devono lottare per la sopravvivenza, e lo fa in maniera anticlimatica rispetto a certi fracassoni del suo quartiere. Più che di graffitti, si tratta di istantanee ingiallite ma piene di carattere. E quando la malinconia di Vordul è supportata a dovere (la stupenda AK47, Stay Concious, Triggernomics, Keep Livin'), i risultati sono notevoli. Ma anche quando la parte musicale non è straordinaria, non possiamo che apprezzare i miglioramenti fatti dal rapper di New York al microfono e soprattutto la sua capacità di assemblare un cast di beatmakers praticamente sconosciuti (a parte El-P, stranamente poco “boombastico”, il deludente duo Sid Roams e il sempre più bravo Bronze Nazareth) ma capaci di dare un contributo forte e “quadrato” all’ottimo Megagraphitti.

5 commenti:

PZA ha detto...

son daccordo sul fatto che come MC spacca,ci sono delle mine assurde su stò album però il resto non mi entusiasma,gli ho dato 7/10 sul mio blog

reiser ha detto...

Possibile che il beat di Bronze Nerchia sia un riciclo? Son convinto di averlo già sentito da qualche parte...

Antonio ha detto...

Sei e mezzo per me e' il voto giusto. Sette se consideri che tutti lo ritenevano il rapper mongolo dei Can Ox e invece qui se la cava egregiamente. Riciclo? Boh...

fabio ha detto...

Ho fatto un giro per il tuo blog, ho letto un po' di cose sparse.. Davvero complimenti ;-)

Antonio ha detto...

Grazie, ricambio.
Sono contento che in giro ci siano blog che, in maniera diversa, fanno un lavoro analogo al mio.
Prima non ne trovavo nessuno, ora invece le cose sono cambiate...