sabato 9 febbraio 2008

Il Dubbio

Ho iniziato da poco a collaborare con due realtà “serie”, sia per quanto riguarda il fumetto, sia per quanto riguarda la musica black.
Non metto i links e non faccio pubblicità, sia perché i nomi verranno fuori più avanti (sicuramente), sia (soprattutto) perché non mi sembra opportuno in questa sede, in quanto potrebbe distrarre dal ragionamento.
Che, in poche parole è questo: sento in qualche maniera una certa pressione del dubbio.
Avendo una facciata “seria” ufficiale, mi turbano alcuni dubbi comportamentali.
Non si tratta di etica, semplicemente è una questione di sopravvivenza della persona sul personaggio.
Mi spiego meglio: al di là del giudizio che ho di me stesso (vezzi inclusi), la mia personalità è sfaccettata. Sono serio almeno quanto sono un cazzeggiatore, analitico almeno quanto irrazionale e via dicendo. In questo senso, mi pongo il problema della percezione che di me potrebbero avere i lettori (capita qualche volta), ma ho deciso che devo fregarmene. Indossare una maschera, diventando a tutti gli effetti un personaggio penso che mi porterebbe fortissime nevrosi.
Qui mi rivolgo ai lettori che hanno un blog: avete mai avuto il dubbio di postare (inconsciamente) in maniera che fosse più rivolta alla captatio benevolentiae da parte del pubblico che non alla vostra gratificazione personale? In altre parole, vi è mai sembrato che il vostro “personaggio” vi stesse portando fuori dai vostri stessi binari “bloggistici”? Io ho deciso che non voglio proprio che ciò accada.
Per cui, a malincuore, rinuncerò al travestimento da professorino e continuerò a postare cose serie e cialtronerie in maniera forse schizofrenica ma quantomeno vera.
Del resto, il senso dell’hip hop è il “keeping it real”, no?

6 commenti:

L ha detto...

avete mai avuto il dubbio di postare (inconsciamente) in maniera che fosse più rivolta alla captatio benevolentiae da parte del pubblico che non alla vostra gratificazione personale? In altre parole, vi è mai sembrato che il vostro “personaggio” vi stesse portando fuori dai vostri stessi binari “bloggistici”?

Assolutamente sì, e neppure in maniera troppo inconscia.

Sono giunta alla conclusione che se scrivo un blog pubblico e -quindi- in qualche modo desidero una partecipazione ad esso, devo pur scrivere qualcosa che possa interessare chi passa a leggere (o anche, ""censurare"" cose che mi sentirei di scrivere ma che farebbero alzare un polverone...che onestamente.......)

Non che questo snaturi il mio "essere", si tratta solo di un meccanismo di becero gatekeeping: a volte automaticamente mi viene da scrivere quel che penso possa un minimo incontrare il favore di chi passa, scartando cose che potrebbero piacere solo a me..ma è sempre un prodotto della mia mente, quindi direi che we're always keepin' it real.

Anonimo ha detto...

Per me la captatio benevolentiae coincide quasi sempre, fortunatamente, con la mia gratificazione personale. Forse sono troppo affetto da istrionismo, o forse sono in buona fede e i miei desideri si modellano in base a chi interagisce con me.

Antonio ha detto...

Grazie dei commenti, molto utili. Ma solo per capire: non vi e' quindi mai capitato di sentirvi schiavi dei vostri personaggi bloggistici?

[emo] ha detto...

No, mai, per fortuna.
Dovesse capitare, penso chiuderei il blog.

Anonimo ha detto...

Capitato spesso, non credo sia un buon motivo per chiudere il blog, anche se non nego che non sia il massimo. Se ne divengo schiavo cerco di ritornare alla realtà, sempre più semplice di quanto mi appaia in simili momenti.

Anonimo ha detto...

si ma io voglio i nomi :D:D:D:D
ebbè Anto'!!!!