F.A.M.E. di Successo
Agallah è un veterano paranoico, che da anni tira fuori buoni dischi e che fa il proprio lavoro meglio di tanti altri celebrati nomi. Questo sin da quando, sotto il nome di 8-Off, girava con la Hit Squad, e, successivamente campionava Eleanor Rigby per PMD e dava a R.A. The Rugged Man uno dei beats migliori su cui Mr. Thorburn abbia mai rappato (Till My Heart Stops). Il successo non è arrivato, sfortunatamente, e questo ha amareggiato Agallah, rendendolo molto permaloso ed eccessivamente preoccupato di ricevere quei riconoscimenti che, francamente, meriterebbe in pieno.
Questo, ovviamente, ha una certa influenza negativa sulla capacità di Ag di variare i temi portanti della propria musica (e F.A.M.E. – Fuck All My Enemies, il suo ultimo mixtape, non fa eccezione), ma il Don Bishop ha talento, eccome se ha talento.
Agallah parlerà pure sempre delle solite cose da gangsta (e non lo aiutano né l’atteggiamento da soldato a là Tupac né l’affiliazione ai Dipset), ma la competenza nel mettere insieme rime ascoltabili e il flow giusto non gli mancano. Se a questo si aggiunge che Agallah è certamente un fuoriclasse dietro la consolle (lancio la provocazione: è il produttore più sottovalutato in giro adesso o no?), bisogna ammettere che ogni nuovo disco o mixtape dell’ex Crookie Monster è un’esperienza da fare. Al di là di qualche (ovvio) colpo a vuoto, di solito il signor Aguilar ci riserva qualche gradita sorpresa. Un disco di Agallah è come un buon romanzo noir: codificato all’eccesso, ma sempre dotato di motivi di interesse.
Non fosse altro perché almeno fa lo sforzo di prodursi da solo, invece di cazzeggiare sulle basi di altri…
Questo, ovviamente, ha una certa influenza negativa sulla capacità di Ag di variare i temi portanti della propria musica (e F.A.M.E. – Fuck All My Enemies, il suo ultimo mixtape, non fa eccezione), ma il Don Bishop ha talento, eccome se ha talento.
Agallah parlerà pure sempre delle solite cose da gangsta (e non lo aiutano né l’atteggiamento da soldato a là Tupac né l’affiliazione ai Dipset), ma la competenza nel mettere insieme rime ascoltabili e il flow giusto non gli mancano. Se a questo si aggiunge che Agallah è certamente un fuoriclasse dietro la consolle (lancio la provocazione: è il produttore più sottovalutato in giro adesso o no?), bisogna ammettere che ogni nuovo disco o mixtape dell’ex Crookie Monster è un’esperienza da fare. Al di là di qualche (ovvio) colpo a vuoto, di solito il signor Aguilar ci riserva qualche gradita sorpresa. Un disco di Agallah è come un buon romanzo noir: codificato all’eccesso, ma sempre dotato di motivi di interesse.
Non fosse altro perché almeno fa lo sforzo di prodursi da solo, invece di cazzeggiare sulle basi di altri…
4 commenti:
Ah, quindi lui è 8-off the assassin?
Non lo sapevo, che sorpresa!
ho ancora il suo 12" "alize for dolo", te lo ricordi? Non era male...
Si si , (8-Off) Agallah (the Assassin) e' proprio lui. Alize for Dolo me lo ricordo eccome: non era male, per niente.
E i suoi beats sono sempre sopra la media.
scusa se ti scrivo quì ma non sò dove farlo
ti dispiace se al posto di undthings nei link che ormai è deceduto metti
http://187onamothafuckincop.blogspot.com/
è un blog mio e di un gruppo di amici,ci scrivo ogni tanto.
è nato da POCO quindi è ancora del tutto provvisorio,
fammi sapere che ne pensi
ciao
Fatto.
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