mercoledì 5 luglio 2006

Un Tributo ad Aesop Rock


Dei rappers che piacciono ai bianchi hipsters che ascoltano rock alternativo, Aesop Rock è uno di quelli meno sputtanati.
Anzi, paradossalmente, tutte le tastiere di El-P e i ritmi sincopati di Blockhead non fanno che esaltarne l’attitudine old school, in qualche maniera.
Il signor Bavitz da Long Island è uno dei punti di forza della Def Jux e se qualcuno ha mai sentito la voce di Ace Rizzle su disco capisce benissimo il perché.
B-Boy bianco per eccellenza, Aesop Rock si destreggia fra spleen urbano, poesia astratta e puro nonsense, risultando, con tutte le dovute distinzioni, una specie di contraltare bianco a Ghostface Killah. Basterebbe solo questo per capirne la grandezza. Ma non basta: se è in forma (cioè praticamente sempre), non ce n’è per nessuno. Quando è ospite su una traccia, il Nostro fa sempre o quasi sfigurare gli altri comprimari, che siano (pseudo) gangsta rappers ubriachi come gli S.A. Smash o party freaks come i Camp Lo…
Tecnicamente non ce n’è. Dalle rime polisillabiche al flusso di coscienza con metafore di sapore post-emo (e tanto poetiche), Ace Rizzle sa fare tutto. Veloce, lento, poetico, impegnato, loverboy, super b-boy, stonato, gli manca solo il doppio tempo (che però fa tanto non-Def Jux…). Rispetto.
Se proprio vogliamo trovargli un difetto, Aesop Rock potrebbe andare su basi più funky e “campionate”: Preservation con Del è perfetta per il flow stratificato e complesso del rapper newyorkese, per esempio, ed anche la grevità lieve di I Love To Fuck gli si adatta a puntino (ohh!).
I soli duetti in cui Aesop “gioca di squadra” sono quelli con l’altro supereroe bianco El-P, con cui formerebbe un gruppo perfetto.
Speriamo che ci ascoltino e lo facciano. Se no, almeno un paio di presenze sul nuovo album di El-P, I'll Sleep When You'Re Dead, per gradire, non sarebbero male…

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