Def Jap
Se si parla di rap giapponese, uno si aspetterebbe rappers non particolarmente dotati (soprattutto per le caratteristiche intrinseche di quasi tutti i linguaggi orientali) e magari produttori bravissimi.
Anche perché, a sfondare in Europa e America, finora gli unici sono stati i DJs nipponici, come i bravi Muro, Honda e Krush, ma anche Yas e probabilmente qualcuno che ora dimentico. Tutti accomunati dal gusto per le basi “dusty” e campionate e per i grooves obesi e pesanti.
Poi uno apre la copertina interna dell’album dei Teriyaki Boyz, Beef Or Chicken (Def Jam Japan) mette su il CD, e rimane stupito. Dalla perizia tecnica dei rappers orientali?
Certamente no… il fatto è che però la lista dei produttori è assolutamente stupefacente!
Qualunque sia il vostro gusto in fatto di musica hip hop, probabilmente resterete soddisfatti.
C’è la sezione “crossover” con Automator, Mark Ronson, Cornelius (oh, guarda, un giapponese!) e i Daft Punk, se siete indie-rockers pentiti. Se invece amate l’eleganza di manipolatori “old school”, ecco Ad Rock, Cut Chemist e persino DJ Premier (!).
Ai più fissati del bling non resta che rivolgersi ai Re Mida della consolle, Pharrell in primis, ma anche Just Blaze e DJ Michael Watts della Swishahouse.
E non è neanche che i beats siano proprio mondezza (come uno potrebbe ipotizzare: prendi i soldi ai giapponesi e scappa…).
Abbiamo sentito di molto peggio: i produttori “underground” non deludono (c’è il solito banger di Premier, ma anche gli altri sono in forma), ed anche i beats con velleità club non sono male (anche se Just Blaze ci ha messo due minuti a fare la base di Baggy Pants).
Ad esempio Cornelius tira fuori un “Prince del ’90 incontra i Neptunes” che funziona alla grande, mentre il beat di Mr. Neptune in persona farebbe sbavare i fratelli Thornton (che mi sa che sono tornati a spacciare coca, visto il ritardo dell’album!)…
Ora i casi sono due. O la Def Jam Japan vuole buttare i soldi, oppure in Giappone c’è un mercato che permette alle case discografiche di anticipare almeno un milione e mezzo di euro solo per le basi (vado a naso, ma i nomi...).
Del resto, la frase “Big in Japan” non è stata inventata per niente!
4 commenti:
il bello è che i Daft Punk gli hanno mollato un beat totalmente riciclato da un pezzo del loro ultimo disco e senza quasi manco fargli i cambi , come se Erick Sermon mi rimandasse il break di Person to Person in loop spacciandolo per beat nuovo e io contento tanto è Erick Sermon.
ah a proposito ciao:)
Ciao Sparra, benvenuto da queste parti...
Mandami qualcosa di tuo, che lo postiamo, ok?
... E poi si dice che sono i produttori hip hop ad essere pigri!
Ah, e per la verita', io 5 anni fa per un beat riciclato di Eric Sermon (tipo anche quelli meno riusciti della Def Squad) avrei fatto i salti di gioia!
Sassari trionfa!
ho il pezzo vecchio con la tua base che uscirà ne mio cd che sarà fuori a breve se mi ricordi la tua email te lo mando!
info@gaccu.com.
Sono gia' di in porra di ascoltarlo!
Quando esce il pezzo? Ti posso fare una recensione sul blog, se vuoi...
Posta un commento