J’s Addiction…
C’era una volta un gruppo ed ora non c’è più. Venivano da Los Angeles e si chiamavano Pharcyde. Si sono sciolti e di loro non si sente parlare molto, anche se hanno lasciato dietro molti rimpianti ed alcuni capolavori. Soprattutto i primi due albums, Labcabincalifornia e Bizzarre Ride II, un antidoto super necessario alla rozzezza gangsta che all’epoca imperava sulla West Coast ed in tutto il mondo.
Personaggi problematici e molto meno superficiali di quanto l’approccio “slapstick” (qualcuno parlò di hippies dell’hip hop) potesse fare pensare, i Pharcyde si sono lasciati dietro storie anche molto angoscianti e allucinate.
Come quella di J-Swift, beat maker d’eccezione (sua la base di Passin’ Me By, uno dei pezzi più conosciuti del gruppo), passato dall’odore di stardom ad una misera esistenza di crack-omane senzatetto nella città degli angeli (persi).
L’esperienza di J-Swift è raccontata nel film documentario 1 More Hit, in uscita nel 2006, che, a metà fra reality show e documentario, narra la discesa agli inferi e ritorno (lo spero proprio) di un uomo che ha perso tutto (compresi un paio di milioni di dollari) nell’abisso del crack.
Il film parte dall’avvistamento casuale di J da parte della produttrice, mentre l’ex beatmaker puliva le pipe del crack con una coperta sudicia su uno dei tanti boulevard di L.A., e narra, in maniera anche cruda, la lotta, le sconfitte e la vittoria contro la droga di un uomo passato dalle hit discografiche alle “hit” di crack.
Uno dei personaggi intervistati nel corso del film, mi pare Lance Rivera, dice che il documentario è un monito a ricordo di cosa può farti l’industria musicale. Dalle stelle alle stalle nel vero senso della parola, purtroppo.
Ora pare che J sia pulito e che stia registrando un nuovo album dal titolo Negro Knievel.
Gli auguriamo di farcela di tutto cuore.
Personaggi problematici e molto meno superficiali di quanto l’approccio “slapstick” (qualcuno parlò di hippies dell’hip hop) potesse fare pensare, i Pharcyde si sono lasciati dietro storie anche molto angoscianti e allucinate.
Come quella di J-Swift, beat maker d’eccezione (sua la base di Passin’ Me By, uno dei pezzi più conosciuti del gruppo), passato dall’odore di stardom ad una misera esistenza di crack-omane senzatetto nella città degli angeli (persi).
L’esperienza di J-Swift è raccontata nel film documentario 1 More Hit, in uscita nel 2006, che, a metà fra reality show e documentario, narra la discesa agli inferi e ritorno (lo spero proprio) di un uomo che ha perso tutto (compresi un paio di milioni di dollari) nell’abisso del crack.
Il film parte dall’avvistamento casuale di J da parte della produttrice, mentre l’ex beatmaker puliva le pipe del crack con una coperta sudicia su uno dei tanti boulevard di L.A., e narra, in maniera anche cruda, la lotta, le sconfitte e la vittoria contro la droga di un uomo passato dalle hit discografiche alle “hit” di crack.
Uno dei personaggi intervistati nel corso del film, mi pare Lance Rivera, dice che il documentario è un monito a ricordo di cosa può farti l’industria musicale. Dalle stelle alle stalle nel vero senso della parola, purtroppo.
Ora pare che J sia pulito e che stia registrando un nuovo album dal titolo Negro Knievel.
Gli auguriamo di farcela di tutto cuore.
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