Looking for the Perfect Beat pt. 4
Self Scientific: The Self Science (S.O.L./Landspeed Records), 2001
Affiliati dei Soul Assassins e personaggi attualmente in ascesa sono Chase Infinite e soprattutto DJ Kahlil, meglio conosciuti come Self Scientific, un duo di Los Angeles con estetica molto East, che nel 2001 ha fatto uscire The Self Science, disco d’esordio in cui rime “conscious” e “banging” beats si fondono alla perfezione, creando un piccolo “classico” hardcore come piacciono a me.
Oggi Kahlil è un produttore “hot” con all’attivo collaborazioni importanti con veri artisti mainstream, in primis Xzibit, e basi allucinanti come la famosa Van Gogh di Ras Kass, ma già dai suoi esordi (in cui fece, come del resto Alchemist, da ghost a DJ Muggs) mostrava doti non comuni. Perfettamente incarnate da una base come Return, in cui l’estetica old school (sembra quasi una base del Pete Rock d’annata) fa da contraltare a rime che richiamano a valori ormai da tempo persi nel mondo dell’hip hop, prima che arrivassero troppi soldi.
Ma è la straordinaria coesività dell’album a rendere The Self Science imperdibile, un tappeto sonoro di melodie dark e vagamente orientali in cui spiccano Cash Craft e Love Allah, che Infinite cavalca con strofe intelligenti e ben costruite, e che non mostra cedimenti dall’inizio alla fine.
1 commento:
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