Wu-Tang Special 4 – Alle Radici dell’Immaginario
Ma di quale materia sono fatti i sogni (per citare Shakespeare) Wu-Tang?
Una miscela molto eclettica e variegata, che non contempla, se non marginalmente, l’adesione “ortodossa” alle quattro discipline dell’hip hop: i nostri non ballano, non dipingono e non sono troppo interessati al turntablism. Un disastro? Non mi pare, vista l’eredità che il Wu-Tang ci ha lasciato…
L’immaginario della posse di Shaolin si nutre invece di elementi tanto estranei all’hip hop “tradizionale” quanto affascinanti e facilmente inglobabili in un blob che ha generato quello che è forse il risultato artistico più importante della storia dell’hip hop.
Innanzitutto, come implica anche il nome, c’è tutta l’iconografia dei filmacci di kung-fu, a cominciare dal seminale Drunken Master. I nostri sono veri e propri esperti della filmografia di Hong Kong, e non mancano di inserire riferimenti a questo mondo, a cominciare dai nomi di ogni rapper (Ghostface Killah e Masta Killa sono solo i primi che mi vengono in mente), ispirati ad omonimi film, così come i titoli di alcune canzoni e addirittura albums (36 Chambers, Hell’z Wind Staff, Secret Rivals e via dicendo).
A questa prima influenza, fra l’altro la più visibile, se ne aggiungono altre: ad esempio l’amore per un certo cinema mafioso, rappresentato dagli alias dei Wu-Gambinos (e questa iconografia da film di Scorsese continua a influenzare il mondo hip hop tuttora). Noodles, alias di Masta Killa, e Maximillion, alias di GZA, dicono tutto…
E se i film di mafia sono un caposaldo, l’immaginario fumettistico (in particolare quello Marvel) rappresenta un altro aspetto importante della poetica del gruppo. Johnny Blaze, Tony Starks sono riferimenti troppo chiari a Ghost Rider e Iron Man, mentre Bobby Digital è praticamente la versione hip hop di un fumetto di un Jack Kirby nero degli anni ’70.
Musicalmente, la situazione è ancora più complicata, in quanto il suono ruvido e hardcore del Wu-Tang Clan è il risultato di una operazione a cuore aperto eseguita da RZA e i suoi Wu-Elements sul cadavere ancora caldo del soul con la S maiuscola, come quello di Al Green, Ann Peebles, Ike Hayes, Syl Johnson, The Charmels e via dicendo. Come sia nato questo figlio mutante del soul, che ha un cuore caldo ma appendici taglienti come rasoi (razor-sharp, guarda caso) è difficile capirlo…
A questo proposito, vorrei fare notare come l’uso dei “chipmunks” o campione accelerato sia stato portato alla mia attenzione nel 1997, tramite il gran lavoro di 4th Disciple sull’album Silent Weapons for Quiet Wars dei Killarmy…
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