I Migliori Album Che (Non) Avete Sentito
Ci sono albums che dovevano essere realizzati, e poi non sono mai usciti, invece, per beghe legali e per casini degli artisti con le proprie case discografiche. Alcuni, nella storia dell’hip hop, sono diventati mitici, proprio per le aspettative che si erano create nei fans. Fra questi, ne ho selezionato alcuni che (potere di internet) ho potuto ascoltare e che consiglio a chi ama il vero hip hop.
In ordine sparso:
The Testament (Cormega) – Ora un po’ passato di moda, leggermente grezzo dal punto di vista lirico, ma molto potente e “grimy” per quanto riguarda l’impatto musicale, come impone la matrice di provenienza Queensbridge. Penso che ai suoi tempi sarebbe stato una bomba! La Def Jam fece una scelta, portare avanti Cru e Foxy Brown e lasciare sullo scaffale Cormega. La storia ha poi fatto giustizia…
The LP (Large Professor) – La sfiga iniziò a perseguitare Large Pro sin da quando annunciò il proprio album sul primo (!) disco dei Main Source… A parte questo, un gran disco, con campioni molto “smooth” che furono poi ripresi da mille altri. Altro hardcore con la h maiuscola che la Geffen mandò a cagare non si capisce perché.
Van Gogh (Ras Kass) - Non ci si riesce a capacitare di come la Priority possa avere perso la possibilità di investire su uno dei migliori lyricists del mondo. Van Gogh, in alcuni momenti, è almeno decente dal punto di vista musicale, sempre ottimo a livello lirico, e a volte persino stratosferico (Kick Rocks, Van Gogh, Kiss U), ma forse troppo poco controllabile: nella title track Ras si lamenta che i negri vogliono sentire parlare solo di “soldi, figa e crack”. Anche le case discografiche, pare.
Power of the Dollar (50 Cent) – Chissà come sarebbe cambiata la storia dell’hip hop se la Sony avesse fatto uscire questo album… All’indomani delle famigerate 9 pallottole, la Sony - e la Violator - si sganciarono da 50, nonostante il singolo Thug Love e la controversa How To Rob avessero creato una certa aspettativa e avessero avuto un’ottima cassa di risonanza. All’epoca 50 Cent era un rapper di belle speranze, ma non era né il “nasty” rapper dei mille mixtapes né il rapper un po’ troppo commerciale dei tanti successi con la Shady/Aftermath. Né carne né pesce? Azzardo che senza questo incidente 50 Cent non sarebbe mai diventato nessuno…
Untitled Aftermath Album (The Last Emperor) – Last Emperor, da Philly, è un gran rapper che Dr Dre, agli albori della sua carriera, mise sotto contratto, fottendogli la carriera come nel caso di altri illustri colleghi tipo Royce the 5”, King T o Rakim. Peccato, un’occasione persa: da allora l’Imperatore non si è più ripreso. Meno male che ci possiamo consolare con il prossimo album di Tony Yayo…
In ordine sparso:
The Testament (Cormega) – Ora un po’ passato di moda, leggermente grezzo dal punto di vista lirico, ma molto potente e “grimy” per quanto riguarda l’impatto musicale, come impone la matrice di provenienza Queensbridge. Penso che ai suoi tempi sarebbe stato una bomba! La Def Jam fece una scelta, portare avanti Cru e Foxy Brown e lasciare sullo scaffale Cormega. La storia ha poi fatto giustizia…
The LP (Large Professor) – La sfiga iniziò a perseguitare Large Pro sin da quando annunciò il proprio album sul primo (!) disco dei Main Source… A parte questo, un gran disco, con campioni molto “smooth” che furono poi ripresi da mille altri. Altro hardcore con la h maiuscola che la Geffen mandò a cagare non si capisce perché.
Van Gogh (Ras Kass) - Non ci si riesce a capacitare di come la Priority possa avere perso la possibilità di investire su uno dei migliori lyricists del mondo. Van Gogh, in alcuni momenti, è almeno decente dal punto di vista musicale, sempre ottimo a livello lirico, e a volte persino stratosferico (Kick Rocks, Van Gogh, Kiss U), ma forse troppo poco controllabile: nella title track Ras si lamenta che i negri vogliono sentire parlare solo di “soldi, figa e crack”. Anche le case discografiche, pare.
Power of the Dollar (50 Cent) – Chissà come sarebbe cambiata la storia dell’hip hop se la Sony avesse fatto uscire questo album… All’indomani delle famigerate 9 pallottole, la Sony - e la Violator - si sganciarono da 50, nonostante il singolo Thug Love e la controversa How To Rob avessero creato una certa aspettativa e avessero avuto un’ottima cassa di risonanza. All’epoca 50 Cent era un rapper di belle speranze, ma non era né il “nasty” rapper dei mille mixtapes né il rapper un po’ troppo commerciale dei tanti successi con la Shady/Aftermath. Né carne né pesce? Azzardo che senza questo incidente 50 Cent non sarebbe mai diventato nessuno…
Untitled Aftermath Album (The Last Emperor) – Last Emperor, da Philly, è un gran rapper che Dr Dre, agli albori della sua carriera, mise sotto contratto, fottendogli la carriera come nel caso di altri illustri colleghi tipo Royce the 5”, King T o Rakim. Peccato, un’occasione persa: da allora l’Imperatore non si è più ripreso. Meno male che ci possiamo consolare con il prossimo album di Tony Yayo…
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