Fenomenologia del Super Cafone
Ed Waters, regista trash recentemente rivalutato, anche in maniera “ufficiale” da Hollywood, disse una frase chiave per capire la fenomenologia del Super Cafone: “Esiste un buon cattivo gusto ed un cattivo cattivo gusto”.
Ora, io, che mi pregio di appartenere alla schiera di coloro che hanno un ottimo cattivo gusto, penso di essere uno dei più accreditati a discettare sulla figura del Super Cafone.
Egli, come tale, è un fenomeno che ultimamente sta trovando la propria dimensione naturale soprattutto nell’hip hop americano. E su questo mi soffermerò.
Ma (attenzione!) non è di mainstream che stiamo parlando: gli “eccessi” di 50 Cent o P. Diddy stanno alla “cafonaggine hardcore” come la musica di Ligabue sta al vero rock.
A parte i miei negri del Dirty South (fra cui giganteggia –yeah!- Lil’ John, asso della rozzezza), i veri campioni d’ignoranza sono di New York, e non sono fra i top sellers: parlo di Noreaga, autore della rima forse più ignorante di tutti i tempi (Stick my dick in her butt, make her say “What What”), il funk-grezzone Redman, quello di “Hasta mañana, you crash like Diana”, grande (e dà il meglio in compagnia del suo amico Method-“I’ll burp on your girl’s butt cheeks”-Man:) e soprattutto un uomo che della cafonaggine ha fatto un’arte: J-Zone.
Semplice: seguite i codici dettati negli album chiave di J-Zone (Pimps Don’t Pay Taxes, A Job Ain’t Nothing But Work, il seminale Music for Tu Madre e via dicendo, con segnalazione per lo splendido progetto Gorilla Pimp$ e l’album-divertissement Hotter Than Fishgrease Vol. 1).
Per chi ha poca pazienza faccio un minisommario: catene d’oro finte, “nigga” e “biotch” come se piovesse, una macchina merdosa, machismo over the top, odio totale per le femministe e per quelle che non la danno (soprattutto le “Mrs. Platonic”), totale “political incorrectness”, atteggiamento “pimpotente”, pelliccia e ciabattine da mare, poca tolleranza all’alcol e rutto libero. Se cercate di rimorchiare invitando le vostre prede al fast food (magari mollando loro anche il conto) siete già predisposti.
Dite quello che volete, ma il Super Cafone è il nuovo must…
Ora, io, che mi pregio di appartenere alla schiera di coloro che hanno un ottimo cattivo gusto, penso di essere uno dei più accreditati a discettare sulla figura del Super Cafone.
Egli, come tale, è un fenomeno che ultimamente sta trovando la propria dimensione naturale soprattutto nell’hip hop americano. E su questo mi soffermerò.
Ma (attenzione!) non è di mainstream che stiamo parlando: gli “eccessi” di 50 Cent o P. Diddy stanno alla “cafonaggine hardcore” come la musica di Ligabue sta al vero rock.
A parte i miei negri del Dirty South (fra cui giganteggia –yeah!- Lil’ John, asso della rozzezza), i veri campioni d’ignoranza sono di New York, e non sono fra i top sellers: parlo di Noreaga, autore della rima forse più ignorante di tutti i tempi (Stick my dick in her butt, make her say “What What”), il funk-grezzone Redman, quello di “Hasta mañana, you crash like Diana”, grande (e dà il meglio in compagnia del suo amico Method-“I’ll burp on your girl’s butt cheeks”-Man:) e soprattutto un uomo che della cafonaggine ha fatto un’arte: J-Zone.
Per chi ha poca pazienza faccio un minisommario: catene d’oro finte, “nigga” e “biotch” come se piovesse, una macchina merdosa, machismo over the top, odio totale per le femministe e per quelle che non la danno (soprattutto le “Mrs. Platonic”), totale “political incorrectness”, atteggiamento “pimpotente”, pelliccia e ciabattine da mare, poca tolleranza all’alcol e rutto libero. Se cercate di rimorchiare invitando le vostre prede al fast food (magari mollando loro anche il conto) siete già predisposti.
Dite quello che volete, ma il Super Cafone è il nuovo must…
1 commento:
esta muy bueno tu blog.. tremenda foto aquella de method man & redman.. saludos.. te invito a mi blog
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