mercoledì 7 aprile 2010

Millar, McNiven - Nemesis 1

Nemesis 1, di M. Millar (testi) & S. McNiven (disegni), Icon/Marvel, 2.99$

Qualcuno potrebbe pensare che questo post sarà astioso perché nella preistoria (stiamo parlando di quando esisteva la Factory), avevo un progetto dal titolo Nemesis con Emiliano Longobardi e lo straordinario Carmine di Giandomenico. Progetto che ovviamente non andò da nessuna parte (ricordo ancora le parole di Fanucci: “Bello, ma noi non crediamo nei fumetti.” Un preveggente: era il 1995-96, mi pare, ma posso sbagliarmi).
No, questo post sarà astioso (anche se astioso è una parola grossa) perché disprezzo profondamente il modo di raccontare di Mark Millar.
Nemesis, l’ultima fatica dello sceneggiatore scozzese, è infatti l'ennesima “millarata” di uno sceneggiatore che, prima che un narratore, sembra un abile calcolatore. Quando Millar scrive, la sensazione è che prima di tutto si preoccupi di adocchiare un target, poi si incarichi di sollazzarlo adeguatamente a colpi di “minimo comun denominatore”, e poi magari pensi anche alla storia.
Purtroppo, per un caso legato alla sincronicità tanto cara al suo (ex) amico Morrison, questo è l’approccio che sembra pagare di più al momento e quindi Millar ce lo dovremmo tenere per un bel po’ di tempo, credo.
Nemesis sembra un incrocio fra Wanted e Grendel, e, al di là di tutto l'hype del caso (vedi strillo in copertina con arruffianamento a Kick Ass), arriva buon ultimo, senza per altro tentare di rigirare le cose in maniera più di tanto originale. Il personaggio omonimo è una sorta di Batman al contrario, un genio che invece di combattere il crimine diventa un super-criminale (ripeto, Matt Wagner lo aveva fatto secoli fa, e, a quanto è dato vedere nel numero 1 in questione, molto meglio), e la trama di un super-decompresso che a paragone Bendis diventa Alan Moore.
Per capirci, non svelo nulla a dire che quello che accade nel primo numero è: Nemesis uccide un commissario di polizia in Asia (capiamo che lo fa routinariamente) e poi sfida il capo della polizia di Washington D.C., che, sorpresa sorpresa, forse ha qualcosa in comune con lui. Tutto il resto, per dirla con Roberto Recchioni, sono “nani in fiamme”, che allungano il brodo a dismisura e basta, a mio parere. Ma la storia? Che vuole raccontare, il nostro Millar?
L’approccio widescreen (anche qui, viva l’originalità) renderà Nemesis il fumetto preferito di chi non sa nulla di fumetti, e sicuramente ci scapperà una opzione per Hollywood, che se trova sulla propria strada roba predigerita è più contenta.
A me personalmente, Nemesis non ha lasciato nulla: non un guizzo, una battuta non prevista, una caratterizzazione meno scontata di quelle dei film d’azione di oggi. Anzi no, non voglio essere troppo ingeneroso. Un paio di momenti carini ci sono, e Steve McNiven, quando non si impigrisce troppo (e capita spesso: tante pagine sono veramente tirate via), fa una bella figura (anche se i colori troppo saturati non gli rendono un gran servizio). Per il resto, postfazione autoindulgente di Millar inclusa, per me Nemesis sembra l'ennesimo prodotto (senza virgolette) inutile.
Sembrano lontani i tempi in cui almeno il buon Mark fingeva di essere controverso: oggi, al massimo, punta agli hipster. A ognuno il suo.

P.S.: avrei potuto sbizzarirmi in paragoni Millar-Lil’ Wayne, ma ve li risparmio. Alla fine, onestamente, Millar conosce il proprio mestiere, almeno quello gli va riconosciuto. Anche se…


5 commenti:

Anonimo ha detto...

Malcom Mclaren R.I.P

Anonimo ha detto...

ma quindi stò kick-ass è una cagata a quanto mi fai dedurre...no perchè non l'ho mai letto ed ero remotamente interessato...

Royalceca

Antonio ha detto...

No, penso che sia discreto e ben disegnato.
Non è roba per me. Però se hai letto Ultimates e Wanted e ti sono piaciuti, vai tranquillo.

Anonimo ha detto...

Non ho letto nè Ultimate nè Wanted,l'unica cosa che ho letto di millar è civil war che mi è parso simpatico ma alla fin fine nulla di memorabile...boh penso che spenderò quella decina/quindicina di euro per qualche fumetto di cui conosco meglio l'autore evitando così di farmi fottere dall'industry(che comunque con i prezzi che ce mette a stì fumetti te estorce sempre un fracco di pila)...

Anonimo ha detto...

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