DMC - Calculator
L’elettronica di Calculator del beatmaker napoletano DMC-aka John Cardema (al secolo Carmine de Maria) non è quella “fredda” di Autechre o Aphex Twin. Certo, ci sono droni, voci filtrate e glitch come di prammatica, ma le distorsioni restano comunque “umane” e tradiscono un’attitudine retro che affonda le sue radici in un approccio al ritmo in quattro quarti che deve molto all’hip hop (come ovvio che sia nel caso del giovane Carmine, che ha trascorsi da beatmaker anche in quel senso e che cita fra le influenze El-P, Madlib, Damu e MF Doom, insieme ai numi tutelari Zorn, Patton e NIN).
A questo riguardo, il fatto che il risultato finale dei 36 minuti di Calculator sia una sorta di tributo alla musica elettronica tedesca d’annata è dovuto sia a una scelta precisa che all’impostazione di fondo del musicista partenopeo. Se infatti non è possibile ignorare i compiaciuti ammiccamenti di Sweet Germany e Berlin, è altrettanto chiaro come neanche l’uso di un campione dei Portishead in Black Book / Wooze sia un caso.
Difatti, l’impostazione generale di DMC è quella di lavorare sul suono in maniera da creare atmosfere dilatate, con finalità più evocative che ritmiche, e rifuggendo dall’approccio straniante di certo suono “techno” modernista.
Calculator trasuda un certo gusto melodico che si abbina bene a ritmi a gradazione di bpm comunque relativamente bassa, e si fa ascoltare senza particolari problemi (anche per chi non mastica questo tipo di genere tutti i giorni come me).
La maturazione dell’autore, in costante evoluzione, sembra avviata sui binari giusti, e ciò si riflette in molti particolari importanti, dal mixaggio alla registrazione, dalla copertina di sapore quasi “magrittiano” (con l’aiuto di Fugu di Rap Maniacz) alla confezione tout court del CD.
Per maggiori informazioni su Calculator (incluse le modalità di acquisto), fiondatevi sul myspace di DMC, su cui potrete trovare altri campioni del suono del prolifico musicista napoletano.
A questo riguardo, il fatto che il risultato finale dei 36 minuti di Calculator sia una sorta di tributo alla musica elettronica tedesca d’annata è dovuto sia a una scelta precisa che all’impostazione di fondo del musicista partenopeo. Se infatti non è possibile ignorare i compiaciuti ammiccamenti di Sweet Germany e Berlin, è altrettanto chiaro come neanche l’uso di un campione dei Portishead in Black Book / Wooze sia un caso.
Difatti, l’impostazione generale di DMC è quella di lavorare sul suono in maniera da creare atmosfere dilatate, con finalità più evocative che ritmiche, e rifuggendo dall’approccio straniante di certo suono “techno” modernista.
Calculator trasuda un certo gusto melodico che si abbina bene a ritmi a gradazione di bpm comunque relativamente bassa, e si fa ascoltare senza particolari problemi (anche per chi non mastica questo tipo di genere tutti i giorni come me).
La maturazione dell’autore, in costante evoluzione, sembra avviata sui binari giusti, e ciò si riflette in molti particolari importanti, dal mixaggio alla registrazione, dalla copertina di sapore quasi “magrittiano” (con l’aiuto di Fugu di Rap Maniacz) alla confezione tout court del CD.
Per maggiori informazioni su Calculator (incluse le modalità di acquisto), fiondatevi sul myspace di DMC, su cui potrete trovare altri campioni del suono del prolifico musicista napoletano.
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