domenica 4 ottobre 2009

Memory Lane

Un periodo, verso il 1997-1998, Ice Cube se ne uscì con una idea geniale: dare la possibilità di debuttare a un bel clone di Snoop Dogg. Scelta impeccabile, era la cosa di cui il mondo aveva bisogno veramente...
E così, dopo anni di produzioni West stantie e insipide, ecco che apparve sulla scena un nuovo artista che si distingueva per originalità (anche nel look): Mr Short Khop (pronunciato “Sciort Ciop”). Basi super West (stile 1994-95, non so se avete presente quanto scassavano i coglioni nel 1998) e un flow praticamente in fotocopia rispetto a Calvin Broadus, ovvero la combinazione perfetta per un successo enorme alla fine degli anni ‘90.
Insomma, a parte il sarcasmo, che cosa sia successo lo sapete benissimo: Khop era un signor nessuno e un signor nessuno è rimasto, nonostante il discreto successo di We Be Clubbin’ (per altro il pezzo in cui Cube si rimangiava tutti i propositi di non fare mai pezzi commerciali da club, manco fosse Eric Sermon con l’r’n’b) e il successivo LP di debutto The Khop Shop (che inventiva e cleverness nel titolo).
Ma era così scarso Mr. Short Khop? In realtà no. Era un onesto mestierante di fine millennio, e spero che gli alfieri del nuovo Ovest J-Rock (no funky president) e Nipsey Hu$$le lo riportino alla ribalta, visto che di lui in rete non si trovano notizie posteriori al 2007. Chissà che fine ha fatto il Nostro?
Come tutto del resto del mondo ha un myspace su cui potete trovare dei pezzi che non sono assolutamente malvagi, come il debutto Bend a Corner Wit Me tratto dall’album Bootleg and B-Sides di Ice Cube e altri tre pezzi (di cui due prodotti da Battlecat, uno dei più sottovalutati produttori di sempre, e con il featuring di Kokane, uno dei più sottovalutati cantanti-rapper di sempre).
Mi allargo a dire che Dollaz, Drank & Dank è un mini-classico della costa ovest, e che risentito oggi, il materiale di Mr. Short Khop è molto meglio di tante cagate messe in giro negli ultimi anni: ascoltate il coretto in falso spagnolo, a metà fra l'irresistibile e il
“noio vulevant savuar”, di Kokane su En Mi Casa e poi ne riparliamo...

P.S.: Nella traccia fantasma di
The Khop Shop viene usato il campione di cui Nas non è riuscito a fare la clearance per Hope. WTF?

4 commenti:

reiser ha detto...

Se prometti di non prendermi per il culo, ti confesso che il greatest hits di Cube -avendo già i dischi- l'avevo preso solo per quel pezzo.

Ma ero giovane e innocente.

Antonio ha detto...

Prometto di non prenderti per il culo.
Ma ti eri risentito per il mio ragionamento su Livin' Proof?
Perche' ancora non sono sicuro se sono riuscito a spiegarmi...

reiser ha detto...

Nonnò, anzi, ero perfettamente d'accordo, altrimenti avrei strepitato urlando "ERESIA!"; solo mi divertiva l'atmosfera creatasi

Antonio ha detto...

Mi pare che un bel po' dei lettori del tuo blog ragionino in termini:
uscito nel 1994-1995 = mitico (a priori).
Devo dire che la cosa mi inquieta assai.