venerdì 16 ottobre 2009

Me And Jesus The Pimp In A '79 Granada Last Night



I lettori più assidui di questo blog sanno che ho un debole per lo “storytelling rap”, e quindi non sarà una sorpresa il fatto che mi accingo a un esame approfondito di Me And Jesus The Pimp In A '79 Granada Last Night dei Coup, dall’album Pick A Bigger Weapon (1999).
La West Coast non è proprio considerata il top per quanto riguarda le storie in rima, anche se forse si tratta di un pregiudizio ingiusto, visto che gli esempi di eccellenza, da Ice Cube allo stesso 2Pac, non mancano.
E nella categoria dell’eccellenza rientra a pieno titolo anche la canzone in questione, Me And Jesus The Pimp In A '79 Granada Last Night. La canzone rappresenta un esempio di rap “sociale” che non scade nel didascalismo e nella brodaglia riscaldata di tanti alfieri del conscious hip hop, ma utilizza la finzione come specchio rivelatore del mondo (facendo uso di una serie di raffinatissime tecniche di storytelling e di MCiing e una scrittura vibrante e tecnicissima, per altro).
Iniziamo da un dato di fatto. La Bay Area ha sempre avuto un atteggiamento ambivalente: se da un lato ha generato alcuni dei più grandi magnaccioni del mondo (anche se non il più grande), dall’altro ha dato anche i natali (o il giusto “brodo di cultura”) alle Black Panthers e a gente come Tupac Shakur e Paris. Senza dimenticare, ovviamente, i Coup.
I quali, proprio nella canzone in questione, affrontano in 5 minuti e mezzo l’ambivalenza di cui sopra nel modo più obiettivo e “chirurgico” possibile, arricchendo con particolari straordinariamente vividi la percezione di una disfunzione sociale drammatica.
Il lato musicale della canzone è il perfetto tappeto sonoro per il tema trattato: a metà fra il G-Funk in stile vecchi CMW e il soul (il top, pre-Chronic?), incorpora richiami di vecchio R’n’B (la citazione di Gladys Knight and the Pips non è casuale) e di riti orgiastici da stadio (leggi: Parliament-Funkedelic dal vivo), che creano da subito l’atmosfera giusta per quella giostra fra passato e presente che rappresenta una delle caratteristiche migliori della canzone (come poi vedremo anche a livello lirico).
A questo punto è Boots a prendere il comando con un flow preciso e potente, contrappuntato da numerose rime interne, e a trasportarci subito in medias res, presentandoci un personaggio disgustoso e vile come Jesus, appena raccattato all’uscita dalla prigione dall’anonimo protagonista che funge da voce narrante. Del magnaccio ci vengono presentate subito l’arroganza (che il sorriso da avvoltoio della prima strofa definisce perfettamente in modo sintetico e preciso) e l’aderenza allo stretto codice da pappone (l’approvazione per la Granada del protagonista e il nom de plume Jesus - all’inglese, non alla spagnola - sono esemplari, in meno di 100 parole).
Allo stesso tempo, Boots Riley fa elegantemente venire fuori sia le vestigia di una antica cattiveria mai sopita (“Slapped a hoe to pieces with his plastic prosthesis”) e allo stesso tempo il declino del pimp, dovuto agli anni di prigione e di “game” (con velati echi di Iceberg Slim, che fa sempre figo), che comunque non intacca l’atteggiamento da predatore di Jesus.
E qui arriva il primo colpo di scena, con una rivelazione importante: Jesus è il padre del protagonista. Ma non solo: è il responsabile della sua carriera da magnaccio, ironicamente. E siamo solo a 45 secondi di canzone. Wow.
Questo momento di riflessione dolceamara (un flashback, in termini fumettistici-cinematografici) è interrotto dal pedale d’acceleratore, che in puro stile burino, fa sgommare la macchina e dimostra a Jesus che il figlio ha imparato bene alcune “lezioni di vita”, cosa che poi viene elaborata sulla musica di Gladys Knight and the Pips.
Anche se oggi Jesus ha perso il proprio “pimp power”, resta sempre un dispensatore di filosofia del magnaccio: cosa che in maniera esplicita ci dice che ha rovinato la vita del figlio, che ne ha ereditato i comportamenti misogini, violenti e socialmente devianti, nonostante l’azzeccata metafora informatica (lo sanno anche i Coup che i Macintosh sono meglio dei PC).
E qui, poco prima del coretto, Boots piazza la seconda bomba: la madre del protagonista era la prostituta numero uno di Jesus the Pimp!
Dopo l’azzeccato inserto “funkedelico”, torniamo in tempo reale, con la breve descrizione di quella che il mangaka Maruo chiamerebbe una “notte putrescente”, che fa partire l’amaro flashback che in maniera precisissima descrive come Jesus abbia rovinato la vita della madre del protagonista, facendone appassire la bellezza e obnubilandone il giudizio (al contrario del bambino-Bootsy, che aveva capito tutto), il tutto alternato a scene di vita familiare che mettono in primo piano l’amore della madre per il figlio (“With tears in my momma's eyes, I was her everything”). Ben costruito e veramente toccante.
Ma non è finita, perché gli assi Boots se li sta lasciando per ultimi: un “ponte” cantato ci introduce all’ennesimo colpo di scena. Le luci dell’ambulanza danno il via al montaggio alternato, con l’ennesimo flashback (con stacco interno, giusto per fare uno sfoggio di tecnica narrativa assolutamente strabiliante) che riporta alla memoria la fatale notte in cui Jesus uccise la madre del protagonista per non avere fatto abbastanza soldi (in realtà aveva dovuto pagare l’affitto, ironicamente), il tutto raccontato attraverso gli occhi di un bambino di nove anni, traumatizzato e incapace di comprendere il perché di tanta insensata violenza. La scena si chiude con la madre del protagonista che muore fra le braccia del figlio, in uno dei momenti più poetici e meravigliosi della composizione (“She didn't even have the strength to say, "I love you Boo" / But I said it to her and she knew that I knew”), mentre Boots piazza una dissolvenza che ci mostra l'auto che trasporta Jesus e il protagonista senza nome che gira all'incrocio verso Frisco.
Coro con il campione di Swing Down (Sweet Chariot), e poi torniamo ai due, che viaggiano sotto una pioggia da Dio incazzato del Vecchio Testamento, e col protagonista senza nome che sfoga la propria rabbia sull’acceleratore, mentre Jesus dorme e russa, relitto del serpente che catturava le troie velocissimo, un tempo.
Ora scopriamo che Jesus the pimp ha passato gli ultimi 15 anni in galera (per un altro assassinio: come sempre l’amara ironia di Boots Riley non passa inosservata), e il solito montaggio alternato ci riporta al momento in cui il protagonista (a dodici anni!) decide di scrivere a Jesus per diventare, a propria volta, un magnaccio. E se prima la mossa era una finta per incastrare Jesus in vista di una possibile vendetta, in maniera distorta e fottuta, le cose cambiano subito. Le lettere di Jesus diventano l’unica certezza della giovinezza del protagonista, e ancora Jesus sembra avere la meglio, dandogli consigli sbagliati che rendono il protagonista un coglione agli occhi del proprio figlio Dominic...
I colpi di scena però non sono finiti, e mentre Boots-protagonista pondera sull’ambivalenza degli uomini (e delle donne) nei confronti della prostituzione, accosta nel parcheggio e fa l’ultimo discorso al padre, usando un formalismo da codice da magnaccio su cui i due uomini, paradossalmente, hanno costruito la propria esistenza e tutte le miserie derivanti. L’anonimo protagonista ha deciso di uccidere Jesus, per quello che il pappone ha fatto alla sua salute mentale e alla madre (e ritorna la metafora informatica, coi Mac che continuano a vincere): dopo un breve e agghiacciante discorso, il protagonista ammazza Jesus con due colpi di pistola e chiude un ciclo iniziato più di 15 anni prima e che tanti strascichi ha avuto.
La canzone, sempre per la giustapposizione di aspetti crudi e poesia pura voluta dai Coup, si chiude ponendo fine a questa disturbante scena col protagonista che ripensa alla povera mamma.
Come è comprensibile dalla mia lunga e logorroica analisi, la stratificazione di significati e l’uso di tecniche di storytelling sofisticatissime, come il montaggio in alternato e gli stacchi interni dei flashback, rendono Me And Jesus The Pimp In A '79 Granada Last Night uno dei picchi dello storytelling hip hop di tutti i tempi. E se ai Coup non ha mai arriso il successo commerciale, quantomeno è giusto tessere le lodi a chi è capace di mettere insieme un capolavoro del genere.


Testo

[Boots]
Well, he was smilin' like a vulture as he rolled up the horticulture
Ignited it, and said, "I hope the vapors don't insult ya"
What I replied denied, but he mixin weed and hop
His head was noddin' up and down like he agreed a lot
Bored, said, "We need a plot," I comply, "Let's leave the spot"
Hopped in the Granada, he's impressed by the beat I got
His name is "hay-zoos" but his pimp name is "gee-zus"
Slapped a hoe to pieces with his plastic prosthesis
"Nigga don't you know that I'm your daddy?" said he
This is true, plus he schooled me for my mackin' degree
"Never plea, try not to flee, make niggaz pee when you stick around"
This man my momma had found taught me to put it down
I press the gas to the ground to show that I'm a hound
Makin' sho' that get rubber sound is heard throughout the town
Thirty years ago, Jesus could pull a hoe quick
But now he 50 and his belly hangs lower than his dick
Philosophy that he spit stuck in my memory chips
And now he puttin' in a disk of Gladys Knight and the Pips
Then that shit starts to skip, he said, "Somebody musta scratch it"
Put the 40 to his lips and poured the contents down the hatchet
Well since my adolescense, cause of his pimp lessons
smack my woman in the dental just for askin' silly questions
Relationship reduction to either rock the box or suction
Ain't got no close potnahs, socially I cain't function
From the pen he would scribe, on how to survive:
"Don't be Microsoft, be Macintosh with a Hard Drive"
Used to tell me all the time to keep a bitch broke
Did I mention that my momma was his number one hoe?
Clunked the 40 on the flo' and placed his palm on the dash
and wheezed out, "C'mon man, make this motherfucker mash!"
Ain't gon' mash too fast, cause my tags ain't right
Me and Jesus the Pimp in a '79 Granada last night
Chorus: *sung* (2X)
Oakland do you wanna ride?
I can't hear you! Oakland do you wanna ride tonight?
[Boots]
City lights from far way can makeyou drop yo' jaw
Sparklin' like sequins on a transvestite at Mardi Gras
There's beauty in the cracks of the cement
When I was five I hopped over them wherever we went to prevent
whatever it was that could break my momma's back
Little did I know that it would roll up in a Cadillac
And matta-fact, she couldn't see him like a cataract
And on the track, she went from beautiful to battleaxe
And back at home, she would cry into her pillow
Vomit in the commode, I was six years old
I would crawl onto her lap and we would hug and hold
She asked me what I thought of Jesus when he broke off some bread
I said, "He missin' a arm, and he seem like a pee-pee head"
She said, "Don't cuss," and my teeth to go brush
And get ready for bed, and the toilet to flush
With tears in my momma's eyes, I was her everything
Before she went out on the stroll
She'd tuck me into bed and sing:
You're much too beautiful for words (4X)
I see the red and white lights as the ambulance flies
Reminds me of midnight in a dopefiend's eyes
And my 9-year-old self as paramedics leave
Left to ball my eyes out on a neighbor's sleeve
To make illustrations that are clear and clean
I'll take you two hours back before this scene:
Early in the morning when the sun starts to creep
When the birds start to chirp and crackheads go to sleep
Moms was comin' in I heard her keys go clink
Wearin' nothin' but pumps, bikini, and fake mink
Even though she served, for fifty dollars-a-pop
Hardly had enough for rent after Jesus re-copped
That day the landlady got her rent befo' he got his knot
Slammed momma's head against the front bolt lock
Then the pump wit one arm done harm
Reached back and plowed into her head like a farm
Never saw the act, locked in the back, I was cussin'
Heard the blap blap of tewnty headcrack percussion
and body blows, her body froze from bolo's to the spine
I was hysterically cryin', all she could do was whine
She didn't even have the strength to say, "I love you Boo"
But I said it to her and she knew that I knew
She was dead by the time the ambulance got on the case
But I never will forget the plastic hand stuck in her face
Stop at the intersection to ask Jesus 'bout directions
"S go to Frisco.." (I got very friendly vocal inflections)
Mob a left at MacArthur to continue in flight
Me and Jesus the Pimp in a '79 Granada last night
Chorus
[Boots]
The rain dropped giant pearls, God was pissin' on the world
or that old man who was snorin' rolled on over and earled
My temperatyre gayge read "cold and blistery"
Spinnin' wheels made each piece of asphault history
This was Jesus debut out the penitentiary
Fifteen years, but it seem like a century
See, he went in the pen for some other murder drama
Twelve years old when I wrote him quote I wanna be a pimp comma
You accidentally killed my mom, no playa hation points
You know how bitches act, shit exclamation points
First it was a set up move, then it was the truth
His letters were the only thing I had as a youth
But his lopsided game, see, was really counterfeit
So my little son Dominic thinks that I'm a dick
Cause I was runnin' 'round like a little baby Jesus
To me women had to be saints, hoes, or skeezers
And I don't think that it's gon' end til we make revolution
But who gon' make the shit if we worship prostitution?
Ain't no women finna die for the same ol' conclusion
Put they life on the line so some other pimp could use 'em
Pulled into a vacant lot, the road to recovery
Pulled out my pistol as we brushed against the shrubbery
Jesus said, "Why the hell you pointin' a gat?"
So I pulled a piece of game I could use out the hat
I said, "This trip is over, we ain't finna ride on
This is for my mental and my momma that I cried on
Microsoft motherfuckers let bygones be bygones
but since I'm Macintosh, I'ma double click your icons"
He struggled for life, then gave up the fight
Me and Jesus the Pimp in a '79 Granada last night
Chorus
[Boots]
And I still remember momma
You're much too beautiful for words (4X)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

non lo conoscevo..i coup sono un gruppo che devo approfondire..cmnq gran pezzo!
questo pezzo loro mi ha sempre pigliato strabene : http://www.youtube.com/watch?v=-v-rIWUAQuI

djmp45

Antonio ha detto...

Stesso campione di RZA per Cereal Killa (da Blackout!)...
Funky!

Comunque è vero, i Coup meritano solo rispetto.

Anonimo ha detto...

il campione e' "gwen & george mcrae -the rub"

djmp45

reiser ha detto...

I Coup o fanno pezzi che musicalmente mi inorridiscono oppure si lasciano andare a cose degnissime, e questa è una di quelle.

Antonio ha detto...

Come ho già detto, a livello compositivo siamo veramente altissimi!

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

imparato molto