Cialis Rules Everything Around Me (C.R.E.A.M.)...
A me personalmente la vista di un uomo maturo (presumibilmente di reddito medio-alto), coi capelli tinti, ignorante come una capra, sposato con figli, che cerca di fare il marpione con la bonazza di turno (anche quando si tratta di una bonazza veramente, ma veramente bona) fà come minimo tristezza, quando non scade proprio nel ridicolo più totale. Anche se gli esempi, anche illustri e/o recenti, in materia si sprecano, lo squallore di comportamenti da galletto di quart'ordine resta ed è difficilmente digeribile. E non ne faccio una questione di moralismo, badate bene. È solo che il detto “similes cum similibus” dovrebbe avere più seguito, nel senso che il sessantenne con la venticinquenne fa sempre invariabilmente vecchio pervertito bavoso e viscido (con una sola eccezione, forse).
Evidentemente, però, la mia non è una visione molto condivisa, in questo momento storico, nel senso che per certi “creativi” il miserabile vecchione ignorante e tacchino, oltre ad essere un efficace modello comunicativo, è un target efficientissimo (perché badate bene, se si voleva ricorrere al solito modello di donna-oggetto perno di tante pubblicità, lo si poteva fare benissimo, bastava mettere in scena la sola Rodriguez, senza tirare in ballo De Sica. Qui c’è dietro altro, evidentemente).
Io resto della mia idea, a me i vecchi pervertiti stuccano (nella vita, in politica e in televisione), e dico anche che forse TV e pubblicità non dovrebbero promuovere certi modelli di comportamento deleteri o quantomeno molto discutibili. E non parlo di censura, ovviamente. È solo che in tempi di incredibile ipocrisia, in cui tutti si riempiono la bocca della parola “valori”, forse sarebbe il caso che su certe questioni “comunicative” (leggi: socio-politico-economiche, perché è evidente che dietro lo spot ci sono soldi) si intavolasse un dibattito serio.
Che ne pensano i miei (affezionati?) lettori in questo senso? Perché in Italia (se la mia tesi è vera) la tristezza fa sempre simpatia? Pronunciatevi, ché sono curioso.
Evidentemente, però, la mia non è una visione molto condivisa, in questo momento storico, nel senso che per certi “creativi” il miserabile vecchione ignorante e tacchino, oltre ad essere un efficace modello comunicativo, è un target efficientissimo (perché badate bene, se si voleva ricorrere al solito modello di donna-oggetto perno di tante pubblicità, lo si poteva fare benissimo, bastava mettere in scena la sola Rodriguez, senza tirare in ballo De Sica. Qui c’è dietro altro, evidentemente).
Io resto della mia idea, a me i vecchi pervertiti stuccano (nella vita, in politica e in televisione), e dico anche che forse TV e pubblicità non dovrebbero promuovere certi modelli di comportamento deleteri o quantomeno molto discutibili. E non parlo di censura, ovviamente. È solo che in tempi di incredibile ipocrisia, in cui tutti si riempiono la bocca della parola “valori”, forse sarebbe il caso che su certe questioni “comunicative” (leggi: socio-politico-economiche, perché è evidente che dietro lo spot ci sono soldi) si intavolasse un dibattito serio.
Che ne pensano i miei (affezionati?) lettori in questo senso? Perché in Italia (se la mia tesi è vera) la tristezza fa sempre simpatia? Pronunciatevi, ché sono curioso.
17 commenti:
Argomento ostico e complesso.
Il modello della visione piccolo borghese sessista, dello scherno e dell'ironia degli equivoci, della pseudo-indignazione eterodiretta dai media, ha in gente come Boncompagni e Ricci i suoi pionieri.
In Berlusconi il suo rielaboratore, il quale ha cavalcato uno dei tanti, certo non il solo, linguaggi visivi popolari. Si è arrampicato su dinamiche già presenti.
In questo si staglia lo stereotipo femminile generato e alimentato dalla televisione italiana, unico nel panorama occidentale.
Il potere (in questo caso commerciale) si impone quindi attraverso questo clichè, la figa per il suddito. Il quale per essere parte del contesto deve aderire a questi canoni.
Ed è qui che entra De Sica, l'italiano furbetto (target 40/50 anni, sono quelli che spendono per loro o per i figli) che scopa di furbizia, con due finte alla Ronaldo, di "strappo alle regole" che tanto agli italiani poco piaciono.
Il ridurre tutto a marchetta/macchietta sessuale è la conversazione tipica delle persone che ti stanno vicino al bar mentre sorseggi il cappuccino, i CREATIVI della vendita non si possono esmire dal cavalcarla.
Le radici sono negli anni 80, l'interpretazione ha raggiunto il vertice più alto con la presidenza del consiglio.
Questo in estrema sintesi, ce ne sarebbe da scrivere, magari successivamente aggiungo altri spunti.
PS: non mi fare pubblicità negativa all'azienda per cui lavoro, maledetto :)
Marty, iniziamo dal dire che concordo con la maggior parte delle cose che hai detto.
Il problema di fondo però resta.
Per come la metti tu (magari ho capito male, correggimi, nel caso), sembra che siccome l'italiano è un povero coglione, i "creativi" siano costretti a ricorrere a certi metodi comunicativi.
Io personalmente penso che invece, per pigrizia e malafede, tali "creativi" non facciano altro che cavalcare certi fenomeni. E c'è di peggio: promuovono una certa figura maschile (che di promozione avrebbe ben poco).
Ciò mi fa profondamente incazzare, visto che tali signori in teoria sarebbero pagati per avere idee buone, e non riciclate.
Per il resto, non ce l'ho (solo) con l'azienda in particolare. Faccio un discorso generale.
E qui veniamo alla domanda: come se ne esce? E ancora prima: secondo i lettori, se ne deve uscire o va bene così?
Non ritengo l'italiano particolarmente coglione rispetto ai suo vicini di casa europei.
Ritengo bensì che gli ultimi 20/30 anni di TV hanno inculcato nelle nostre teste un modello di cui sopra ho tacciato un breve e per ovvi motivi superficiale ritratto.
Il "creativo" di una grossa azienda come la Telecom ha come obbligo primario quello di vendere, non certo di inventare, innovare.
Da qui nasce l'esigenza di seguire il "modello" attraverso un linguaggio visivo e comunicativo le cui caratteristiche uniche sono evidenti: macelleria pornografica e umiliazione comica.
Non ti devi arrabbiare con i creativi di Telecom, tengono famiggghia, se operassero in un altro contesto o semplicemente in un altro paese, sicuramente farebbero altre scelte. Ma sempre assecondanti con l'ambiente in cui operano.
Come si fa ad uscirne?
Il problema è educativo.
Non saprei.
ps: la creatività la cercherei altrove, nel tuo settore (fumetti) ce ne sarà a bizzeffe, non cercarla nelle pubblicità delle multinazionali. Non la puoi trovare. Ma questo lo sai meglio di me.
Alcuni punti di discussione:
concordo che Il "creativo" di una grossa azienda come la Telecom ha come obbligo primario quello di vendere, ma questo in molti casi è legato all'uso innovativo e "centrato" del linguaggio. In questo caso mi pare che concetto e realizzazione siano triti, ritriti e pure dannosi.
Non ti devi arrabbiare con i creativi di Telecom, tengono famiggghia, se operassero in un altro contesto o semplicemente in un altro paese, sicuramente farebbero altre scelte. Ma sempre assecondanti con l'ambiente in cui operano
Assolutamente d'accordo. Però, al di là del fatto che uno fa sempre ciò che vuole il cliente, delle due l'una: o i pubblicitari Telecom sono particolarmente pigri (vedi anche le pubblicità Alice con Abatantuono che, a parte il sesso, riproducono lo stesso meccanismo), o in Telecom i dirigenti sono particolarmente imbecilli e laidi.
Non so cosa sperare, sinceramente.
Poi, per chiarirci, tutte le considerazioni che fai tu sono sacrosante e ce le ho ben presenti, è che mi va di essere un po' rigido in questo senso e voglio pure fare l'avvocato del diavolo.
P.S.: creatività nei fumetti? Sei pazzo? Ce n'è più nel rap, figurati...
Tu dici: in Telecom i dirigenti sono particolarmente imbecilli e laidi o al più pigri.
Sono tornato il wk end scorso dalla convention di Barcellona, ti assicuro che non sono nulla di tutto ciò.
Sono semplicemente vendita oriented. Non me li vedo osare sulla creatività quando possono commissionare scelte sicure.
E per tornare alla marchetta perenne. La convention era presentata da Rossella Brescia, pagata per subire 3 giorni di allusioni, ironie e doppi sensi. Come vedi, anche internamente si cavalca il modello che è un piacere. Non è solamente dato in pasto al cliente.
Quindi il concetto che per te è trito, ritrito e pure dannoso, in realtà sulla massa (i numeri commercialmente) non lo è affatto.
una considerazione: de sica non fa piu' ridere dal 1982(o proprio non ha mai fatto ridere e cosi'al giorno d'oggi il 99% dei comici in tv in italia, per quei 10 gg all'anno che vedo la tv in italia).
cmnq anto', se la tim ti sta sui coglioni basta che cambi compagnia.
djmp45
Il 99% dei comici nel mondo...
no, nel mondo c'e' ancora liberta' di espressione e comici validi (anche se dubito che i comici tedeschi faccian ridere)...in italia invece quelli che facevan ridere li han tolti dalla tv, si sa mai che facciano della satira...
djmp45
cmnq anto', se la tim ti sta sui coglioni basta che cambi compagnia.
djmp45
Non ce l'ho con la TIM (che per altro non è la mia compagnia). Ce l'ho con un certo modo di fare pubblicità.
Per altro non è neanche il punto del post. Il punto è se voi trovate la cosa triste come la trovo io e cosa ne pensate. Tu, DJMP45, che ne pensi?
@ Marty. Il discorso commerciale lo capisco perfettamente, ma non giustifica tutto. Alla fine, se la figa vende, perche' non mettere solo la Belen?
E se i numeri giustificano tutto, perche' non facciamo un bel filmino porno pubblicitario, visto che la gnagna tira sempre?
Sarò antiquato, ma a certi compromessi mi rifiuto di starci.
E non ce l'ho con la TIM, ripeto.
P.S.: quelli della TIN si devono essere incazzati, e non mi fanno arrivare le notifiche dei vostri commenti.
Io non ho ne giustificato ne tantomeno accettato i compromessi...ho constatato lo stato delle cose.
La figa vende, ma se gli crei attorno la macchietta e gli equivoci, vende di più.
Un po il modello "conduttori attempati e vestiti di striscia che ironizzano su barely legal vallette".
Un filmino porno sarebbe molto meno pornografico e più candido per molti aspetti, tranne probabilmente quello visivo.
come dice marty la figa vende sempre.
cmnq ci voleva il de sica di turno, cosi' l'italiano medio si immedisima nel personaggio e spera che gli succeda la stessa cosa (a livello inconscio).... da un punto di vista di marketing e' un po' un modello vecchio , ma per il target a cui punta va piu' che bene.
secondo me non e' un caso isolato, ma la tv in italia e' piu' o meno tutta su quel livello, basta che ti guardi striscia, studio aperto, ecc.
e si e' triste
djmp45
E comunque è ufficiale che gli aggiornamenti ai commenti non mi arrivano più, sull'account TIN.
Se fossi Travaglio penserei a qualche oscura trama... Per il resto, grazie delle opinioni, ragazzi.
Ti ho segnalato a Bernabè!
siamo una civilta' in decadenza, facciamocene una ragione.
Ormai siamo al livello dell'impero romano quando Caligola ha proclamato senatore il suo cavallo e scoparsi i bambini era cool.
Speriamo che gli albanegri si sbrighino a colonizzarci.
"la creatività la cercherei altrove, non cercarla nelle pubblicità delle multinazionali."
ci sono mega-multinazionali che fanno spot bellissimi e creativi, e anche con messaggi se non proprio educativi per lo meno decenti.
La cosa che mi fa girare piu' i coglioni e' che di creativi bravi in italia ce ne sono un sacco.
ci sono mega-multinazionali che fanno spot bellissimi e creativi, e anche con messaggi se non proprio educativi per lo meno decenti.
La cosa che mi fa girare piu' i coglioni e' che di creativi bravi in italia ce ne sono un sacco.
Ma infatti il senso del post era quello.
P.S.: Com'è che ultimamente ci troviamo quasi sempre d'accordo?
Forse se non si parla di musica in senso stretto...
se vuoi riprendiamo subito le distanze
a me piace questa:
http://www.youtube.com/watch?v=8a9Z6YnmGsc
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