martedì 10 marzo 2009

Barman

Nell’era dove le etichette non significano più niente ma sono usate soprattutto per “fare fashion”, MC Paul Barman farebbe parte, apparentemente di quel sotto-sottogenere dell’hip hop che viene chiamato “nerd rap”. Al di là di definizioni che non definiscono un bel niente, sarebbe, oltre che riduttivo, sbagliato pensare in questi termini. Se, infatti, si definisce il nerd con la propria qualità principale, l’ossessione verso qualcosa (da Star Trek ai fumetti, per dire), sono molto più nerd i vari Lil Wayne e Gucci Maine, fissati all’ennesima potenza con la propria immagine (il primo) e con il crack (il secondo).
Al di là di questo, Paul Barman è un MC eccezionale, capace di infondere nella propria musica parti uguali di tecnicismo, ironia, demenzialità, “verismo” e posizioni “politiche” forti (e intelligenti).
Come è ovvio dall’ascolto di Full Buck Moon Kaboom, il mixtape compilato da Memory Man, che condensa 79 minuti di performance live e pezzi nuovi e d’archivio. Scaricabile dal sito ufficiale, ma anche da svariati siti di torrent che siete capacissimi di “googolarvi” da soli, Moon Kaboom è un bignamino perfetto per farsi un’idea di chi sia questo bianco ebreo che somiglia in maniera impressionante a Giovanni Allevi ed ha una voce così nasale che a confronto Eminem sembra uno speaker della BBC.
Nei 79 minuti summenzionati, troviamo una bella selezione di acapella con incastri di rime funambolici, pezzi di pura commedia con situazioni sessuali molto “newyorkesi”, momenti concettuali come le straordinarie biografie in rima di Weird Al Yankovich e RZA, una versione di Who Shot Ya dal forte sapore politico (e ci vogliono palle per farlo), il tutto supportato da produttori abbastanza fuori dagli schemi come Automator, Madlib, DOOM e soprattutto l’immenso Prince Paul, tutti capaci di sfaccettare quello che un ascoltatore distratto potrebbe pensare sia semplicemente un gimmick-rapper bianco.
Non per tutti, e a volte un po’ involuto nella propria indiscutibile caratura tecnica, il mixtape comunque scivola liscio e merita più di un ascolto, alla faccia di chi dice che il rap è monodimensionale.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

visto il titolo e la foto pensavo che caparezza si fosse dato ai cocktail....
djmp45

Antonio ha detto...

Caparezza? Boh, non so, non frequento...