Lettera a Mio Figlio Mai Nato
Caro Mio Figlio Mai Nato,
Non sapremo mai se eri Nino o uno dei nomi femminili che Suvi ti voleva dare, e che adesso non ricordo malgrado mi sforzi tanto.
Quei nomi tanto belli che suonano bene sia in italiano che in finlandese.
Quei nomi che accendevano un sorriso sulle labbra di tua madre, che in questo momento non sorridono.
Non sei mai nato, figlio mio, e mi manchi già. Mi manchi tanto.
Ti avremmo voluto bene, io e la mamma, e avremmo anche cercato di insegnarti ciò che è giusto e quello che sappiamo fare.
E quello che dobbiamo fare. Ti avremmo insegnato a resistere, nostro malgrado.
Come noi, ora che il destino ha voluto metterci in ginocchio e noi rifiutiamo di arrenderci.
Suvi se lo sentiva dentro, che qualcosa non andava. Io stupidamente mi sono voluto illudere che le cose potessero andare bene. E le illusioni, infine, sono crollate, venerdì.
Quando la ginecologa ha fatto quella faccia seria, io e la mamma ci siamo guardati, ed all’unisono ci siamo sentiti morire.
A casa, abbiamo pianto.
Quando desideri qualcosa fortemente, la delusione brucia di più.
Ora di te non resta niente, se non il ricordo. Il ricordo di un bambino bellissimo che potesse darci gioia durante gli anni della vecchiaia.
Il ricordo di quando abbiamo saputo che ti aspettavamo, la gioia venata da una sottile angoscia per la tua e la nostra situazione.
Il ricordo dell’amore che ti avremmo dato.
Un giorno ci riincontreremo da qualche parte, in spirito.
Fino a quel momento, ricorda me e Suvi come noi ricorderemo per sempre te.
Non sapremo mai se eri Nino o uno dei nomi femminili che Suvi ti voleva dare, e che adesso non ricordo malgrado mi sforzi tanto.
Quei nomi tanto belli che suonano bene sia in italiano che in finlandese.
Quei nomi che accendevano un sorriso sulle labbra di tua madre, che in questo momento non sorridono.
Non sei mai nato, figlio mio, e mi manchi già. Mi manchi tanto.
Ti avremmo voluto bene, io e la mamma, e avremmo anche cercato di insegnarti ciò che è giusto e quello che sappiamo fare.
E quello che dobbiamo fare. Ti avremmo insegnato a resistere, nostro malgrado.
Come noi, ora che il destino ha voluto metterci in ginocchio e noi rifiutiamo di arrenderci.
Suvi se lo sentiva dentro, che qualcosa non andava. Io stupidamente mi sono voluto illudere che le cose potessero andare bene. E le illusioni, infine, sono crollate, venerdì.
Quando la ginecologa ha fatto quella faccia seria, io e la mamma ci siamo guardati, ed all’unisono ci siamo sentiti morire.
A casa, abbiamo pianto.
Quando desideri qualcosa fortemente, la delusione brucia di più.
Ora di te non resta niente, se non il ricordo. Il ricordo di un bambino bellissimo che potesse darci gioia durante gli anni della vecchiaia.
Il ricordo di quando abbiamo saputo che ti aspettavamo, la gioia venata da una sottile angoscia per la tua e la nostra situazione.
Il ricordo dell’amore che ti avremmo dato.
Un giorno ci riincontreremo da qualche parte, in spirito.
Fino a quel momento, ricorda me e Suvi come noi ricorderemo per sempre te.
Tuo padre,
Antonio
Antonio
14 commenti:
brividi, serio.
Looka
...
Antonio,
in questo momento vi vorrei abbracciare forte, di persona.
un abbraccio a te e alla tua donna.
Superfluo dire che non ho una lontana idea di cosa tu stia provando. Ero a conoscenza del fatto che stavi per avere un figlio grazie a un accenno su un tuo post di qualche tempo fa. Non avevo neanche remotamente pensato che potesse accadere una cosa del genere. Ti sembrerà strano per quanto poco io e te ci conosciamo, ma sto provando una grande amarezza. Questo mio commento probabilmente non avrà un significato concreto per te, ma ti assicuro che noi, tuoi lettori, siamo tutti stretti intorno a te.
Hai pienamente ragione, quando desideri qualcosa fortemente, la delusione brucia di più. Me ne sono reso conto di recente, anche se in situazioni non paragonabili a questa. Ma voglio che tu sappia una cosa: il modo in cui hai reagito è degno di lode e mi ha dato l'impressione che tu sia su una buona strada per poter sopportare un seppur durissimo periodo di dolore.
Credo in ciò che ho detto.
Con tutta l'empatia a me possibile,
Davide
Grazie a tutti. Non so che cos'altro dire.
So che non basterebbero un milione di pacche sulle spalle, ma se fossi lì non potrei fare altro che darvene una e sentirmi tanto piccolo per non sapervi dire altro.
:-[
Ora capisco perchè non c'eri a Milano...Per quanto posso vi sono vicino e la tua lettera mi ha toccato molto, supera questi momenti con tutta la forza e l'energia che hai e se vuoi sentirmi sono quì...A presto
Fabiano.
Un abbraccio a Suvi anche se ancora non la conosco.
Ciao, Antonio
Non so che dire. Ho aspettato un po' che mi venisse qualche parola di conforto, ma probabilmente non ce ne sono, o non sono in grado di trovarne. Un abbraccio anche da parte mia, spero tanto di sentirti presto, e di sapere che state un po' meglio.
un abbraccio virtuale anche da parte mia.
Looka.
Ciao Antonio, capito ora per caso nel tuo blog e... come gli altri amici sono senza parole. Vorrei come dice Fabrizio abbracciarti forte di persona. A te e Suvi. O come dice Bruno darti una pacca sulle spalle e... non riuscire a fare nient'altro. Ho letto le tue parole e mi sono commosso. Sono però sicuro che la vita saprà restiturvi quello che vi ha tolto ora, perchè siete persone speciali.
Vi voglio bene.
.. .. ...
.. .. ...
Madonna santa.
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