mercoledì 3 gennaio 2007

Non Rubatecelo



A meno che non abbiate vissuto sottoterra, saprete certamente che James Brown è morto.
Una perdita incredibile per il mondo della musica, ed un grandissimo performer che se ne va. Questo lo sanno tutti, e a tutti dispiace. Ma qui inizia il problema ed il mio disagio…
Scrive (a ragione) Vate nei commenti: “Non conosco nessuno che possa dire di non sentire il più profondo rispetto per questo mostro sacro”.
Verissimo, ma a chi importava di James Brown, prima che morisse? Non certo a tutti… Anzi, a pochi.
Come era percepito dal mondo il Padrino del Soul?
Come quello vestito in pajettes che cantava abbastanza tristemente Living In America?
Come uno di quelli di cui Mollica dice “ È un grande artista” ma di cui non ci frega niente?
Come quello che ha scritto due canzoni famose come Sex Machine e Papa Has Got a Brand New Bag (e basta)?
James Brown era qualcosa di più. Ma al di là delle facili appropriazioni, c’è un gruppo di persone per le quali la musica di JB era viva e fonte di ispirazione. Avete capito, si tratta dei creatori e dei fruitori di hip hop.
L’eredità di James Brown è viva (ora) solo nella musica hip hop (almeno finché Ian Svenonius non diventerà famoso). E questo è un dato incontrovertibile. E non parlo solo della storia, delle basi di Kool Moe Dee e degli anni ’80.
Parlo di oggi: l’album più venduto in America della scorsa settimana, Hip Hop Is Dead di Nas, campiona la storica Get Up, Get Into It And Get Involved in Where Are They Now?.
È vero che la perdita di James Brown è una perdita enorme. Ma è una perdita soprattutto nostra. Dal momento in cui è stato possibile campionare Funky Drummer, la nostra vita è cambiata. E questo tutti quelli che convenientemente saltano sul carro dei grandi non potranno rubarcelo. Lasciateci stare James Brown.

22 commenti:

L ha detto...

sono d'accordo, ovviamente, anche se non mi piace molto l'atteggiamento contrariato in sè, forse perchè non mi è ben chiaro da cosa ha origine.

so che sei una persona seria e posso "scriverti le cose in faccia" (??) senza che ne nasca un beef:

MA IN FINALE CHI è CHE CI TOCCA JAMES BROWN, apparte i tg che il giorno di natale dovevano comunque riempire quella mezz'ora con idiozie?

Antonio ha detto...

Le cose in faccia le apprezzo tanto, specie se dette garbatamente come fai tu.
Non sono contrariato piu' di tanto per JB, mi da' solo un po' fastidio questo fare di James Brown un patrimonio mondiale quando solo noi ne abbiamo portato avanti l'eredita'.
Ora fanno tutti a gara a definirlo un grande etc. Ma chi se lo cagava, prima? Chi ha comprato dischi di James Brown, prima che morisse? Questo va detto, se no stiamo sdoganando l'ipocrisia...

L ha detto...

uhm.

diciamo che ti do anche ragione, è un pelino ipocrita.

ma questo tipo di ipocrisia si fa SEMPRE. quando qualcuno muore, c'è sempre chi è pronto a sprecare incenso ricordandoci quanto sia stato grande-bello-buono-bravo (senza nulla togliere a JB che mi stava a cuore davvero).

quindi se da una parte mi urta la falsità mediatica, dall'altra mi fa quasi piacere che ""grazie"" alla sua morte la sua musica sia un po' in primo piano.

che poi sia come al solito una cosa passeggera non c'è dubbio, ma dopotutto che Mollica sia una "hoe" non è mistero per nessuno.

Antonio ha detto...

Tutto vero, ma non era una tiratona solo contro i media, mi riferivo anche alla comunita' di blogger e in generale di tutti quelli che hanno esternato commozione un po' falsa: ripeto, per molti James era un eroe (musicale), ma non lo era per tutti.
Se non nel dolore di circostanza.

L ha detto...

uhm..

si, ho capito che intendi.

beh, io il funk lo ascolto ma a James Brown preferisco George Clinton o Roy Ayers.

Ciònonostante ho comunque provato una grandissima tristezza (real) per la sua scomparsa, magari è così anche per altri.

Alla fine JB lo rispetto soprattutto per quel che rappresenta nel suo "rapporto" con la Cultura, probabilmente senza rap e samples di mezzo non l'avrei mai ascoltato e non nascondo che per quanto sia fra un disco suo e uno di Kool Keith...mi piglio Kool Keith.

Magari è così anche per gli altri bloggers, sperando che si stia parlando comunque di gente seria o che prova ad esserlo.

E poi vabbe, per il resto

BROTHAS WHO FAKE JAX GET LAID ON THEIR BACKS!

Antonio ha detto...

Ma sai, non ce l'ho tanto con i bloggers hip hop (anzi per niente), quanto con chi non sapeva niente di lui.
Per me, e' stato un grandissimo, che poi non sia il mio numero 1 non fa niente...
Pero' e' stato parte della nostra cultura. E non voglio che chi non ne fa parte ce lo rubi...

[emo] ha detto...

antò, scusa, ma che è 'sto discorso di "noi", "ce lo rubano"... ma quand'è che "avete" depositato il copyright sulla passione per James Brown?

Antonio ha detto...

Non ho detto "ce lo rubano", ma ho chiesto "non ce lo rubate".
Se uno non sa quale e' il pezzo di batteria di Funky Drummer o non conosce il break di The Payback di James Brown non dovrebbe parlare...
Poi, chiunque puo' avere la passione di James Brown, basta che sia vera e non di facciata. Perche' la nostra non lo e' e non lo e' stata...

[emo] ha detto...

si, ma chi siete? bisogna fare una tessera come per le Giovani Marmotte o che?
scusa il sarcasmo, ma mi stupisce che proprio tu faccia questi discorsi: sostituisci alle parole "James Brown" la parola "fumetto" e ottieni il discorso di un nerd...

Antonio ha detto...

Emilia', te l'ho gia' spiegato:
siamo quelli che hanno dischi di JB comprati, oppure chi sa riconoscere il pezzo di batteria di Funky Drummer ed il break di The Payback di James Brown.
Per quanto riguarda il fumetto, non capisco.
Tutti quelli che si riempivano la bocca di Sin City senza sapere neanche chi e' Frank Miller non ti facevano incazzare?
A me si.
Con una differenza, pero'.
Sin City non scorre nelle mie vene, la musica di JB si.
Piu' chiaro?

P.S.: per diventare invisibili non c'e' bisogno di tessera. Lo sai che le aborriamo...

[emo] ha detto...

siamo quelli che hanno dischi di JB comprati, oppure chi sa riconoscere il pezzo di batteria di Funky Drummer ed il break di The Payback di James Brown.

ah, ecco, come sospettavo: degli iniziati, una setta.

Tutti quelli che si riempivano la bocca di Sin City senza sapere neanche chi e' Frank Miller non ti facevano incazzare?
A me si.


ma proprio per nulla! alcuni scivoloni mi facevano magari sorridere (adoro lo scivolone fino all'idea platonica di scivolone), ma i talebani del fumetto mi impauriscono, deprimono, o - nella migliore delle ipotesi - inteneriscono.

Antonio ha detto...

ah, ecco, come sospettavo: degli iniziati, una setta.

Nessuna setta, ma solo chi certe cose le sa apprezzare.
Come sai, parlo sempre e solo a titolo personale...
Una parte integrale della cultura hip hop e' smascherare i fake.
E fake sono anche quelli che si appropriano delle cose non loro.
Diciamolo con chiarezza.

i talebani del fumetto mi impauriscono, deprimono, o - nella migliore delle ipotesi - inteneriscono.
Qui non e' questione di essere talebani. C'e' chi certe cose le vive e chi se ne riempie la bocca.
Ed io preferisco sempre chi le cose le vive.
Se a te invece piacciono le chiacchiere e gli scivoloni, beh, a volte saremo d'accordo e a volte, come in questo caso su posizioni diverse.
E poi, non hai mai fatto l'integralista, tu? Io spesso, sulle cose che mi toccano di piu'. Tipo la musica.

[emo] ha detto...

E fake sono anche quelli che si appropriano delle cose non loro.
Diciamolo con chiarezza.


Continuo a dire, con altrettanta chiarezza, che James Brown (piuttosto che Frank Miller) non sono proprio di nessuno o - al limite - sono di tutti.
Nessuno escluso e per nessun motivo.

Se a te invece piacciono le chiacchiere e gli scivoloni, beh, a volte saremo d'accordo e a volte, come in questo caso su posizioni diverse.

chiacchiere e scivoloni mi vanno bene, naturalmente a seconda dei contesti.
Se un bucci grosso ostenta la figaggine di Miller dopo aver visto Sin City manco sapendo che viene da un fumetto, a me non me ne fotte nulla :)

E poi, non hai mai fatto l'integralista, tu?

Per gioco spesso e - molto più spesso - per smascherare gli integralisti veri.

Antonio ha detto...

Continuo a dire, con altrettanta chiarezza, che James Brown (piuttosto che Frank Miller) non sono proprio di nessuno o - al limite - sono di tutti.

E sbagli, sono di chi li vuole conoscere. O di chi li conosce gia'.
Gli altri sono, nella migliore delle ipotesi, dei superficiali.
E dei fake.

Per gioco spesso e - molto più spesso - per smascherare gli integralisti veri.

Sicuro? Neanche quando ti toccano cose cui davvero tieni?

[emo] ha detto...

E sbagli, sono di chi li vuole conoscere. O di chi li conosce gia'.
Gli altri sono, nella migliore delle ipotesi, dei superficiali.
E dei fake.


Sono in quanto esistono e già questo basterebbe. Sono di chi li vuole seguire in qualsiasi modo li voglia seguire. Non puoi certo decidere tu a priori quale sia il modo giusto di viverli...

Sicuro? Neanche quando ti toccano cose cui davvero tieni?

Ma tu pensi davvero che me ne freghi qualcosa di come qualcuno possa ritenere Mignola, Gipi, Eisner, Capossela, Kubrick, Maradona o qualche altro autore che mi sta a cuore?
Credi davvero che farei levate di scudi come la tua?
A me basta come io vivo le loro opere: gli "altri" manco li conoscono? Peggio per loro.
Li criticano? peggio per loro.
Li disprezzano/sminuiscono/trattano con superficialità? Cazzi loro.
Il modo in cui quelle opere di quegli autori influenzano le mie emozioni, il mio modo di pensare o il mio sguardo sul mondo, beh... quella è roba solo mia e quella difenderei fino alla morte.
Ma solo quella.

Antonio ha detto...

Ma quali levate di scudi?
La superficialita' non mi piace e lo scrivo. Non ho mica chiesto che tutti siano d'accordo con me...
Per il resto, io non voglio decidere di niente, ma le cose uno o le vive o non le vive. E se non le vive, non se ne puo' appropriare, ne' le puo' criticare o sminuire.
Perche' il loro modo di essere superficiali va a toccare come IO vivo quelle cose.
Ne abbiamo parlato mille volte a proposito dei manga fans, per cui tutti i manga sono oro e tutto il resto merda.
Ecco, quell'atteggiamento li' va a toccare come io vivo il mio rapporto con i fumetti.
Ad alcuni JB ha cambiato la vita, ad altri no. Questo e' un fatto.
E quelli cui non e' stata cambiata la vita non possono reclamarlo come proprio.
Poi tu ci puoi leggere tutto quello che vuoi, ma in ogni caso penso che ci sia poca gente che sia cosi' presuntuosa da poter decidere come qualcosa influenza la vita di un altro.
E non dire che e' il mio atteggiamento, perche' io ho solo parlato di superficialita' vs. non superficialita'. Tutte le gradazioni di grigio sono fuori dalla discussione, ma il bianco e il nero sono due colori diversi.

L ha detto...

se posso intromettermi...credo (ma forse sbaglio) che il discorso sia abbastanza lineare: la morte fa audience, la morte piace (sarà che prima o poi ci tocca a tutti e vogliamo capirla/toccarla da vivi per esorcizzarla), eros e thanathos etcetera.

E quindi...beh, è tipico no? qualcuno muore e tutti assumono quell'atteggiamento schifosamente compassionevole e schifosamente ipocrita per cui anche l'ultimo sconosciuto era "bellobuonobravo".

Insomma, per una persona che alla musica di James Brown è affezionata credo che sia estremamente fastidioso vedere stuoli di persone acclamarlo DA MORTO e capire che se invece della sua morte fosse uscita la notizia di un suo nuovo disco, nessuno avrebbe detto a o b.

Se ho scritto minchiate Antonio mi corregga.

peaaace

Antonio ha detto...

Hai detto benissimo.
E aggiungo: siccome George Clinton non e' stereotipabile come l'immagine di James Brown che canta Living In America, quando morira' zio George (spero il piu' tardi possibile), non molti faranno a gara a tesserne le lodi postume, nonostante George Clinton sia grande QUANTO James Brown.
Ho detto bene, Larri?

L ha detto...

ah sì, SICURO proprio.

e noi ci risentiremo.

uhauhauhauhauh

Antonio ha detto...

WORD!

Anonimo ha detto...

scusate..ma se io inizio ad ascoltare la musica di James Brown dopo la sua morte perché i media ne hanno parlato e mi ha incuriosito, e mi appassiono...ma che male c' é?!?!

Antonio ha detto...

scusate..ma se io inizio ad ascoltare la musica di James Brown dopo la sua morte perché i media ne hanno parlato e mi ha incuriosito, e mi appassiono...ma che male c'é?!?!Nessuno, assolutamente.
Il male c'è se ti unisci al coro di chi ne canta le lodi in maniera "buonista" e superficiale. Se il tuo ascolto non è superficiale, allora il discorso fatto finora non ti tocca. Chi sei, per curiosità?