martedì 11 aprile 2006

Perché I Supereroi? Perché L’Hip Hop?


Le due cose, come è ovvio, sono strettamente legate…

E il legame è ovvio: entrambi sono fantasie di potenza di adolescenti.


Se ci pensate bene, il fumetto statunitense aveva una funzione narcotizzante nei confronti della gioventù bianca: si, Superman era un eroe, ma non poteva mai andare a letto con Lois Lane perché doveva rientrare nei ranghi degli imbranati, tornando ad indossare i panni di quel caso clinico di Clark Kent.
Peter Parker era lo stesso, anzi peggio, visto che pigliava le botte…

Ma gli eroi neri, invece, per quanto ghettizzat
i e meno rilevanti dal punto di vista numerico, erano diversi.

T’Challa, la Pantera Nera, è un principe africano, uno che si fa le proprie regole, uno übermensch nietszcheiano che rompe il culo anche a Capitan America (cosa poi puntualmente successa).
Luke Cage sarà pure inviso ai benpensanti, sarà pure un mercenario, ma anche lui vive secondo le proprie regole.
Nessuno dei due dovrà mai travestirsi da impiegatuccio della middle class urbana americana, come invece veniva suggerito ai lettori WASP.
In questo senso, Pantera Nera è come le pantere nere del romanzo Radical Chic di Tom Wolfe, affascinante per la propria fierezza e innata eleganza. Al contrario dei ciccioni di sinistra che si preoccupano del patè e dei canapè…
E qui veniamo all’hip hop. Pure se meno impelagato in pastoie di tipo educativo (grazie a Dio), il nostro genere musicale si configura come fantasia di potenza pura.
E ciò accade da quando Malcolm X è riuscito ad insegnare ai fratelli a fare quello che i chicanos facevano a metà degli anni ’60, cioè agitare lo spinello in faccia ai bianchi che andavano in Vietnam a combattere la guerra del padrone…
Il rapper è quello che spacca, quello che rompe il culo a tutti gli altri (in alcuni subgeneri, come il gangsta rap, si implica che questo avvenga letteralmente, nel senso di mazzate).

Ed alla fine, chi rappa di solito si abbandona alle fantasie che riguardano money, hoes and ‘dro
E se non lo fa, come El-P, deve comunque trasformare sé stesso in un supereroe, un uomo d’acciaio col microfono d’acciaio!



Il rapper ha delle abilità “sovraumane”, che gli avversari non potranno mai sperare di avere. Chiedete a chi si è ribattezzato Tony Starks o Johnny Blaze.
E qui sta la differenza fra fumetti americani “bianchi” e rock’n’roll. Se i fumetti tentano di addomesticare, lo stesso non si può dire del rock, musica ribelle per eccellenza…
Quello che invece è interessante notare del rap è che i valori che promuove, alla fine, non sono troppo dissimili da quelli dei fumetti più integrati e meno apocalittici. Fedeltà ai propri homies, determinazione nella propria lotta, mentalità da soldato, e dediche alla mamma sono cardini della poetica post-N.W.A. Certo, il punto di vista è quello di un mini-me di Scarface (inteso come Tony Montana, ovviamente), ma se ci pensate, non è la stessa attitudine di Nick Fury, Cable o Capitan America?
L’establishment sarà pure corrotto, ma prima spacchiamo il culo ai nostri nemici!

Nessun commento: