lunedì 5 dicembre 2005

Old vs. New


Quello che non si capisce della musica rap sono due cose: la prima è che sebbene l’hip hop sia per antonomasia la musica “giovane”, che veicola sentimenti di rabbia generazionale, di arroganza adolescenziale e di argomenti legati indissolubilmente all’universo dei ragazzi (non fosse altro che per il fatto che alcuni ragazzi non diventeranno mai grandi, in quanto moriranno prima, nel Ghetto…) chi fa più soldi non sono certamente i giovani.
L’hip hop è pieno di OG’s, da Primo a Dre, da Kool G Rap a Ghostface, ultratrentenni (in alcuni casi quasi quarantenni) che stanno definendo da anni la musica.
Se questo primo aspetto è in contraddizione con quella che dovrebbe essere la musica giovanile per eccellenza, che dire dell’insistenza con cui i ragazzi e ragazzini continuano a giocare con Lil’, Young e quant’altri aggettivi riferiti alla gioventù possono?
Lil’ Jon, Young Jeezy, Lil’ Flip, Young Gunz, Lil’ Wayne etc.: sarebbe come se gli artisti rock si definissero Rockin’. Ve lo immaginate Josh Homme dei Queens of the Stone Age che si definisce Rockin’ Josh?

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