tag:blogger.com,1999:blog-121702742024-03-23T19:26:33.689+01:00Canteen of the Deranged - La Mensa dei DiseredatiAntoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.comBlogger959125tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-28340007378328240422013-07-27T14:46:00.002+02:002015-11-29T10:19:34.839+01:00Astrazioni da Rapper: Intervista a Asthra Gubba<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<i><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Asthra Gubba</span></b><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">
(traducibile dal sassarese come “un’altra cosa” o “di un altro livello”) è il
nome di un gruppo sassarese composto da Nepa e Jack Sparra, attivo da vari
anni, ma arrivato alla prima uscita “vera” qualche mese fa. Grandi freestylers
del giro del Nord Sardegna e non solo, con Antares
il gruppo dimostra di essere una delle realtà “pensanti” più interessanti, a
parere di chi scrive, del suolo italico. In Antares, la maturazione del duo è
evidente: a testi “complessi” e quasi sempre slegati dalla punchline per
compiacere il pubblico, si accompagna una parte musicale che riesce a coniugare
uno stampo “classico” con visioni più moderne e consce delle tendenze attuali
in USA. Li abbiamo sentiti per voi e la chiacchierata è riportata sotto, confermando l'ottima testa dei ragazzi.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><i>(Per scaricare gratuitamente Antares, il link è: <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">http://tinyurl.com/agantares</b>)</i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA6dUM6QFjhpMRH_fxKYJBgdvdYsLbmzgErDGKLvfXBb_QRz2dJAGF56kgd8ufZXfmxq4EgLGSYN3LFu8OppzcCF2Yoj6sI_B15hGgU7WmoQa3rzD9-_cn1B8LzSSRcNB8xkeXZg/s1600/ag01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA6dUM6QFjhpMRH_fxKYJBgdvdYsLbmzgErDGKLvfXBb_QRz2dJAGF56kgd8ufZXfmxq4EgLGSYN3LFu8OppzcCF2Yoj6sI_B15hGgU7WmoQa3rzD9-_cn1B8LzSSRcNB8xkeXZg/s320/ag01.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">1) Sparra, sei l’autore di quasi tutti i beat del CD. Come li hai scelti,
in funzione della coesività musicale? Si nota una certa attenzione verso il
“suono moderno” che caratterizza oggi il rap: vuoi elaborare?</span></b><span style="text-align: center;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Jack
Sparra - Antares</span></i><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"> è un
disco che doveva suonare “spaziale” per antonomasia, senza però dover sfoggiare
particolari sperimentazioni nella sua costruzione musicale. L’idea era quella
di partire dalla creazione di beats dall’impostazione classica, con campioni
molto presenti, e integrarli poi con i sintetizzatori. Io sono un produttore
“ibrido”: mi piace partire da un sample, tagliarlo o metterlo in loop così
com’è, per poi completare il tutto con l’aggiunta di ulteriori suoni che
possano riempire determinate frequenze, creare nuove atmosfere e soddisfare
delle esigenze armoniche. Mi piace chiamare questo stile “classico futuro”: nel
rap ci ritroviamo ogni anno con delle nuove tendenze sonore, il cui difetto,
però, è quello di essere estemporanee. Il mio modo di aggiornarmi non si
risolve nel riprodurre il beat innovativo che tutti vogliono rifare, che tutti
rifanno e che dopo sei mesi finisce nel dimenticatoio, bensì nel comprendere
certi stilemi che mi ispirano, farli miei e allargare di conseguenza la mia
visione musicale.<br />
Credo che un disco debba avere un suono di base, un’idea di fondo e una linea
precisa. Purtroppo, molti artisti hip hop, per necessità, pressapochismo o
scarsa lungimiranza, si preoccupano più di riempire gli spazi di un album con
delle tracce, spesso slegate le une dalle altre, senza un progetto o una
prospettiva. Prendiamo un cd, e avremo il banger da live, l’attimo di
riflessione, il pezzo sociale-politico, il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">posse
cut</i>, la <i style="mso-bidi-font-style: normal;">lover</i>, la canzone
sull’infanzia e via dicendo: ogni brano ha le sue peculiarità, riflette le
caratteristiche e le impostazioni del tipico brano del suo sottogenere, e quasi
sempre è prodotto da un beatmaker diverso.<br />
Non basta che una traccia sia buona, deve anche avere un suo ruolo
nell’economia dell’intero album. In <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Antares</i>
non esiste una produzione che stoni totalmente con le altre, si è cercato, pur
nella varietà dei <i style="mso-bidi-font-style: normal;">mood</i>, di mantenere
uno standard.<i style="mso-bidi-font-style: normal;"> </i>Mi sono concentrato
quindi sulla scelta dei campioni di partenza – campioni in genere molto
elettronici, rimanendo sulla fine dei ’70 e la prima metà degli anni ’80 –,
creando i beats adatti solo laddove trovassi dei suoni capaci di adattarsi ai
generi di canzoni che volevamo nell’album, e nel contempo di amalgamarsi agli
altri brani.</span><br />
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"></span><br />
<a name='more'></a><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"> </span><span lang="IT" style="font-family: "arial"; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">2) Quali sono state, se ci sono state, le ispirazioni sia musicali che
liriche, in fase di partenza?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Musicalmente ci siamo un po’ rifatti a
certe produzioni che andavano nella metà degli anni zero, un tipo di suono che
ci piace particolarmente, possiamo prendere ad esempio i beats di Agallah the
Don Bishop, o l’intero “Marginale Musique” della Fonky Family – per tacere
della digressione “Daft Punk” di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Astro girl</i>.
Stili che abbiamo cercato di evolvere a modo nostro, anche nella fase della
produzione <i style="mso-bidi-font-style: normal;">tout court</i> dei brani: la
strofa finale di Rupez in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Al confine del
mondo</i> si stende su di una variazione del beat figlia di ottiche più recenti
delle produzioni USA. A livello lirico, avendo ormai sviluppato la nostra
personalità, non ci riferiamo a modelli precisi, a parte forse quegli artisti
che ci hanno segnato nella gioventù e dei quali può essere rimasta qualche
traccia nel nostro modo di scrivere, come i Sangue Misto e Kaos.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">3) Come avete iniziato la gestazione del disco? Avete iniziato a scrivere
prima e poi scelto i beat? O viceversa? Volete parlarci del metodo di lavoro?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">È stata una produzione abbastanza
travagliata, in alcuni casi abbiamo lavorato su alcuni beats che poi non
abbiamo usato più – <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Patrioti</i> e <i style="mso-bidi-font-style: normal;">New economy</i>, ad esempio, nascevano su
altre strumentali, e per cause di forza maggiore ne abbiamo riadattato i testi
su altre musiche. Avevamo delle idee di fondo degli argomenti e una linea
musicale del disco abbastanza chiara, titolo compreso, quindi la maggior parte
dei beats sono stati costruiti per soddisfare le esigenze delle canzoni che intendevamo
fare, mentre altri sono stati incastrati all’interno del puzzle, e ci abbiamo
scritto sopra i brani che mancavano per completare concettualmente l’album. Noi
scriviamo sempre sulla produzione definitiva, non stiamo ad elaborare testi su
beats che troviamo su internet per ricercare poi una strumentale originale che
si adatti, non è un metodo di lavoro che ci piace. La musica ci ispira uno
stile comunicativo, un modo di raccontare e di affrontare un argomento, è la
nostra scrittura ad adattarsi ad essa, e non viceversa. Se i beats poi sono
prodotti da Jack Sparra, abbiamo il controllo totale del processo produttivo,
avendo anche la possibilità di rielaborare il beat all’ultimo sulla base delle
registrazioni, cosa che accade otto volte su dieci!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">4) Quanto c’è voluto per realizzare l’album? Quali sono stati gli aspetti
che avete cercato di curare di più? Ci sono cose che fareste in maniera diversa,
oggi?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ci è voluto molto perché Jack è molto
pigro nella fase di mixaggio, e meticoloso nella costruzione dei beats. Più
della metà dell’album era pronta nel 2010, e abbiamo registrato tutto nel 2011.
Potevamo farlo uscire molto prima, ma sai, aspetti un featuring, ti fai
prendere dall’inerzia, ti distrai un attimo e tutto ti scappa di mano. Oltre
alla costruzione sonora, di cui abbiamo già parlato, abbiamo lavorato molto sui
testi; sono stati rielaborati e rivisti varie volte, dovevano essere delle
liriche importanti che potessero durare nel tempo. Abbiamo deciso di non
forzare troppo l’aspetto tecnico, senza fissarci sugli incastri o sul flow, per
focalizzarci più sul senso e sulla poetica delle frasi. Forse tornando indietro
avremmo fatto qualche virtuosismo in più, ma crediamo che ormai sia giusto
così. Appunto per questo, il prossimo album sarà tecnicamente più evoluto e
ricercato; per una nostra esigenza, prima che per la volontà di dimostrare cosa
sappiamo fare in questo senso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">5) <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Antares</i> non è un disco facile,
nel senso che i testi non sono quelli classici da party (anzi, sono decisamente
complessi) e il mood non è certamente dei più allegri. Che riscontri avete
avuto in questo senso? Come è stato accolto il disco?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Vrinda;">È da qualche
anno che stiamo assistendo ad un impoverimento del rap italiano, sia a livello
di scrittura che di contenuti propriamente detti; magari ci sono dei campioni
di flow, artisti ineccepibili sotto molti punti di vista, ma manca troppe volte
un immaginario potente e una linea più “adulta”. Possiamo dire con una certa
cognizione di causa che si sta imponendo un rap adolescenziale, che strizza
l’occhio ai potenziali acquirenti, la massa degli studenti medi digiuni di
cultura hip hop; il rap è diventato per loro la nuova musica popolare, il nuovo
genere di moda e i rappers italiani sono gli idoli dei ragazzi. Questo fatto da
un lato è un grande traguardo, dall’altro, nel momento in cui ci si stacca dal
contesto di origine per diventare fenomeno nazionale interculturale, causa una
sorta di alienazione. Gli amanti dell’hip hop, e diciamo i <i style="mso-bidi-font-style: normal;">b-boys</i> e le <i style="mso-bidi-font-style: normal;">flygirls</i>, non
si riconoscono più di tanto nel suono e nel discorso portato avanti da molti
dei rappers che vanno in classifica. Si sta creando una frattura fra il movimento
e i suoi esponenti artistici di rilievo. <br />
In tutto questo, noi non abbiamo speranza alcuna di farci strada all’interno
della media di ascoltatori più interessati al dissing, al personaggio o alle
rime sui cannoni. Il nostro modo di rappare non è immediato, le nostre liriche,
pur quasi mai criptiche, non sono di facilissima fruizione e cercano di
sfuggire ai luoghi comuni e alle banalità.<br />
Il nostro disco ad oggi è stato scaricato 300 volte, se vogliamo fermarci ai
numeri. Siamo del resto un gruppo con un seguito abbastanza ristretto, che non
utilizza il linguaggio del rap generalista di cui parlavamo prima, e appunto
per quello abbiamo ricevuto dei pareri molto positivi da chi chiede, dal rap,
una certa ricerca e profondità nell’interpretare il genere musicale e
nell’affrontare gli argomenti. È anche vero che la nostra scommessa era quasi
impossibile: quella di creare un disco che possa durare negli anni, nonostante
l’attuale periodo dell’industria musicale nel quale un album dopo un mese è già
parte del passato. Una cosa, in realtà, ci ha sorpreso. Quando abbiamo
completato <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Astro girl</i>, abbiamo
pensato che quel brano potesse far storcere il naso praticamente a tutti, è
invece è risultato essere uno dei preferiti a furor di popolo, è piaciuto anche
a persone dalle quali, viste i loro gusti, non ce lo saremmo mai aspettato.
Questo ti fa capire quanto, nel proporre musica ad un pubblico, non esiste
quasi niente di certo e di pianificabile a tavolino!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Vrinda;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkFikgM529FNVPkeRnh9cN_bZGDo8AIGqpXBFZmaslW7-NT-ZjKP7DyBYWNNL3A64kAMdZcNcIUwJMupe8DR4QalSqvHsP5jpKqZ4TamdmvGhOrgRvm5EAj3_7UdtMt-yOQHzbng/s1600/ag02.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkFikgM529FNVPkeRnh9cN_bZGDo8AIGqpXBFZmaslW7-NT-ZjKP7DyBYWNNL3A64kAMdZcNcIUwJMupe8DR4QalSqvHsP5jpKqZ4TamdmvGhOrgRvm5EAj3_7UdtMt-yOQHzbng/s320/ag02.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Vrinda;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">6) A livello lirico, su <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Antares</i>
incombe lo spettro dell’insoddisfazione di una generazione che vive la crisi in
maniera drammatica e che si misura con la frustrazione, sociale, personale,
politica ogni giorno. Quanto pesa davvero questa cosa sulle vostre teste?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Apparteniamo alla classe medio-bassa,
entrambi senza un’occupazione, ma anche se le cose andassero appena meglio la
nostra musica non cambierebbe più di tanto, ci piace affrontare le
contraddizioni della società, e mantenere spesso un’atmosfera tesa. D’altronde,
da ragazzini abbiamo ascoltato molto gruppi come i Mobb Deep e gli IAM, che ci
hanno lasciato un’impronta un po’ malinconica e quasi nichilista, che si
riflette nei nostri brani più riflessivi. In Sardegna la crisi la viviamo quasi
da sempre, anche prima del 2008 non è che ci fossero chissà quali aspettative o
prospettive, è una condizione che magari per alcuni italiani può risultare
tutto sommato recente, ma per noi è parte integrante del nostro modo di vivere
e di vedere la realtà. Non stiamo a fare demagogia sulla crisi come fanno
altri, sarebbe pleonastico, ragion per cui <i style="mso-bidi-font-style: normal;">New
economy</i> non parla tanto di crisi, quanto di capitalismo, e <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Grandi speranze</i> l’avremmo potuta
scrivere anche dieci anni fa. Per ossimoro, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Grandi speranze</i> è
anche abbastanza ironica, anzi, tragicomica. È vero, siamo frustrati e incazzati,
le cose non vanno come vorremmo o come pensavamo che sarebbero andate, ma
questa frustrazione più che essere un argomento dei testi caratterizza la
nostra <i style="mso-bidi-font-style: normal;">forma mentis</i> e la nostra
visione generale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">7) Sempre in questo senso, avete usato <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Antares</i>
come valvola di sfogo per “esorcizzare” tutte le preoccupazioni? C’è una parte
“leggera” di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Antares</i>, considerando
che anche <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Underground</i>, forse il pezzo
più solare del disco, ha un retrogusto amarognolo?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">È vero che il nostro non è un disco ricco
di confessioni o di racconti delle nostre vicende, a differenza di quelli di
altri rappers che magari raccontano di sé vita, morte e miracoli. Più che una
catarsi dei nostri problemi, volevamo sfruttare i pensieri negativi per
compiere un’analisi di questioni a volte più grandi di noi, in una maniera non troppo
distaccata, perché sarebbe stata un’impresa impossibile e artificiosa, ma senza
neanche rinchiuderci a guscio nel nostro microcosmo. Abbiamo cercato di ampliare
i nostri orizzonti e il nostro punto di vista: un senso di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Antares</i> è anche questo, la ricerca di spiegazioni universali e di
ampio respiro.<br />
Il disco si divide in due tronconi, uno più concreto e uno più metafisico, non
in una parte più “leggera” e in una più “pesante”, abbiamo cercato di creare un
insieme coerente. Pezzi come <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Underground</i>
o <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Grandi speranze</i> servivano un po’
per allargare il tiro musicale, visto che noi in passato abbiamo spesso seguito
un sound tutt’altro che cupo – e appunto per questo motivo, sommato alla nostra
attitudine nel freestyle, siamo stati purtroppo etichettati da alcuni come un
gruppo frivolo. C’è un lato solare che ci appartiene, ma in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Antares</i> lo abbiamo sviluppato solo a
livello musicale, sul lato lirico c’è una certa dose di cinismo. <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Underground</i>, del resto, è una
contraddizione in termini, nel quale rivendichiamo la nostra appartenenza al
sottosuolo musicale parlando dei traguardi a cui non arriveremo mai, con un
suono che non è affatto “underground” nel senso in cui molti lo intendono,
ovvero un hip hop minimale, senza concessioni all’<i style="mso-bidi-font-style: normal;">easy listening</i>, duro, puro e tutto d’un pezzo. Possiamo capire che
ciò possa aver provocato un corto circuito nelle menti di certi puristi, ma noi
volevamo proprio scombinare le loro convinzioni: “underground” e “commerciale”
sono due condizioni, due <i style="mso-bidi-font-style: normal;">status</i>, non
due generi musicali, questo dovrebbe essere chiaro a tutti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">8) Uno dei temi di base del disco è la fuga, sia essa fisica, metaforica
(le stelle) o dal piano dell’esistenza (la morte). Volete elaborare? A livello
di composizione dell’album, quali sono stati i “collanti” che vi hanno portato
alla stesura dei testi?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Più che di fuga, parleremmo di
“astrazione” – ma non di “alienazione”; l’alienazione, possiamo anticiparlo,
sarà il tema portante del prossimo album. L’intento non era quello di rifugiarci
in visioni fantastiche, bensì di utilizzare la fantasia per descrivere la
realtà, un po’ come nella letteratura fantascientifica o, meglio ancora,
distopica. Abbiamo quindi voluto astrarre dalla vita di tutti i giorni per
cercare di descriverla appieno, nel suo essere, di nuovo, universale, vedere le
cose dall’alto nella loro interezza, quella che in inglese viene chiamata <i style="mso-bidi-font-style: normal;">bird’s eye-view</i>.<br style="mso-special-character: line-break;" />
<!--[if !supportLineBreakNewLine]--><br style="mso-special-character: line-break;" />
<!--[endif]--><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">9) Che cosa è <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Antares</i>, e che cosa
avete voluto dire col disco? Credete di avere raggiunto pienamente lo scopo?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Antares</span></i><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"> rappresenta il primo capitolo della nostra
“Trilogia dello spazio”. È un disco molto personale, a partire dal titolo; noi
siamo nati entrambi sotto il segno dello Scorpione, costellazione di cui <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Antares</i> è la stella più luminosa. Molti
dei significati sono compresi nel concetto di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Settimo senso</i>, ovvero nell’elevazione spirituale, nella ricerca del
cosmo che sta dentro di noi, delle risposte che abbiamo dentro e che possono
proiettarci oltre. Volevamo unire il nostro pensiero sulla società, le cronache
di quello che viviamo e la nostra visione delle cose alla nostra anima più, per
così dire, “esoterica”.<br />
Pensiamo di essere riusciti a rendere tutto al nostro meglio, più di così
probabilmente non potevamo fare: può non sembrare, ma il livello della sfida
era piuttosto alto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">10) Come avete pianificato le collaborazioni? Sono venute naturalmente
oppure avete pianificato prima tutto a tavolino? Nel disco c’è una sorta di
reunion “virtuale” dei Blaqaut, lo storico collettivo nuorese. Come è avvenuta?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Quando noi progettiamo un disco,
innanzitutto pensiamo a chi vogliamo avere come ospite, ragion per cui
costruiamo in anticipo un brano che possa rispecchiare esattamente quello che
chiediamo dalla collaborazione con un altro artista. Noi proponiamo un beat e un
argomento che sappiamo benissimo essere nelle corde delle persone che andiamo
ad includere nella canzone, non ci mettiamo mica a chiedere all’artista oggetto
di featuring “ehi, di cosa parliamo in questo pezzo?”. Anche perché noi ci
presentiamo sempre con una produzione all’altezza e una tematica di una certa
caratura (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">ridono</i>)! In <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Antares </i>abbiamo evitato come la peste il
featuring generico composto da strofe utili per tutte le stagioni, volevamo
qualcosa di più importante e espressamente adatta al <i style="mso-bidi-font-style: normal;">concept</i> del disco.<br />
La collaborazione coi Blaqaut doveva avvenire da anni, ci eravamo promessi di
includerla nel nostro primo album, e così è stato. Loro sono uno dei gruppi
insieme ai quali siamo cresciuti qualche anno fa, quando ci affacciavamo nel
panorama del rap sardo, è un’amicizia che abbiamo sviluppato nel corso delle
serate, jam, eventi, e battles durante i quali ci siamo incontrati e
confrontati. Fare un pezzo con loro è esattamente quello che intendiamo per
unità all’interno del panorama hip hop.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">11) Progetti futuri e promozione del disco: che cosa dobbiamo aspettarci
nel futuro prossimo?<o:p></o:p></span></b></div>
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<!--StartFragment-->
<!--EndFragment--><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Non sappiamo se riusciremo a suonare
spesso quest’estate, vista la situazione un po’ grama per i gruppi locali che
non vendono dischi, non hanno un nucleo di fans e non possono vantare numeri
importanti relativi alle visualizzazioni di Youtube. Agli ascoltatori – e a
molti organizzatori, di conseguenza – interessano solo i grossi nomi, e noi
viviamo una gavetta infinita, ma del resto non è che nella vita fuori dal rap le
cose cambino, anzi. Abbiamo girato un nuovo video tratto da <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Antares</i> che faremo uscire a breve, e probabilmente
sarà l’ultimo, visto che dopo l’estate inizieremo a lavorare alla promozione
del prossimo album che uscirà a dicembre. La nostra crew, La Mannaia, non
rimarrà ferma nel frattempo, da qui a un anno usciranno di sicuro alcuni
prodotti. <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Per aspera ad Asthra</i>.<o:p></o:p></span></div>
Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-86583566668711346132013-03-25T10:30:00.000+01:002013-03-25T10:30:00.762+01:00Fenomenologia dei Cambi di Nome nel Rap<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhprYMAwq_fjnrUSUzSv45X2hy65KpFtGQnPOAc1NEXsQy6jl-hwPYPgqfynh0GMi3T5IZgxEAlaY-JJ_NiXdiRjzLK49k4BsfiORBBCG9hd8ZNwA-N71rA99uEWwYuVGvwV9fshg/s1600/tumblr_mj555kWE721qztoauo1_500.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhprYMAwq_fjnrUSUzSv45X2hy65KpFtGQnPOAc1NEXsQy6jl-hwPYPgqfynh0GMi3T5IZgxEAlaY-JJ_NiXdiRjzLK49k4BsfiORBBCG9hd8ZNwA-N71rA99uEWwYuVGvwV9fshg/s1600/tumblr_mj555kWE721qztoauo1_500.png" height="64" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sarà l’età, sarà la routine, ma a un certo punto capita a tutti. Arriva una certa insicurezza/insoddisfazione e i rapper devono cambiare nome.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il primo che mi ricordo è stato <b>Frost</b>, seguito a ruota da <b>Tragedy Khadafi</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma nel loro caso, la cosa sembrava naturale e giustificabile: è un po’ difficile spacciarti come “Kid”, quando l’età è vicina alla pensione, e certamente la parola “Intelligent” stona, quando stai sforacchiando i vestiti di Versace dei nemici a colpi di Uzi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Così come non fu una sorpresa che, dopo certe tragedie personali,<b> Zev Love X</b> dei KMD ritornasse in scena sotto la nuova guisa di <b>MF Doom</b>, completo di maschera da Dottor Destino e tutto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Successivamente, la poli-identità artistica è stata sdoganata definitivamente dal Wu-Tang. La necessità di re-invenzione da parte di <b>Prince Rakeem</b> (diventato <b>The RZA</b>) e <b>Genius</b> (<b>The GZA</b>), nasceva dal fatto di rifarsi una verginità dopo i non esaltanti trascorsi in Tommy Boy e Cold Chillin’ rispettivamente, e si è trasformata in un trionfo di soprannomi per ogni membro del Clan (come dimenticare l’esilarante skit di Ed Lover sul secondo album di Method Man)? Va notato che, però, a parte qualche aggiustamento nello spelling, i membri originali del Wu-Tang hanno sempre inciso con lo stesso nome, nonostante la cornucopia di pseudonimi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="http://www.youtube.com/embed/XLSKopPrrH0?feature=player_detailpage" width="640"></iframe>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Lo sdoganamento del cambio d’identità, successivamente, ha favorito tre tipi di cambio di identità:</div>
<div style="text-align: justify;">
1) cambi di nome per motivi legali: mi vengono in mente <b>Smiff’n’Wessun</b> in <b>Cocoa Brovaz</b>, il breve giro degli <b>Artifacts</b> come <b>Brick City Kids</b> e <b>Slum Village/J88</b>. Probabilmente, il discorso vale anche per <b>Jay Dee/J Dilla</b> (oltre alla necessità di differenziarsi da quel monumento vivente all’imbarazzo che è l’altro JD, <b>Jermaine Dupree</b>). In questo caso, poco da dire: la regola 4080 vale sempre, nell’industria del rap.</div>
<div style="text-align: justify;">
2) Cambi di nome per poliedricità: alcuni artisti hanno una tale gamma di espressione artistica che è difficile ingabbiarli in un solo moniker: <b>Madlib</b> (<b>DJ Rels</b>, <b>Beat Conductor/Konducta/Konductah</b>), <b>Kool Keith</b> (<b>Dr. Octagon</b>, <b>Dr. Dooom</b>, <b>Big Willie Smith</b>, <b>Tashan Dorrsett</b> etc.) e il già citato <b>Zev Love X</b> (<b>MF Doom</b>, <b>King Gheedora</b>, <b>Victor Vaughn</b>), hanno inciso sotto una varietà di nomi che in massima parte giustificano i vari pseudonimi usati, e testimoniano il livello di ossessione per il Wu-Tang del signor Daniel Dumile.</div>
<div style="text-align: justify;">
3) Cambi di nome per indecisione/opportunismo/coglioneria: qui la situazione si fa già più imbarazzante: di solito, infatti, gli artisti che iniziano in un modo e a un certo punto cambiano nome commettono due errori. Il primo è quello di scegliere nomi più scadenti/noiosi/idioti degli alias iniziali (un chiaro esempio sono <b>2Pac/Makaveli</b>, <b>Medaphoar/MED</b>, <b>Everlast/Whitey Ford</b>, <b>Puff Daddy/P Diddy/Diddy</b> e <b>8-Off/Agallah/Don Bishop Agallah</b>, che prenderebbe il premio se non ci fosse quel capolavoro del nonsense che è <b>Mos Def/Yaasim Bey</b>). Un errore chiaramente imperdonabile, ma mai come il secondo: consegnare di solito la carriera alla mediocrità. Esempi? <b>Cappachino/Cappadonna</b> (dopo la prima apparizione su Cuban Linx e il primo album, è stata tutta discesa), <b>Jo-ell Quickman/Joell Ortiz</b> (vabbè, nel suo caso non c’è mai stato altro, nonostante mezzi di base impressionanti. Incidentalmente, il primo nome era inascoltabile!), ma anche <b>MF Grimm/Jet Jaguar/GM Grimm</b>. Nel caso di <b>Freddie Foxxx/Bumpy Knuckles</b> e di <b>What What/Jean Grae</b>, l’eccezione che conferma la regola vuole che questi ultimi due siano riusciti, almeno per qualche momento, a riaccendere l’interesse su di loro.</div>
<div style="text-align: justify;">
4) Cambi di nome nel tentativo di rinvigorire la propria carriera. E qui arriviamo all’apice della tristezza, in quanto questo cambio di nome è l’ultimo colpo di coda prima dell’oblio. Senza ritorno, parrebbe. Ricordate <b>N.Y. Oil</b> (<b>Kool Kim</b> degli UMC)? <b>Dr.Ama</b> (<b>Dark Skinned Assassin</b>)? <b>Swigga</b> (<b>L-Swift</b> dei Natural Elements)? <b>Supercoven</b> (<b>Goretex Medinah</b> dei Non Phixion)? No? Nemmeno noi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quantomeno <b>P.A.P.I.</b>, ovvero l’incomparabile <b>Noreaga</b>, ha avuto il buon senso di ammettere che si tratta di un tentativo: se le cose vanno male, tornerà a farsi chiamare <b>N.O.R.E.</b>, come sempre. Più che pragmatico, <i>thugmatico</i>. Sono sicuro che gli piacerebbe.</div>
<div style="text-align: justify;">
E ora arriva la pietra tombale a questo trend. <b>Gucci Mane</b> ha recentemente annunciato su Twitter (per altro senza errori di ortografia- anzi, solo uno) che da Luglio il suo nuovo nome sarà <b>Guwop</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Guwop.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Guwop.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Guwop. Ora possiamo morire contenti.*</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
---------</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* I cinghiali veri, invece, non cambiano mai nome. Vedi <b>Shorty Shit Stain</b>, che resta coerente <i>in saecula saeculorum</i>. </div>
Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-42641301742091929492013-03-22T11:13:00.004+01:002013-03-24T18:43:21.363+01:00Cinque Duetti Che Ci Siamo Evitati<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7w6HBJJhc8jhdhWAqyroOSb-RsitpCR7dk87b7xBUu4KWPomXWjDuW3hOVxqikf_4OBOyGN8PYdXXiVTfPAEJyKEZJnVl-RIt3Z38BKPXiDD9lBBq-hAjfn3_DsU2MrarCzgiAg/s1600/drizzy_BIG.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7w6HBJJhc8jhdhWAqyroOSb-RsitpCR7dk87b7xBUu4KWPomXWjDuW3hOVxqikf_4OBOyGN8PYdXXiVTfPAEJyKEZJnVl-RIt3Z38BKPXiDD9lBBq-hAjfn3_DsU2MrarCzgiAg/s320/drizzy_BIG.jpg" height="144" width="320" /></a></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Notorious B.I.G. non è mai stato il mio
rapper preferito, ma mi capita di pensarci. Spesso, ultimamente. Era uno bravo:
la natura lo aveva dotato di quasi tutto quello che serve per essere il numero
uno. Flow, voce, umorismo, senso della costruzione delle canzoni, one-liner
devastanti (“Your reign on top was short like leprechauns”, anyone?), e via
dicendo: aveva tutto.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">E quando è morto, così tragicamente, ha
lasciato molti rimpianti (tranne che nel caso del suo supposto migliore amico,
che è diventato personaggio globale solo grazie allo sfruttamento dell’immagine
di Biggie. Prima era noto soprattutto per essere quello che faceva il duro alla
Uptown, e poi andava a piangere di non essere licenziato). Ma, a posteriori, si
potrebbe pensare che la carriera del Notorious One fosse già in fase
discendente, per certi versi. Quello che è sicuro, è che il tempo è stato
galantuomo e i primi due album di Christopher Wallace suonano ancora molto
bene.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Un’altra cosa che è sicura, ancora di più
della prima, è che la tragica morte precoce ha impedito a Notorious B.I.G. di sputtanarsi
come hanno fatto tanti suoi colleghi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Morendo quasi due decadi fa, infatti, si è
risparmiato l’umiliazione di cinque duetti che, se fosse ancora vivo, Biggie
avrebbe sicuramente registrato:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">1) <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Rhianna</b>.
Questo è sicuro al 100%. Immaginatevi Biggie in qualcosa di goffo come <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Umbrella pt. 2</i> o <i style="mso-bidi-font-style: normal;">similia</i>. Peggio, immaginatelo in un video tipo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Take Care</i>, con il bianco e nero “artsy”, qualche animale a caso e i
calzoni stretti. Come bruciarsi una carriera in tre minuti, scanditi dai
coretti da gatta morta di Rhianna.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">2) <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Lil
Wayne</b>. Anche questo è una scommessa pressoché sicura. E il fattore brivido
è ugualmente alto. Già me lo figuro, a partire dal campione dei Communards o
altra mondezza da one-hit-wonder di metà-fine anni ’80 (Go West? <i style="mso-bidi-font-style: normal;">One Night in Bangkok</i>? Flash and the Pan?
Oppure i ’90? La mente vacilla). E sento nel retro del cervello quella vocetta
da rana bollita di Wayne che, dopo il primo verso di Biggie, si insinua nelle
nostre coscienze: “Yoooooooooo... It’s ya Boy Wayne... Drinking sizzurp with my
man Biggieee... Making Millions! Young Money! Bad Boy! Tougher than Nigerian
hair...” per poi partire con qualche non sequitur dei suoi, o una delle mille
metafore scontate sulle stagioni. Nel video, manco a dirlo, ci sarebbe stata
una sequenza slo-mo in cui baby si sfrega le mani per dieci secondi mentre
cammina su una strada in cui sono allineate tante future deputate del PDL. E
esplosioni di fuochi artificiali. Tante esplosioni.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">3) <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Gruppo
pseudo rock prodotto da Timbaland</b>. Devo aggiungere altro?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">4) <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">David
Guetta</b>. Non voglio aggiungere altro. Anzi no. Il video sarebbe stato
certamente in piscina e la base pseudo-house di quart’ordine.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">5) <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Rick
Ross</b>. Possiamo solo immaginare il livello di stalking che il Bawse avrebbe
fatto a Biggie per averlo su un suo pezzo. <i style="mso-bidi-font-style: normal;">The
Emperors</i>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">World’s Fattest</i>, o <i style="mso-bidi-font-style: normal;">America’s Illuminati</i> il titolo più
probabile, a giudicare dalla fantasia dell’agente Ross quando si tratta di fare
collaborazioni con i pesi massimi. In tutta onestà, devo anche dire che un beat
dei J.U.S.T.I.C.E. League con verso di Biggie non avrebbe fatto nemmeno così
schifo, ma l’immancabile remix con Wale, Meek Mill e Drake mi sfianca anche
solo come possibilità. Video in yacht? L’idea di Ross e Notorious in bianco non
la voglio nemmeno contemplare.</span></div>
</div>
Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-52543980287888047022011-10-05T21:01:00.003+02:002015-11-29T10:21:33.405+01:00There's a War Goin' On Outside… Intervista a MCP<style>
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<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT"></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT" style="font-size: 10pt;">L’uscita dei due volumi di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Esse Esse War</i>, mixtape fortemente voluti dalla coppia Josè Quervo/Senka (ovvero Morto che Parla), a Sassari è stata salutata come un piccolo evento. Compilation eterogenea ma non troppo, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Esse Esse War</i> ha radunato quasi tutte le migliori realtà del rap turritano, di cui in questo momento MCP sembra essere centro nevralgico, anche visto il lavoro con l’etichetta La Mannaia Records, che sta diventando un punto di riferimento per molti talenti della scena. Forse proprio con <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Esse Esse War</i> Senka (SNK nel proseguo) e Josè Quervo (JQ) hanno fatto il salto di qualità, dopo avere affinato le skills con anni di demo e concerti senza sosta. Ci sembrava giusto parlare del progetto “pivotal” della scena sassarese proprio con loro, dopo l’uscita di singoli e video e in attesa di altri video e di serate a tema.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">1) Come e quando è nata l’idea di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Esse Esse War</i>?</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">SNK</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Il termine <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Esse Esse War</i> è stato coniato circa 3 anni fa, durante le registrazioni di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Necro Loquio</i>, per indicare la nostra condizione, cioè gente che fa guerra a Sassari. Per guerra s'intende la musica, il modo con cui noi portiamo avanti una "guerra psicologica" contro tutto quello che ci fa schifo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">2) Volete parlare del mixtape per chi non lo conosce?</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">JQ</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">L’idea del mixtape è nata subito dopo aver fatto uscire <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Necro Loquio</i>. Al tempo facevamo diverse collaborazioni con i Gremi Flow e visto che ci eravamo trovati bene con gli mc’s che hanno fatto i featuring in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">NL</i>, abbiam deciso di tirare su un progetto come <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Esse Esse War</i>, cercando di far rientrare tutte le persone che rappassero o facessero beat e che a nostro parere fossero in grado di tenere alto il livello del rap made in Sassari. I nomi non stiamo ad elencarli, basta che scaricate i due volumi e vi sentite quanta bella gente c’è dentro.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br />
<a name='more'></a><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">3) Essendo tecnicamente un mixtape di MCP, come avete esercitato il “controllo” sulle tematiche e sul suono dei mixtape?</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">SNK</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Non c'è stato un particolare controllo, i vari pezzi sono venuti fuori senza che nessuno decidesse le tematiche precise da trattare, e nonostante ciò risulta abbastanza vario, sia dal punto di vista del suono che dal punto di vista delle tematiche.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoqcFBdOZSSSh5vzyCgnFshDXkgmmNPP9u96EGZmrCWNfL090bAcIvqABAeuG-o9JXGNxRcD5k2DxnmlVpAVbzrBe9QWLjKTIfwY0Iekfq9QImcHLChNUBMKcWabp5NhHlWJ8UTA/s1600/MCP.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoqcFBdOZSSSh5vzyCgnFshDXkgmmNPP9u96EGZmrCWNfL090bAcIvqABAeuG-o9JXGNxRcD5k2DxnmlVpAVbzrBe9QWLjKTIfwY0Iekfq9QImcHLChNUBMKcWabp5NhHlWJ8UTA/s320/MCP.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">4) Come si è evoluto l’approccio nel passaggio dal volume 1 al volume 2?</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">JQ</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Si può dire che è successo tutto in modo molto naturale, c’è stata una crescita a livello di testi e di suoni, personalmente vedo il volume 2 molto più maturo del primo, anche se ho sentito diversa gente dire che il primo era più "street". Beh, posso dire che il volume 2 è uscito dalla nicchia dei soli rapper, per arrivare anche ad altri tipi di teste, quelle di persone che ascoltano il rap poco o niente e accorgersi che nel proprio pubblico si possono vedere anche persone che col rap ci azzeccano quasi zero, ti fa capire che l’evoluzione dal primo al secondo volume ha funzionato bene.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">5) Come suono, nel secondo volume di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Esse Esse War</i> si nota forse una maggiore omogeneità. È un caso oppure avete cercato un feeling più coesivo?</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">SNK</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Credo che sia un caso, nel senso che la scelta dei beat è avvenuta passo dopo passo, come nel volume 1. Non c’è dietro un particolare ragionamento che ci ha portato a scegliere un beat invece che un altro.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">JQ</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Io penso sia tutto dovuto al mixaggio, è stato praticamente fatto quasi tutto da noi con Jack Sparra, che ha fatto un grandissimo lavoro, sia per i beats, per i testi e appunto il mixaggio.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">6) Senka, in questo senso, il tuo contributo come produttore è stato minoritario in entrambi i volumi. Come mai? Questione di suono o di volere lasciare spazio ad altri?</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
SNK</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">No, semplicemente produco pochi beat e quel poco che ho prodotto l’ho utilizzato. Mi reputo un MC, non un produttore, ma volendo so arrangiarmi anche con le strumentali, vedi <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Necropolitan</i>.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">7) Che cosa vi ripromettevate di ottenere con EsseEsse War?</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">SNK</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">L'idea è stata quella di unire le forze degli mc's e dei produttori più di spicco della zona, e di tirare fuori un prodotto valido, diviso in più volumi, cercando di far collaborare persone di diverse crew.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">8) Secondo voi ci siete riusciti?</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">JQ</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Certo, anche se un feat con Ice Cube o Sticky Fingaz non l’avrei schifato. A parte gli scherzi, avevamo chiesto collaborazioni anche ad altri artisti che però per problemi di impegni personali non hanno potuto fare, chissà magari in futuro… Per quanto riguarda chi ha partecipato al volume 2 penso che tutti abbiano fatto un gran lavoro, dai beatmakers a chi ha rappato. Crediamo in questi ragazzi, anche perché se così non fosse, non li avremmo mai chiamati a partecipare.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Ora non voglio dire che chi non ha partecipato non meritasse la nostra attenzione o non ci andasse a genio, ci sono persone con cui lavoriamo come ad esempio Moza del Voodoo con il quale ogni tanto collaboriamo ma con il quale non è stato possibile lavorare per <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Esse Esse War</i> solo per questione di mancanza di tempo. Ci sono giovani che stanno emergendo da qualche anno a questa parte con i quali sarebbe bello poter lavorare prossimamente.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">9) Quale è stato il responso del pubblico?</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">SNK</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Quello non è mai soddisfacente, non sempre il pubblico si rende conto dello sbattimento ke sta dietro le cose, e a volte neanke della qualità.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Comunque è stato apprezzato da molti, ma non è abbastanza.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">JQ</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Io vedo che in molti l’hanno apprezzato e ne chiedono sempre di più, sempre più materiale.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Qualcuno ha fatto qualche critica, a volte sembrerebbe fatta con la testa, a volte invece sembra solo una critica fatta col culo, dettata dall’invidia.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">10) Tipo? Spiegami meglio…</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">JQ</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Quando andiamo a fare un live vediamo che la gente viene, si diverte e se ne va via col sorriso, spero non siano solo le canne e le birre, per me quello basta anche se mi piacerebbe poter dimostrare sempre di più, 48 ore al giorno sarebbero l’ideale per poter dedicare più tempo alla musica e quindi dare sempre di più a chi ti segue.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">11) Ci sono stati errori che non vorreste ripetere?</span></b><span lang="IT"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">SNK</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Non mi viene in mente niente…</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">JQ</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Assolutamente no.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Il vero errore è stato fatto da chi non ha accettato di lavorare a questo progetto.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Ho sentito diverse persone appartenenti ad altre città della Sardegna e anche sardi che vivono fuori e seguono il rap isolano, e tutti si sono complimentati per ciò che abbiam fatto con questi lavori. “Da noi è impensabile riuscire a collaborare con tutta quella gente, ognuno pensa a fare il proprio e non vuole privarsi d’essere la prima donna lavorando con altri rappers”, oppure, “Si vede che da voi c’è molto affiatamento e si sente che c’è sintonia tra i vari mc’s”… A pensarci forse avremmo potuto spendere una bella somma per farci fare un bel master e il mixtape avrebbe suonato da dio, ma ricordo che è il secondo volume che mettiamo in free download, non ci rientra nulla eppure abbiamo le nostre spese da sostenere. Per un mixtape di questo calibro messo su web da scaricare gratuitamente va tutto più che bene.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">12) Un mezzo errore te lo dico io. Secondo me il secondo volume poteva essere un pelino più corto. Che ne pensi?</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">SNK</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Sinceramente penso che vada bene così, c’è lo stesso numero di tracce del primo volume, ma a differenza di questo non ci sono skit. Credo che i pezzi del secondo volume ci stiano tutti. Ascoltandolo dalla prima all’ultima traccia, a mio parere, fila bene. C’è poi da contare che si tratta di un mixtape (su strumentali inedite), e nei mixtape ci sta un numero elevato di pezzi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">JQ</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Ci doveva essere anche quelche altro pezzo in più che però abbiam eliminato. Fosse stato per me ne avrei messo una valanga, un mixtape non è un CD e per tutta la gente che ci suona si poteva dare anche di più ma comunque va bene così come è, schiacci play e te lo ascolti di fila passando da situazioni e atmosfere differenti ma sempre efficaci.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">13) Che cosa avete imparato durante i due volumi di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">EsseEsse War</i>?</span></b><span lang="IT"> <br />
JQ</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Io personalmente ho imparato che devi avere tanta pazienza per stare appresso a tutta questa gente. Chi vuole fare si vede da subito e si mostra disponibile ed entusiasta, chi vuole esser inseguito se la può prendere in quel posto, qua c’è voglia di fare rap e io il rap ho imparato a farlo con chi è motivato, non con chi lo prende come hobby una volta all’anno(a parte Maru Lover che almeno ha le palle di dire che lui non è un mc, a differenza di chi da un giorno all’altro si sveglia e si spaccia per rapper, ma che di tanto in tanto gli piace buttare giù qualche rima).</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">14) Nel secondo volume di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">EsseEsse War</i> avete aperto a rappers non sassaresi e della penisola. Quali le ragioni di questa scelta e siete contenti dell’apporto di queste ulteriori voci al mixtape?</span></b><span lang="IT"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">SNK</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Si tratta di persone ke già conoscevamo e con i quali abbiamo sempre avuto un buon rapporto, cioè Rupez e i Volti Estranei.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Per quanto riguarda invece Skone e Mistacabo, abbiamo avuto dei contatti e abbiamo deciso di collaborarci, si son dimostrati molto disponibili.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">JQ</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Con Rupez si è creato un bel rapporto, studia qua a SS da molti anni e mi dispiace averci avuto a che fare solo così tardi ma se tutto va bene faremo uscire qualcosa di davvero unico in un prossimo futuro. Con i Volti Estranei idem, c’è un buon rapporto e già dal primo volume dovevano esserci mentre con Skone e Mistacabo siamo riusciti a collaborarci attraverso Dade che ci ha messi in contatto con loro.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">15) Senza fare torto a nessuno, avete dei pezzi preferiti per quanto riguarda i due volumi di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">EsseEsse War</i>?</span></b><span lang="IT"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">SNK</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">I pezzi a cui sono più affezionato sono <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Necropolitan</i>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Il Mio Nome</i>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Shinigami</i>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Avere le Ali</i> e <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Goditi la Fine</i>.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">JQ</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Del primo volume <i style="mso-bidi-font-style: normal;">My Trouble</i>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Deep Sick</i> e <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Liscivia</i>.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Del volume 2, beh, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Necropolitan</i> è quello che conoscono tutti, a me piace tanto perché è uno dei pochi pezzi “divertenti” che abbia fatto. Per il mio modo d’essere citerei <i style="mso-bidi-font-style: normal;">In the mouth of madness</i>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Blob</i>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Ti diranno</i> che sono molto introspettivi, ma anche roba più marcia come <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Shinigami</i>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Terrorism Life</i> e <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Sickest Disciples</i> mi hanno lasciato soddisfatto.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">16) E fra quelli dove non partecipate?</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">SNK</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT">Blob</span></i><span lang="IT">, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Prison Break</i> e <i style="mso-bidi-font-style: normal;">In the Mouth Of Madness</i> sono una vera mina.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">JQ</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Del volume 1 <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Smoking Life</i>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Che Barba</i> e <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Il Tagliaerbe</i>. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Del secondo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Avere le ali</i> e <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Il mio nome</i> sono quelli che mi prendono di più.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">17) Raccontatemi dei video. Sono fra i più professionali mai visti a Sassari.</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">SNK</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Sì, certo, a livello qualitativo credo che siano i video migliori che siano mai stati fatti. Alberto Salvucci è un professionista e si vede. La scelta dei pezzi è nata da sé. In <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Goditi La Fine</i> sia io che Cosimo Martinez volevamo fare il video e così è stato, usando una trama particolare, un po’ macabra, che si rispecchia bene con il testo della canzone. <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Necropolitan</i> invece credo che sia una hit, il video dovevamo farlo per forza per valorizzare il pezzo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">JQ </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">I video ci vogliono, devi farti vedere in faccia perché alla gente piace. Ad altri piace anche darti del montato o dello spaccone. Io credo invece che questi ultimi non hanno capito molto del rap, il rap (a livello visivo) secondo me è anche attitudine, avere faccia di culo e fregarsene di cosa penserà e dirà la gente. Con Alberto Salvucci si è lavorato molto bene, è molto professionale. Posso dire che è stato interessante anche fare uno street video come quello de <i style="mso-bidi-font-style: normal;">La parola magica</i>, a breve dovrebbe uscire anche il video di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Blob</i>, anzi credo proprio uscirà prima il video di questa intervista, vorrei ringraziare Enrico Cubeddu che ci ha fatto le riprese e Federico Satta per il montaggio e tutto il lavoro di post produzione.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Sarà anche il primo e ultimo video dove si vedrà Rupez (così dice lui).</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Credo che sarà un video interessante, e nella sua semplicità molto particolare.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br />
<br />
<object style="height: 390px; width: 640px;"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/N9kIurqSR_g?version=3"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowScriptAccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/N9kIurqSR_g?version=3" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" allowScriptAccess="always" width="640" height="360"></object></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br />
<b><span lang="IT">18) È in programma un terzo volume di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Esse Esse War</i>? Se sì, che cosa potete anticiparci?</span></b><span lang="IT"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">SNK</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Per ora no, stiamo lavorando ai nostri CD da solisti. In futuro tutto può essere.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">JQ</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Il terzo e il quarto volume credo non verranno mai alla luce, se non hanno ragione i Maya credo che Jack Sparra si occuperà del volume 5 che uscirà nel 2013. Ora stiam pensando ai CD solisti e anche ai lavori che stanno girando intorno a La Mannaia Recordz come il CD dei Nothing But Trouble, il CD solista di Shine, un possibile mixtape de La Mannaia più qualche altro progetto di cui si parlerà in futuro… Per ora godetevi la fine e spargete il virus <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Esse Esse War</i>.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="IT">Peace No Bless Morto Che Parla</span><br />
<br /></div>
Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-72545428465809759782011-09-29T22:25:00.003+02:002015-11-29T10:20:11.500+01:00The Lov.EP Conversations<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">Francesco Mariani in arte Rupez è un rapper che ha fatto un EP, dal titolo <i>Lov.EP</i>, che rischia di diventare un <i>game changer</i>. Nell'era della ricerca ossessiva di visualizzazioni su Youtube, il giovane barbaricino se ne fotte della moda e rischia in proprio: inutile dire che il risultato è una collezione di canzoni personale e di impatto, d'impostazione classica ma mai datata, anzi fresca nella propria identità ben definita. Mi sembrava giusto parlarne (e vedrete nel corso dell'intervista che le peculiarità di <i>Lov.EP</i> sono tante): in maniera strana e imprevedibile, alla vigilia della chiusura delle vendite dell'EP in edizione limitata, stranamente (per uno riservato come Rupez), ne è venuta fuori una chiacchierata in cui a volte i ruoli dell'intervistatore e dell'intervistato si confondono (anche se io cerco di stare nel mio, non era questo lo spazio per i miei eccessi) ma in cui tutto lo spirito di <i>Lov.EP </i>viene fuori in maniera <i>unadulterated</i>. Buona lettura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<style>
<!--
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--> <div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">1) Vuoi parlarci della genesi di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Lov.EP</i>? È vera la cosa che è stato scritto in poco tempo e che le basi sono state scelte “a caso”?</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Sì, è vero che è stato scritto in pochi giorni, ma non è esatto dire che le strumentali sono state scelte a caso.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">La storia è questa: ero a Nuoro dai miei per il Natale, e, non avendo lì internet, di solito lavoro a photoshop o disegno quando non esco. Una sera stavo appunto finendo un lavoro, e nel mentre ho aperto a caso una cartella di strumentali tra le tante che ho nell’hard-disk da mettere in sottofondo, e ho sentito la base di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Volando Via</i>… ho sentito subito l’istinto di scriverci ed è uscito il pezzo, senza pensarci troppo, di getto, in un’oretta circa. Diciamo che io scrivo così, sempre, senza preoccuparmi dell’ermetismo eccessivo o di chi possa ascoltare i pezzi. Non mi interessa minimamente chi ascolta, perché parto dal presupposto base che scrivo per me e basta. Io scrivo e faccio la musica che vorrei ascoltare io (questo quando non ho scadenze o devo scrivere per i featuring, dove lì il discorso è diverso e un po’ più ragionato su un certo feeling tra me e chi sta con me sul pezzo, per non creare troppo distacco…).</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Comunque poi dopo aver scritto <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Volando Via</i>, ho sentito la base di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Aspettando</i>: ho visto un filo tra le due e l’ho solo teso, e da lì in poi ho solo cercato di stare su uno stato d’animo nei giorni successivi, che poi si è modificato ed evoluto nei testi e parole… quindi, per esempio, la base di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Tu</i> è stata scelta perché doveva fare da boom emotivo… la comparsa, il finalmente vederLa! <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Santostereo</i> invece è la speranza, il rialzarsi dopo la caduta, la vocina dentro che ti dice”dai!!!”, e così le altre basi mi hanno dato lo stato d’animo giusto su cui raccontare questo… Tutto questo è successo nei 5 giorni dal 27 al 31 dicembre, che infatti sono quelli scritti sull’adesivo attaccato allo slim.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Per me non è poco… ho scritto un EP di 7 pezzi in un fine settimana! Non guardo queste cose, se ho tempo e sopratutto “sento” ciò che sto scrivendo, tutto è più facile e veloce… non sono di quelli che si mettono e dicono “ah, adesso faccio la supermetrica” o “adesso faccio il pezzo hardcore o per ridere”. Scrivo sentimenti, o meglio, cerco di descrivere l’emozione che può dare ogni situazione… in altra maniera non saprei fare. Vivo di mio tutte le cose molto di stomaco, e la mia musica è riflesso obbligato di una sensazione più viva e immediata possibile. Questo EP sono i miei giorni di allora (“i giorni sono i miei, ma te li sto dando”).</span><br />
<span lang="IT"></span><br />
<a name='more'></a><span lang="IT"> </span><br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">2) Ci sono parecchie cose peculiari, rispetto al panorama rap odierno, riguardo a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Lov.EP</i>, e ne vorrei discutere con te. Partiamo dal fatto che è un EP rap in cui si parla solo d’amore…</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ma a me non sembra tanto strano, cioè, è piu strano per me sentire magari un disco “a scomparti” e ci sia in mezzo una canzone d’amore… <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Lov.EP</i> ha l’Amore come filo che lega tutti i pezzi,che parlano anche di altro! Di vita! Di animo e di testa e cuore! Prendi <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Santostereo</i>: è la rincorsa alla vita, e la luce dietro al buio che ti dice che puoi farcela. L’Amore è la chiave, ma il senso è il non arrendersi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">In ogni caso può sembrare strano perché è la testa dell’ascoltatore che non ragiona ad ampio raggio,che è settata su uno standard di disco con 1 pezzo d’amore, 1 sui soldi, 1 sulla crew, sullo stile, 1 sulla città, 1 sulla droga, 1 sulla figa… </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">A me non piace quest’approccio: a parte che sembra di fare i compitini o i temini delle elementari, ed è davvero nella stragrande maggioranza dei casi che si sfiora la banalità e tutti i luoghi comuni del genere! Io ho dato voce con le parole a una sfumatura della vita, che è l’amore, qui, una storia.… una rima per darti un universo, un’immagine, una finestra che ti apre altre finestre, parlare di qualcosa nella maniera meno scontata possibile. Io la vedo come un quadro, il pittore dipinge e sa cosa sta facendo, quello che vuole disegnare e trasmettere, poi ognuno prende quello che è in grado… quello è scrivere per me, e così scrivo io.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="IT">Volando Via</span></i><span lang="IT"> è partita da un’immagine che viene descritta nelle ultime rime del pezzo, “il vuoto delle nostre assenze, sospese, come meduse, e noi sotto un oceano, a guardarle in controluce”. Ho scritto con in testa quell’immagine, che per me ha una forza enorme… ma l’EP è pieno di queste cose e figure.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGfxoe9qRXdsRA-MSHH19ZvcNWqZnXAcW1ooMyyb7euu8K1GyILywUywK9W5AoTXi0hziUBe2OG76I2anUgHEP78A5Hfodg9V6owXLEAw3oKeaiW-cTKvGdAPn7blabrl6UFc2rA/s1600/rupez.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGfxoe9qRXdsRA-MSHH19ZvcNWqZnXAcW1ooMyyb7euu8K1GyILywUywK9W5AoTXi0hziUBe2OG76I2anUgHEP78A5Hfodg9V6owXLEAw3oKeaiW-cTKvGdAPn7blabrl6UFc2rA/s320/rupez.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">3) … poi è un EP senza parolacce…</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Questa è stata una cosa del tutto inaspettata scrivendo i pezzi. Me ne son accorto solo alla fine! Ma di base credo che ogni parola abbia un suo senso e una sua funzionalità, e se non ci son parolacce vuol dire che non sentivo di doverle mettere. Non è un problema, anzi, la lingua italiana è una delle tante cose belle che buona parte degli MCs italiani ignora.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Sarà che non son di quelli che bestemmia o ne dice una ogni 3 parole…</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ma comunque, se non ci sono, spero che lo zoccolo “hardcore” non mi dia troppo contro!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">4) … distribuito su CD personalizzati, ognuno diverso dall’altro e dedicato…</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Allora, mi piace che se ne parli. Ho visto che la gente ha gradito molto la cosa (tranne le prime 5-6 copie che a breve customizzo in post-acquisto! Sorry!). Son partito dalla constatazione che alla fine, non avendo soldi per serigrafare i CD, non volevo dare a chi lo comprava un CD così, masterizzato e basta: mi sembrava una truffa! Ho speso un po’ di più e ho preso dei cd bianchi e li ho disegnati sopra uno a uno, tutti diversi uno dall’altro.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Sul tuo cosa c’è disegnato per esempio?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">Una serie di ghirigori a tema “Love”, tutto molto hip hop… Per altro la dedica personalizzata l’ho apprezzata molto.</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Fondamentalmente è che volevo dare qualcosa “in più”, di “unico”, a ogni possessore del CD originale, per avere un pezzo unico e poter dire “questo è il mio”… è un modo per dare importanza all’ascoltatore, capito? Cioè, io davvero sono felice quando mi si contatta e la gente sceglie tra quelli che ho appresso il CD che più gli piace. Poi, vabbè, sarà che io ho una deformazione al collezionismo innata, e tra l’altro mi diverte molto farlo… diciamo che voglio bene a chi mi segue! Rispetto molto chi ancora spende soldi per la musica che gli piace, ha tutta la mia stima. GRAZIE ANCHE A TE CHE LO HAI COMPRATO!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">5) … su basi edite ma non di beatmaker famosi…</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Stupore generale! Ahahhah!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Mi sembrava il minimo. Ma dovrei fare pezzi su basi straconosciute che han già un loro “successo”??? Che senso ha???</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Cioè, finché si usano per un live ancora ci sta, e pure la è un altro discorsone. Cioè, dipende da come vuoi e quanto vuoi che il pubblico recepisca. Nel mio caso, volevo che l’attenzione fosse incentrata sui testi, è come se l’EP fosse un film e le basi la colonna sonora. Poi per me quelle basi son stupende tutte, e quando scrivo, scrivo su tutto e non mi interessa che non la conosca nessuno o sia la hit del momento!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">In ogni caso, proprio per un discorso di sincerità, l’ho scritto bello grande BOOTLEG/EP!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXcFou2R8wIEiE39rJFNcgQdSCpQe-0NQ80OaAwuzvcyyAK4PYaI3TF-IRqfoytn7j0Z_RovQ3EQS_T5aTC47MAn39DzEt2YPeZrkP9hzek4M35EevRqEhuadZhRnlovx7xRbKxQ/s1600/ADESIVO+1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXcFou2R8wIEiE39rJFNcgQdSCpQe-0NQ80OaAwuzvcyyAK4PYaI3TF-IRqfoytn7j0Z_RovQ3EQS_T5aTC47MAn39DzEt2YPeZrkP9hzek4M35EevRqEhuadZhRnlovx7xRbKxQ/s320/ADESIVO+1.jpg" width="266" /></a><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">6) … e a pagamento.</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ecco, anche di questo son contento che si parli.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Molti mi dicono: “Ah, ma non è free? come no? Ma tutto è free ora! Dove si scarica?”.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Non si scarica. Punto. Lo compri.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ogni volta che apro FB o entro in qualche sito, c’è questo disco free, quest’altro, e poi la traccia qua, il file qui…</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Vedo una tale sovra esposizione, nella fruizione della musica. Tutti scaricano tutto e tutti, nessuno ha neanche il tempo di ascoltare tutto il disco che ne ha gia scaricato altri 20 nello stesso tempo e cosi via, senza avere il tempo neanche di assimilarlo, di viverlo,di capirlo! Mi son detto: no,così no. Voglio che <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Lov.EP</i> rimanga. Chi se lo compra se lo mette nel lettore e ascolta il disco, voglio che lui stesso per primo dia un valore a quei 3 euro che ha speso per questo EP, che lo possa toccare etc. È anche un modo per educare l’ascoltatore, e sopratutto per dare un valore alla musica che ascolta, per fargli capire che oltre le rime ci son soldi dietro per la stampa, i CD, gli adesivi, il mixaggio e via dicendo… E, davvero, potevo mettere anche 5 euro, ma non l’ho fatto per tirarci soldi, volevo che la gente avesse in mano qualcosa di mio e volevo solo rientrare con le spese.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Poi la cosa è andata avanti, e c’è ancora richiesta, e per me è solo il bene, ma ero bello contento anche semplicemente rientrandoci con le spese!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">7) Il supporto della “scena” a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Lov.EP</i> è stato incredibile. Te lo aspettavi, nei termini visti? Hai qualche aneddoto particolare o qualche ringraziamento pubblico da fare, in questo senso?</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Sinceramente? Non me lo aspettavo, davvero. Quest’EP è esploso, nella proporzione e nei termini dovuti, in maniera inaspettata! Tieni conto che le richieste son partite dalla foto del master del CD su facebook, e poi da lì a ruota appena uscito. L’EP è stato accolto bene, io avevo dubbi anche mentre lo registravo, pensavo non venisse capito. Che poi… neanche dire “capito” è giusto, venisse “accettato” ecco. Ne parlavo con i ragazzi della saletta e loro mi dicevano “ma fallo uscire, è una bomba”, poi alla fine è nato ed è stata una progressione… almeno di partecipazione intendo. So che nessuno lo ha capito fino in fondo, me ne son accorto sentendo e parlando coi vari “rapper”. È un EP complesso, sia come scrittura sia come senso del tutto… Ogni rima ha un concetto legato a un altro concetto di un altra rima e così via. Io chiedo sempre quando capita di incontrare chi lo ha preso “ma ti è piaciuto?”, e la risposta è quasi sempre “Bellissimo! Bellissima storia d’amore!”. E lì rimango contento ma un po’ così, come se tutto si limitasse a quello. Poi ci sono quelli che ti dicono “sei un poeta”. Sì, ok, grazie, ma tu cos’hai preso da quella “poesia”?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">In ogni caso preferisco i commenti di chi non ascolta rap, perché non mi aspetto mai nulla e ti meravigli perché loro colgono invece la parte più intima dei pezzi, perché li vivono così come sono, non come li vorrebbero, a differenza di chi fa rap per esempio.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Quando mi si dice: “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Aspettando</i> mi strappa il cuore, la sento davvero tanto, mi ha fatto pensare a una persona…” ecco, quello è un commento da incorniciare, perché vuol dire che ti ho dato qualcosa. Poi magari invece arriva Tizio che ti dice: “eh, ma quella base non l’avrei messa, avrei fatto un pezzo più incazzato per spezzare, avrei avrei avrei…”. Eh, infatti, fattelo tu un disco!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Che poi, chiedo anche a te, che cosa ti ha dato? Voglio dire, non perché mi stai facendo le domande, ma ti ha emozionato? Hai sentito qualcosa, o lo valuti in ambito strettamente giornalistico/musicale?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">Beh, se ne stiamo parlando è perché comunque il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Lov.EP</i> mi è sembrato qualcosa di speciale. Non è un’intervista a me, quindi non voglio elaborare troppo, ma mi ha emozionato in maniera proporzionale a quanto mi ha “rilassato”. L’ho ascoltato varie volte in lunghi viaggi in macchina, e l’idea del trip fisico e mentale in parallelo, seguendo i tuoi ritmi mi ha preso molto. </span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ah, ottimo! Si, “il trip fisico e mentale in parallelo” mi piace…ok…</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">Ma tornando alle domande…</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">8) Potendo tornare indietro, c’è qualcosa che non rifaresti, di cui ti sei in qualche maniera pentito?</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Rifarei tutto uguale. Per la prima volta son davvero contento, strasoddisfatto del lavoro in tutti i sensi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Lo sento un disco “adulto” diciamo. Volevo questo livello, ne avevo bisogno.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Non rifarei… davvero, non trovo nulla che non va, non che sia la perfezione, ma è nato così, e per me, nel mio piccolo, è stupendo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Già il fatto che riesca a farmi emozionare ascoltandolo ora, vuol dire che non mi rimprovero nulla.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Di solito mi stanco molto presto di quello che scrivo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">9) Qual è stato il momento più difficile della realizzazione dell’EP? E quello invece più semplice?</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ehhhh… il momento difficile è stato trovare i soldi per farlo uscire.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Avevo il master in mano da metà marzo se non sbaglio, e solo a giugno son riuscito, tirando la cinghia, a darlo in giro... un grande GRAZIE ai ragazzi dell’Empireo studio che hanno aspettato che vendessi le copie per farsi pagare il loro ottimo lavoro. Big up!!!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">I soldi non sono tanti, e li uso per mangiare.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il momento più facile è stato scriverlo: è nato da sé, ma proprio perché non avevo vincoli mentali, perché scrivevo per me ed è scattato quell’interruttore che mi faceva capire che doveva per forza essere così… credo che chiunque mentre scriva se ne accorga… è stato come scrivere i pezzi che aspettavo da una vita… è una sensazione… è come quando ho scritto <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Missili Al Cielo</i>… sapevo di aver fatto qualcosa che meritava attenzione. Sapevo di aver aperto una strada a me stesso per dare maggior peso a ogni passo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">10) Una parte importante della “promozione” di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Lov.EP</i> è legata all’interattività fra te e i fruitori (foto sul tuo facebook, sblocco livelli dei testi etc.). A che livello della produzione di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Lov.EP</i> hai pensato a questo tipo di extra da dare al pubblico? Che tipo di reazione hai ricevuto per questo tipo di “contatto” col pubblico?</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">E’ nato tutto dopo l’uscita del CD, ed è fatto tutto per rendere partecipe il pubblico, l’ascoltatore: un premio ulteriore a chi mi ha dato la sua attenzione, e io la ridò con riguardo a loro.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Ho pensato: “faccio la foto ai CD così si sa come è di base,e la metto su fb”… poi ho pensato a farne altre, e ho fatto un album… e da lì è nata la cosa in più dell’esclusività della visione ristretta.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">SECRETLEVELPHOTOALBUM</i> è un album che viene sbloccato e reso visibile solo a chi ha acquistato il CD, è un upgrade con dentro grafiche fatte apposta per l’EP, testi, foto e sopratutto le foto dei supporters dell’universo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Lov.EP</i>. A questo proposito, ringrazio chi ha mandato, manda e manderà le foto, apprezzo davvero tanto.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">È sempre il discorso di rispettare l’ascoltatore: quei 3 euro che spende ogni persona, per me contano. Vuol dire che hai davvero interesse nell’ascoltarmi, sei venuto a cercarmi perché vuoi il CD, mi vedi in faccia quando lo compri… io sono una persona, non un link nello schermo, non un click su youtube che mi rende più o meno conosciuto. Una volta parlando con DJ Ganga, dicevamo “ma ti ricordi quanto ci durava un singolo anni fa?”. Ed è vero! Ora c’è troppo e si ottiene troppo facilmente tutto.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">La promozione è avvenuta solo via fb e il passaparola, neanche myspace che è stato incasinato maledettamente e non ci entro più, tanto è un campo morto.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="IT">Poi ho spedito il CD in giro a un po’ di amici in giro per l’Italia, per sentire come poteva esser recepito da altre teste che reputo formidabili nel rap a livello proprio di concezione musica al di fuori della Sardegna (che già dicono che sono anomalo io), e ricevevo solo complimenti e pareri positivi.</span></div>
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<span lang="IT">Alla fine ho mandato anche il CD alla BlueNox nella sezione “Segnalazioni Italia” ed è piaciuto e mi hanno segnalato. Mi ha fatto davvero piacere anche perché la premessa nello spedirlo è che se a loro fosse piaciuto il CD lo avrebbero segnalato, altrimenti no. Molto selettivi, a parte lo spessore artistico del collettivo che è indiscusso, ed è stata una bella conferma anche quella. Poi ho visto che se ne parlava bene e se lo stavano passando sottobanco anche in qualche forum… diciamo che per i miei limitati mezzi va bene così.</span></div>
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<span lang="IT">Anche il video che ormai fanno davvero in tanti, che sarebbe stato un bel modo per pubblicizzare l’EP… beh, io davvero non sono tipo da video, non ho il carattere, non mi piace apparire e infatti quello che è stato issato a singolo del CD (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Santostereo</i>) è un pseudo montaggio di 10 secondi di filmato e l’immagine dell’adesivo. Anche se a breve mi vedrete nel video di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Blob</i> dei MCP per <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Esse Esse War 2</i>: credo che sarà il primo e l’ultimo! Non ho il trip da rapper fase “guardatemi”…</span></div>
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<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">11) L’esperienza di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Lov.EP</i> è “a termine”, nel senso che hai deciso di smettere di “produrre” CD, ad un certo punto. Di nuovo, da cosa nasce questa decisione? Che altri progetti hai in cantiere, ora che è finita la fase di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Lov.EP</i>?</span></b></div>
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<span lang="IT">Volevo fosse un’edizione limitata, dal principio.</span></div>
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<span lang="IT">È stato, ed è, il lavoro in cui ho davvero messo tutto il cuore, ed essendo una “cosa” così “pura”, non voglio che smetta mai di vivere, e per me almeno, non finirà mai.</span></div>
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<span lang="IT">L’esclusività è una forma di vita, l’unicità stessa lo è… sia per chi ne possiede una copia, sia per quella che ho incorniciata in camera, che amo pensare sia quella che spetterebbe alla Lei del disco, “la Grace Kelly con le sneakers”…</span></div>
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<span lang="IT">In cantiere non so… Ho talmente tanta roba scritta… Chi lo sa… Per ora voglio chiudere i featuring sui dischi altrui che ho sparsi, poi c’è sempre il discorso <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Missili al cielo EP</i> che non so mai se uscirà… Per settembre/ottobre ho un regalo per chi ha l’EP, ma non anticipo nulla… Per il resto, non pianifico mai, se vivrò un altro “miracolo” come <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Lov.EP</i>, lo sentirete, con tutto il cuore… Ma la vita è sempre piena di meravigliosi rebus da raccontare, vedremo…</span></div>
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<span lang="IT">Ah, a proposito: una domanda che nessuno mi ha mai fatto è “Ma questa frase cosa vuol dire?”. Sembra comunque che ci sia sempre timore a chiedere delucidazioni o altro… Se magari ci son passaggi che non si capiscono, lo dico a tutte le persone che ne hanno una copia… chiedete!</span></div>
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<span lang="IT">Non so, tu pensi di aver capito tutto?</span><br />
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<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">Sinceramente non mi sono posto il problema, nel senso che ritengo che in campo artistico debba sempre essere lasciato spazio all’interpretazione del pubblico!</span></b></div>
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<span lang="IT">Vuoi chiedermi qualcosa? Su qualsiasi cosa, una rima, una strofa, un pezzo…</span></div>
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<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">Mi cogli impreparato. Anzi no, una cosa da chiederti ce l’ho: ma davvero il “Meglio dei Meters” è il top?</span></b></div>
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<span lang="IT">Tenendo presente che per me i Meters sono “il buon vecchio funk” per eccellenza, parafrasando un loro album, e come tale, rappresentano quell’esplosione istantanea di energia che volevo trasmettere nel passaggio di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Tu</i>: “la Grace Kelly con le sneakers, il meglio dei Meters, lo stomaco che esplode in petto” </span></div>
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<span lang="IT">È tutta un’associazione di immagini che in una frazione di secondo si scontrano alla vista di Lei: la bellezza eterna di Grace Kelly, le sneakers per un contrasto temporale di questa sua grazia e delicatezza ancora più eterna, per darle una collocazione attuale, l’effetto esplosivo nel vederla che è paragonata alla musica dei Meters e la sensazione di fitta allo stomaco dall’emozione… ecco,è il discorso delle rime che richiamano altre rime, immagini per un’emozione… descrivere una frazione di secondo, mettiamola così… il top, per me, comunque, è Paolo Conte.</span></div>
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Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-27926908868411285152011-06-03T00:06:00.000+02:002013-03-24T18:44:36.875+01:00Shadez of Fat<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUmldKw4o-qGySn41dquNIdq1cQ7T2Xxu-kL2TjvKxFnB5FfDLQ63AbOnBCK_uZbeBKYGhl_Khe97RWB-7AQvhrrz7pdic3qG8c_seNQkOnnWkhEr__w_Uj8Pu0KRPZynigCgFUQ/s1600/AB2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUmldKw4o-qGySn41dquNIdq1cQ7T2Xxu-kL2TjvKxFnB5FfDLQ63AbOnBCK_uZbeBKYGhl_Khe97RWB-7AQvhrrz7pdic3qG8c_seNQkOnnWkhEr__w_Uj8Pu0KRPZynigCgFUQ/s320/AB2.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
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Ultimamente, data anche la mia spiccata propensione ad aumentare di peso (e di panza), mi sono messo a riflettere sul discorso “Grasso è bello”. Che detta così è una banalità di quelle <i>a là</i> “Non ci sono più le mezze stagioni”. Una stronzata pazzesca, infatti.<br />
E dire che il grasso il suo fascino ce lo ha. Nel calcio come nel rap come nel mondo del cinema, la mia visione romantica mi porta a vedere il “buzzicone” come una sorta di asceta che preferisce coltivare la propria arte piuttosto che dedicarsi ad attività di routine, noiose e per palati poco fini come l’ottenimento di un fisico cesellato.<br />
Un Beto Acosta con il fisico di Walter Nudo sarebbe snaturato a dire poco.<br />
Action Bronson magro perderebbe il 50% del potenziale.<br />
John Goodman con 70 kg in meno sarebbe una nullità.<br />
Lou Albano rende meglio in versione XXL, nel video di Cindy Lauper.<br />
Ma al di là di queste forme più nobili e utopiche del grasso, dire che tutto il grasso è bello non regge: c’è grasso e grasso. Io per ora ne ho identificati quattro tipi, di grasso.<br />
Il primo è il “non grasso”. In un mondo di Kate Moss cocainomani, una ragazza di più di 55 kg magari è considerata “in carne”, “cicciona”, “frustellona” o quel che volete voi. Non ci vuole molto buon senso per capire che è una fesseria, quindi sul “non grasso” non ci perdo più tempo del dovuto.<br />
Mi soffermo di più, invece, sul “grasso di contorno”. Questo è quel grasso classico che si vede nei film, che solitamente trova in una alterità magra la propria ragione di vita. È un grasso ancora “recuperabile”, ma che per essere riabilitato deve (secondo la visione miope e stereotipata di Hollywood, per esempio) rinunciare alla pinguedine per abbracciare quel credo salutista-esibizionista che ben conosciamo (una sorta di California state of mind, se volete). Ma se questo grasso, con tutte le distinzioni del caso, esercita ancora le proprie facoltà intellettive (seppur con obbiettivi sbagliati), invece si cade nel baratro con il “grasso immondo”, la nostra terza categoria. Questo è quel grasso senza speranza di redenzione. Un grasso esagerato e ameboide che preclude ogni altra funzione. Un abominio estetico che non ha ragione di essere. Il passaggio fra l’esercizio prioritario della propria arte a una discutibile schiavitù nei confronti del cibo. Il Fat Bastard è un’ameba, mica un modello di riferimento.<br />
Però c’è un altro grasso, quello bello: è il “grasso funzionale”. In questo senso, un po’ di sana abiura del narcisismo in funzione di una pinguedine non esagerata rimanda alla capacità di godersi certi piaceri intellettuali senza porsi limiti.<br />
Ed è quello che rompe i tabù artistici. Most of my heroes are not on a diet, per parafrasare I Public Enemy. Notorious B.I.G. era fatto per rappare. Dubito che se fosse nato con le fattezze di Tyson Beckford avrebbe scritto pezzi meravigliosi come alcuni dei suoi.<br />
Ripeto, il grasso funzionale, oltre che simpatico, ha un suo perché. Non ci credete? Chiedetelo a Maradona, Kevin Smith, Raekwon. E Action Bronson e Beto Acosta, già che ci siete.</div>
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Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-68419441802829537922011-04-30T21:09:00.000+02:002011-04-30T21:09:08.156+02:00I Migliori Sforzi…<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSiQsjUk38DxlWtIrHOvoqczbFIrVww7dJ6U1n-Dq3dX9dMYyUucNin1G5TQ9PpxOhq7j1A4Jz7-Fgp0oK9dtr7Jy1KpfA07cPMI_xe1XIFsSBDponIPAtuOMFdmoL2vbVz4RBoA/s1600/supergods.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSiQsjUk38DxlWtIrHOvoqczbFIrVww7dJ6U1n-Dq3dX9dMYyUucNin1G5TQ9PpxOhq7j1A4Jz7-Fgp0oK9dtr7Jy1KpfA07cPMI_xe1XIFsSBDponIPAtuOMFdmoL2vbVz4RBoA/s320/supergods.jpg" width="212" /></a></div><div style="text-align: justify;">… li sto facendo sul blog di <a href="http://gm-allstar.blogspot.com/"><i>Grant Morrison: All Star</i></a>. Se avete bisogno di qualcosa, di solito mi trovate lì.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-20276491414990288902011-04-19T14:53:00.000+02:002011-04-19T14:53:55.447+02:00From Hel-London (not)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5MHKkDCUwJX_SV7L52eeCycSkxcWdHfWWSiKvwi9Hrelzy4NImTu3M7kO4qDqAMalOcoaudOS19DYPVHVNI05qQ2bDLhg1BbG_f3wTb7mfibMda5QHZmk4Kg6CIwh0DWG1j2OXQ/s1600/Picture+090.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5MHKkDCUwJX_SV7L52eeCycSkxcWdHfWWSiKvwi9Hrelzy4NImTu3M7kO4qDqAMalOcoaudOS19DYPVHVNI05qQ2bDLhg1BbG_f3wTb7mfibMda5QHZmk4Kg6CIwh0DWG1j2OXQ/s320/Picture+090.jpg" width="320" /></a></div> Dal blog di <i>Scuola di Fumetto</i>, yours truly vi racconta di un festival londinese. <a href="http://scuoladifumetto.blogspot.com/2011/04/reportage-london-kapow-festival-2011.html">Qui</a>.<br />
Buona lettura.Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-58184883984318967072011-04-07T11:26:00.000+02:002011-04-07T11:26:57.827+02:00Vecchie Ruggini<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3t4VWlueCW1IpMKhRSaONSRTlSI66sYdyYm9mQUwTP57B9AjGitUfRHNZDh3j2LpmCUojoXK7NOTuXZRaJGZ839GY1D7SQqhmaiAU5EeB-KUhnBuJWrXRRJ6FiF7AF-TgKiv_JQ/s1600/rusty.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3t4VWlueCW1IpMKhRSaONSRTlSI66sYdyYm9mQUwTP57B9AjGitUfRHNZDh3j2LpmCUojoXK7NOTuXZRaJGZ839GY1D7SQqhmaiAU5EeB-KUhnBuJWrXRRJ6FiF7AF-TgKiv_JQ/s320/rusty.png" width="174" /></a></div>Parlare di <a href="http://rusty-dogs.blogspot.com/"><i>Rusty Dogs</i></a> per me non è facile.<br />
Per tutta una serie di motivi: primo, Emiliano è un amico. Anzi, un grande amico. Poi, <i>Rusty Dogs</i> l’ho visto nascere (e ne vedo i dietro le quinte abbastanza regolarmente). Poi ancora, il noir, in molti casi, mi annoia. <br />
Insomma, il pericolo esiste: o non essere preso sul serio per complimenti considerati di prammatica nel caso di critiche positive, o essere criticato per posizioni considerate pregiudiziali nel caso di critiche negative.<br />
In ogni caso, alla tastiera non si comanda e siccome mi va di scrivere di <i>Rusty Dogs</i>, mi assumerò tutti i rischi del caso. Soprattutto perché qualcosa di sensato da dire credo di avercelo.<br />
Parentesi: non credo di avere la verità in tasca, e parlo delle mie impressioni. A volte fondate, a volte basate su esile (o inesistente) evidenza. Quindi non cercate rivelazioni da insider perché non ce ne sono, per la maggior parte.<br />
<i>Rusty Dogs</i> ha tutti i difetti, ma soprattutto i pregi del “vanity project”. Emiliano scrive per sollazzarsi (almeno questo mi sembra), ma così facendo riesce a sintonizzarsi perfettamente sui gusti dei propri lettori, e quindi il risultato è molto spesso azzeccato. In ogni caso, non vorrei essere frainteso: quando parlo di “vanity project”, non intendo la sterile masturbazione mentale che flagella moltissimi dei blog tenuti da fumettisti che mi capita di leggere. Mi riferisco semmai all’idea di dover dimostrare qualcosa a se stesso nella forma del padroneggiare perfettamente la materia noir, ritmi, atmosfere, personaggi e quant’altro.<br />
Si può non essere d’accordo con l’idea di smontare e rimontare il genere per giocare con i meccanismi (ed infatti io non lo sono, in parte), ma certamente il modus operandi è meno fastidioso di quell’approccio post-moderno che fa della scopiazzatura-citazionismo il proprio fulcro. <i>Rusty Dogs</i> non cita, richiama.<br />
In questo senso (ed è forse la parte che meno mi attira del progetto), la missione è compiuta: la serie è un perfetto compendio di letteratura noir che riassume tutti i <i>topoi</i> della materia, e lo fa bene. Questo, al di là dei miei gusti personali (come ho detto), è certamente un pregio.<br />
Ma se fosse finita qui, me ne potrei tranquillamente andare a letto, invece di tediarvi con le mie elucubrazioni.<br />
Che non verteranno certamente sul discorso del mosaico che si sta formando, del meccanismo di costruzione di un “microclima” (qualunque cosa questo significhi), della presunta immobilità che invece sta cedendo il passo a un cambio (immagino) epocale. Di quello può tranquillamente scrivere chiunque, soprattutto i tanti che il noir lo amano più di me.<br />
E non verteranno nemmeno (per questa volta) sull’ottimo lavoro di Mauro Mura come grafico/letterista (<i>Rusty Dogs</i>, un blog gratuito, ha il proprio font personalizzato, a differenza di tanti fumetti cartacei che si limitano a usare il primo font freeware della Blambot!).<br />
Da parte mia, invece, mi importa di quella che ritengo la parte più interessante di <i>Rusty Dogs</i>, costituita, in perfetto stile (questo sì noir) dai presunti (presunti da me, in larga parte) fallimenti della serie.<br />
Andiamo a vederli uno ad uno nel dettaglio, se avete voglia.<br />
Il primo fallimento, sebbene non evidenziato, in genere, da chi ha parlato della serie, è evidente, almeno ai miei occhi: la serie è penalizzata da problemi di periodicità, legati per la maggior parte (per come la vedo io - che ho sempre ragione) ai tempi realizzativi dei disegnatori (so già che Emo avrà da eccepire, e so già che non è proprio così semplice, ma permettetemi un ragionamento in bianco e nero milleriano, perché è funzionale alla mia analisi).<br />
Questo, che è certamente un difetto, ha come altra faccia della medaglia il fatto che Emiliano Longobardi, con (giusta, direi) testardaggine, ha deciso di puntare su una serie di disegnatori scelti ad uno ad uno, col risultato che la parte grafica risulta molto forte ed omogenea nella propria eterogeneità: il massimo cui si possa aspirare, direi. L’ovvia soluzione sarebbe stata di contattare chiunque in giro: immagino che la mantenuta (?) periodicità avrebbe avuto come contraltare una parte grafica in stile patchwork.<br />
La seconda critica l’ho sentita esplicitamente, invece, e si riferisce alla scarsa fruibilità/cattiva impostazione commerciale di <i>Rusty Dogs</i> a livello “digitale”. Verissimo, il blog non è lo strumento più agile per un progetto del genere, in generale. Ma questo vuole anche dire, in particolare, che il fulcro di tutto resta il progetto, non l’e-book, o il lancio come possibile serie. A quello ci si penserà (suppongo) a storia conclusa. Personalmente apprezzo di più un discorso del genere: come lettore mi interessa solo la forza del progetto.<br />
Per ultimo, lascio l’aspetto per me forse più interessante, su cui mi sono spesso infervorato. Ovvero (esulando dalla specificità del progetto per passare a un discorso di filosofia della serie) quello del fatto che, secondo me, <i>Rusty Dogs</i> rimane soprattutto un’opportunità sprecata come modello “produttivo”.<br />
Ovviamente in questo caso le colpe non sono degli autori (o dell’autore, meglio), ma di chi, in una situazione simile a quella di Longobardi (esordienti di talento, semiprofessionisti alla ricerca della svolta, artistoidi vogliosi di pubblicare il proprio capolavoro), non ha capito che <i>Rusty Dogs</i> ci dimostra soprattutto una verità incontrovertibile. Ovvero che l’idea di proporsi ai nostri editori per avere (massimo) 1000 euro di compenso è ormai obsoleta e soprattutto by-passabile, specie nell’ottica del bacino di utenza dei suddetti editori (cioè, se va bene, un migliaio circa di lettori).<br />
Questo vale in egual misura sia per chi ha un’urgenza narrativa imprescindibile, sia per chi ha semplicemente l’interesse di farsi notare per poi passare in Bonelli/Disney/Marvel/DC (esigenza per altro legittima, non fraintendetemi).<br />
Se uno ha un’idea forte, per farsi leggere da un numero maggiore di persone rispetto ai potenziali acquirenti “su carta” (o generare un po’ di interesse nei confronti della propria opera per averne dei vantaggi a lungo termine) è sufficiente mettere su una struttura che non necessita di grossi costi (su web). Un passo successivo (in molti casi desiderabile, ma non strettamente necessario) è quello di coinvolgere qualche grosso nome (anche in maniera marginale, ma spendibile). Trattandosi di lavoro gratis, immagino che sia garanzia di un’adesione ideologica, in qualche maniera. In ogni caso, una pin up di un nome grosso non rappresenta un fattore molto diverso da una specie di “copertina”. È sempre la forza del progetto (o la capacità grafica, o qualunque altro punto di forza su cui l’autore voglia puntare) a sostenere il tutto.<br />
Questo dovrebbe garantire l’eliminazione del “bisogno” di ingraziarsi l’editore e sottostare ai servilismi e brutture di cui si sente a ogni piè sospinto quando si parla della piccola editoria fumettistica in Italia.<br />
Mi si dirà che col blog non si guadagna nulla: vero (anche se esistono modi per farlo, se uno si sbatte), ma non mi si vorrà dare a intendere che invece 800 euro per 100 pagine da realizzare in pochi mesi sono un’alternativa…<br />
Se gli autori esordienti/semiprofessionisti fossero più svegli, i piccoli e medi editori fumettistici italiani dovrebbero iniziare ad aver paura. E invece, per loro fortuna, possono ancora dormire sonni tranquilli. E fare il bello e il cattivo tempo. Per questo, e per l’occasione mancata da potenziali epigoni, viva <i>Rusty Dogs</i>.<br />
</div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-13423694404732310982011-04-03T22:11:00.000+02:002011-04-03T22:11:57.710+02:00L’Arte di Usare un Solo Produttore<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibUiCropGlXBtyCUEMeaSwg7uMar0b4D12qBK3hjZ7UB26PJEv5GRr6aNdsGZT8Y5TcMWNyZ1VC4iLF36ctRSwiQb8ynQf0eJhrhkSlmzCVpRgHm-KjlSmKuzD3U6_Mrgr_QErJA/s1600/action.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibUiCropGlXBtyCUEMeaSwg7uMar0b4D12qBK3hjZ7UB26PJEv5GRr6aNdsGZT8Y5TcMWNyZ1VC4iLF36ctRSwiQb8ynQf0eJhrhkSlmzCVpRgHm-KjlSmKuzD3U6_Mrgr_QErJA/s320/action.jpg" width="283" /></a></div><div style="text-align: justify;"><i>Dr. Lecter</i>, di Action Bronson, è un progetto solido, anzi solidissimo. Non starò qui a farne la recensione perché non ho né tempo né voglia. Quel che interessa, a questo livello, è che Action Bronson è un rapper validissimo che sceglie di rappare “all’antica”, nel senso che le variazioni al flow sono pochissime (e non è necessariamente un male, anzi) e soprattutto che Bronson decide di affidarsi ad un solo produttore, Tommy Mas (per quelli cui importa, Mas è il produttore di Team Facelift, un gruppo a metà fra true-school e fighetteria il cui maggior successo, finora, è quello di essere apparso nel video di <i>Barbra Streisand</i> dei Duck Sauce). Action Bronson e Tommy Mas optano per un approccio organico e super-funky, riminiscente di cose old school e allo stesso tempo quasi sovraprodotto, funziona praticamente sempre, rendendo il progetto il migliore di quelli usciti nell’anno in corso.</div><div style="text-align: justify;">In questo senso, con tutte le differenze del caso, l’approccio di Action Bronson è molto simile a quello di Roc Marciano e del suo <i>Marcberg</i>, non a caso uno dei migliori dischi dell’anno scorso (forse il migliore, ma poco importa).</div><div style="text-align: justify;">Roc Marcy aveva fatto tutto da solo, registrando in lo-fi, mentre Bronson (che pure sa produrre), ricrea quella classica alchemia beatmaker-rapper che tanto ha dato al genere, ma l’intento è esattamente lo stesso.</div><div style="text-align: justify;">In questo senso, Bronson estremizza la linea dei compari Outdoorsmen Meyhem Lauren, J-Love e Shaz Illyork che, seppure affidandosi a un certo numero (nela maggior parte dei casi limitato) di producers, avevano cercato una omogeneità di fondo del suono (vorrei un album-EP di Shaz con Don Producci, per esempio), e riporta in primo piano un’arte dimenticata: quella di fare un album con un solo produttore, mossa vincente dell’ultimo decennio degli anni ‘90 (un nome per tutti: RZA) oggi caduta nel dimenticatoio a livello mainstream.</div><div style="text-align: justify;">Ma, nelle frange più o meno recondite del genere, qualcosa si sta muovendo: Pete Rock, dopo avere registrato <i>80 Blocks from Tiffany’s</i> con i Camp Lo, sta per mettere in cantiere un progetto con Smif ‘n’ Wessun, mentre la grande speranza-hype del momento, Odd Future, ha stimolato una serie di paragoni con il Wu-Tang, non fosse altro che per il peso (anche musicale) del mastermind Tyler, autore della maggior parte delle produzioni. Se aggiungiamo che Random Axe (Guilty Simpson, Sean Price e Black Milk) sarà tutto orchestrato da Black Milk e che <i>Return of 4Eva</i> di Big K.R.I.T. (che fa tutto da solo) aggiorna con freschezza i canoni “southernplayalistici” della Dungeon Fam, si nota un trend che, alla lunga, al di là dei risultati, non potrà che avere un effetto positivo sul genere hip hop, al momento vessato da troppi rappers tutti uguali e da album formulaici. Il “superproducer” ha senso solo se aggiunge valore ad un album. Se è solo un modo per rendere facile la vita dell’A&R, non ci siamo. Ma ora, almeno, c'è speranza.</div><div style="text-align: justify;"><br />
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</div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-59373768528318609572011-03-14T08:48:00.000+01:002011-03-14T08:48:40.520+01:0010 Motivi Per Cui Odd Future Non Possono Essere Considerati "Horrorcore"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnzGYzrX-v5Y-5j0hK1ikMxWERhwSRjaSaWSpTwY0HK1rL4wuBGBWM_g7wwidU9aJ2fVySTv2n85GFoNX0pgl7qODY9x6UOPE4oXCJ82kqfaJj-EC-OEcPMoWPIMJ0mcH8nRi6Ow/s1600/odd-future1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnzGYzrX-v5Y-5j0hK1ikMxWERhwSRjaSaWSpTwY0HK1rL4wuBGBWM_g7wwidU9aJ2fVySTv2n85GFoNX0pgl7qODY9x6UOPE4oXCJ82kqfaJj-EC-OEcPMoWPIMJ0mcH8nRi6Ow/s320/odd-future1.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;">1) I calzettoni da pornoattore anni ‘80 di Tyler;</div><div style="text-align: justify;">2) L’immaginario skate/fast food;</div><div style="text-align: justify;">3) C’è una donna all’interno della crew;</div><div style="text-align: justify;">4) Nessun campionamento preso da film horror/skit ispirato film dell’orrore;</div><div style="text-align: justify;">5) <i>Rolling Papers</i> di Domo Genesis;</div><div style="text-align: justify;">6) Qualunque album dei Jet Age of Tomorrow;</div><div style="text-align: justify;">7) Le copertine in “bassa fedeltà” fatte con Windows Paint;</div><div style="text-align: justify;">8) Il font Cooper Black;</div><div style="text-align: justify;">9) Tyler che dice “I am a fucking unicorn” in una intervista;</div><div style="text-align: justify;">10) Rappano bene.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-84813616945595359092011-03-08T14:36:00.000+01:002011-03-08T14:36:00.550+01:00La Redenzione di Tony Yayo<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi33qAXvAGYsJMVYaL99P_E60IO1ieHL_uDgRlBuXKoTMjU7A2maDxyMUkiA3DbC64zTnwfM5zfKXLEFJFJ9HHFjcKXDoM48m1L1sSOWvB845N4G4lQiLivMLEo66Zl9z_cLXF3UQ/s1600/tony-yayo-lil-b-danny-brown.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi33qAXvAGYsJMVYaL99P_E60IO1ieHL_uDgRlBuXKoTMjU7A2maDxyMUkiA3DbC64zTnwfM5zfKXLEFJFJ9HHFjcKXDoM48m1L1sSOWvB845N4G4lQiLivMLEo66Zl9z_cLXF3UQ/s320/tony-yayo-lil-b-danny-brown.jpg" width="288" /></a></div>Che rappando Tony Yayo sia un cesso lo sanno anche i sassi (pure quelli di Matera, che ultimamente non se la passano bene, a quanto si dice). Che il rapper sia riuscito a distinguersi come rapper più scarso della G-Unit (dove pure non è che mai siano stati abbondanti i fulmini di guerra) è certamente un traguardo notevole.<br />
E ancora più notevole è certamente il fatto che il suo <i>Thoughts Of A Predicate Felon</i> sia stato probabilmente il peggior album uscito sotto etichetta G-Unit: viste le cagate post <i>Beg For Mercy</i>, è certamente un record impressionante.<br />
Detta così, sembrerebbe finita (“un chiodo nella bara”, direbbe Eminem) per Yayo, ma non è questo il caso, anzi. Questo è un post di apprezzamento. Se mi seguite un attimo, provo a spiegarmi.<br />
Assodato che le qualità tecniche gli fanno difetto, infatti, il buon Marvin, che è un “goon” coi controcazzi (non ha problemi a picchiare anche i ragazzini, se questo può essere utile a 50 Cent), ha una qualità che è rara, anzi rarissima nel business di oggi. Qualità che lo rivaluta del tutto e che cancella qualunque misfatto pseudo R’n’B o rima zoppicante.<br />
Tony Yayo è uno di quei rarissimi artisti che sanno ritagliarsi una fetta di celebrità per fare quello che vogliono. Per essere più chiari, al di là dei compromessi da fare con la Interscope, Yayo è conscio che la “fan-base” che la G-Unit si è costruita nel corso degli anni può servire anche per assorbire quella che è la produzione più personale dell’artista. Che non necessariamente è quella “trademark” della G-Unit (suoni “lisci”, megamastering e canzoni da un milione di dollari su cui impostare le generiche schermaglie gangsta).<br />
Trovo molto rinfrescante che Yayo sia un fan del Based God Lil B. Adattando il sistema “based” alla propria estetica, Tony Yayo riesce a coinvolgere l’ascoltatore in un caleidoscopio di rime disgiunte e non sequitur sorprendenti che aggiungono fascino ai limitati contenuti e flow del rapper. Se a questo si aggiunge che l’orecchio di Yayo per i beat è di sicuro migliore della media dei colleghi e che a questo il “Gun Powder Guru” accoppia un’ottima capacità di apprezzare rappers diversi, non solo da quanto uno si aspetterebbe rispetto all’affiliazione del newyorkese, ma proprio in generale, è facile capire come la redenzione sia completa.<br />
Per una conferma, basta ascoltare <i>Hawaaian Snow</i>, tutto realizzato in coppia con Danny Brown da Detroit, uno dei rappers più interessanti in giro in questo momento. La voce nasale di Brown e il suo flow a base di immagini al contempo disgustose e accattivanti nella costruzione delle metafore fanno da perfetto complemento alla cadenza leggermente “stoned” e minacciosa di Yayo nella rivisitazione idiosincratica dei classici concetti G-Unit, contaminati da un immaginario da crack-strip club, fumetti Marvel, film di mafia a basso budget e riminiscenze “trap-hop”. Yayo si sa reinventare in maniera naturale, fa quello che gli piace fregandosene delle mode, realizza un mixtape con un solo produttore (Doe Pesci dal Queens) con un complice dai calzoni stretti come Danny Brown e l’unico ospite che chiama è Lil B, egualmente amato ed odiato per il proprio rap spontaneo e privo di regole e sicuramente all’opposto delle posizioni, in teoria.<br />
Per me la redenzione è completa. Se qualcuno di voi invece ha dubbi, si recuperi <i>Hawaaian Snow</i> e poi ne riparliamo. Qui sul blog, possibilmente.<br />
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</div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-92085823136221715682011-02-27T17:48:00.000+01:002011-02-27T17:48:24.063+01:00(Di)Battito 2<div style="text-align: justify;">Dopo la prima parte, sono prevedibilmente arrivati alcuni suggerimenti riguardo a batterie suonate che avevo dimenticato. Ne elenco alcune altre sotto.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Doug E Fresh & Slick Rick - <i>The Show</i> </div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/bDkqz5C62SM?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
</div><div style="text-align: justify;">Eric B. & Rakim - <i>I Ain't No Joke</i></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/S45cJwBkmA8?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
</div><div style="text-align: justify;">Boogie Down Productions - <i>Criminal Minded</i></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/9UAa3uPKGO4?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
</div><div style="text-align: justify;">Whodini - <i>The Freaks Come Out at Night</i></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/JLYC7ltxOrk?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
</div><div style="text-align: justify;">Audio Two - <i>Top Billin’</i></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/rek8bbn3kJE?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
</div><div style="text-align: justify;">Bonus:</div><div style="text-align: justify;">Too Short - <i>Freaky Tales</i></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/z63fnMzKTwo?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div></div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-32012340680742978712011-02-25T11:55:00.000+01:002011-02-25T11:55:27.968+01:00(Di)Battito<div style="text-align: justify;">L’hip hop, nella sua accezione più nobile, è il regno del campionamento spinto e “di classe”. Senza inoltrarci in una (noiosa) analisi dell’estetica del <i>digging</i>, che sarebbe totalmente fuori luogo in questo contesto, penso che sia innegabile che si ricordano con molta più facilità i loop di batteria campionati che hanno fatto la storia del genere, dagli stracitati <i>Amen Brother</i>, <i>Apache</i> e <i>Funky Drummer</i> in giù.<br />
Ma ci sono alcune notevoli eccezioni, ovvero loop di batteria che non sono stati campionati, bensì tirati fuori dalla drum machine o dal campionatore (usando suoni della 808 o suoni campionati, poco importa), e che sono rimasti memorabili.<br />
<br />
Ne cito tre, di importanza diversa e in ambiti diversi. Certamente <i>PSK (What Does It Mean)?</i> è insuperabile, ma si potrebbe arguire che per il movimento underground “backpacker” di fine millennio, alla fine <i>The Fire In Which You Burn</i> non fosse da meno. <br />
<br />
Run DMC - <i>Sucker MC's</i><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/9s5DCRAAsyc?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
Schoolly D - <i>PSK (What Does It Mean)?</i><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/fQc4A-XBzBY?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
<br />
Company Flow - <i>The Fire In Which You Burn </i><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/uqxoIGuvWPk?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
</div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-8020389559013776832011-02-07T11:31:00.000+01:002011-02-07T11:31:32.882+01:00Torres Dreaming<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0nFu_TWBBICvdrhQepIn-EXa9oCGahh2OPX7aoogPQD4jA6QicabDb1dUOR5LCPWA2G-1GyuDzgewgGFO3tPbZKp6sUlwf1e_vWp-k9pOb5WnsGqgzks-xlBhT9bwLz3rkt5AQQ/s1600/torres_olbia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0nFu_TWBBICvdrhQepIn-EXa9oCGahh2OPX7aoogPQD4jA6QicabDb1dUOR5LCPWA2G-1GyuDzgewgGFO3tPbZKp6sUlwf1e_vWp-k9pOb5WnsGqgzks-xlBhT9bwLz3rkt5AQQ/s320/torres_olbia.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;">Andare alla Torres per uno con tendenze misantrope come me è come andare ad uno dei festini di Berlusconi ad Arcore per una femminista: pericoloso, perché ti conferma che le tue convinzioni sono fondate. Troppo fondate.</div><div style="text-align: justify;">Vorrei riuscire ad essere ironico, trenchant, cinico, ma non ci riesco. Lasciamo perdere l’aspetto agonistico della partita di calcio: è il campionato di Eccellenza, e come tale non ci si può attendere niente (anche se un bagliore di calcio nel niente sarebbe un bel cambio).<br />
Lasciamo pure perdere il fatto che la gente non capisce assolutamente UN CAZZO di calcio. Il pallone è uno sport in apparenza democratico e quindi chiunque ha il diritto di dire le baggianate che vuole (e alla Torres, come credo in ogni campo di calcio, se ne sentono una marea).<br />
Quello che amareggia (e non riesco a non essere scandalizzato ed arrabbiato, anche se in qualche modo non vorrei) è che lo stadio è il riflesso del disfacimento della società civile.<br />
Come si fa ad andare allo stadio (in maniera premeditata, sembrerebbe) con l’unico scopo di insultare l’arbitro a priori? Come si fa a non avere altro interesse, se non quello di elaborare involute teorie del complotto secondo cui un arbitro di Ozieri sarebbe in combutta con Cagliari per danneggiare la Torres?<br />
Come si fa a non capire l’infantilità (totalitaria per altro) del sentirsi sempre accerchiato, in maniera non dissimile da come fanno, storicamente, tutte le merde dell’umanità (Bossi, Hitler, Berlusconi)?<br />
Come si fa a proferire frasi come: “Beh, alla fine, se scendessimo in campo e pestassimo l’arbitro, poi ti possono dare tre o quattro giornate di squalifica del campo, che non sarebbe malissimo, no?” con la faccia seria, nei confronti di un arbitro che non ha minimamente inciso sulla partita?<br />
Mi sono sentito profondamente disgustato di essere sassarese e italiano. Ma l’idea di andare a vedere una partita tifando per la propria squadra e lasciandosi dietro tutto il corredo di piccinerie e opportunismi sembra così peregrina?<br />
L’idea che si possa essere civili allo stadio è irrealistica?<br />
Forse iniziare a lavorare in questo senso, dal basso, sarebbe un buon punto di partenza.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">(P.S.: vi risparmio quello che potreste percepire come moralismo, riguardo l'arroganza e la maleducazione dei giocatori nei confronti dell'arbitro e l’incapacità di accettare le decisioni, nonché la penosa coda di insulti fra giocatori dell’Olbia e pubblico. No comment.)</div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-72913695204844333292011-01-21T16:41:00.001+01:002011-01-21T19:30:17.182+01:00(Breve e Schematica) Storia della Propaganda Televisiva Berlusconiana<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhalvNRJCDGc2sOZJ569eqWkPYo9Rrm3YUDxiGMCxgiD3LLd6YSSuiUdAADFTEygfELd-_4XfE25MkivLxoKHN0-yVLlnPrbNv_57Unl6rLTthfKikBYGteVGcMxZIvcboYeNYhPg/s1600/berlusconi_minzolini.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhalvNRJCDGc2sOZJ569eqWkPYo9Rrm3YUDxiGMCxgiD3LLd6YSSuiUdAADFTEygfELd-_4XfE25MkivLxoKHN0-yVLlnPrbNv_57Unl6rLTthfKikBYGteVGcMxZIvcboYeNYhPg/s320/berlusconi_minzolini.jpg" width="320" /></a></div>In principio fu Sgarbi. Lui e la sua <i>Sgarbi Quotidiani</i> erano il veicolo perfetto per propagandare le idee del nascente Partito di Berlusconi. <i>L’Istruttoria</i> di Giuliano Ferrara, andata in onda nel 1991-1992, era certamente uno dei prodromi, ma la trasmissione dell’Elefantino non era sufficientemente focalizzata (e popolare) per servire gli interessi del padrone. Oltretutto, il momento storico non era quello giusto: ancora la pressione dei giudici era sopportabile (<i>Mani Pulite</i> iniziò nel 1992).<br />
<div style="text-align: justify;">Nel 1994, le cose erano notevolmente diverse: Sgarbi, un cialtrone con la fama di intellettuale, bucava lo schermo per la capacità di coniugare idee (fintamente) culturali con un lessico accessibile al popolino (e le parolacce, che ancora oggi, per le teste d’uovo della TV, sembrano fare simpatia). Era quindi naturale che Sgarbi potesse essere usato per veicolare, in 15 minuti quotidiani prima di pranzo, una rimasticatura di confusa filosofia fatta di mistoni di idee meritocratiche e retorica “self made man” all’amatriciana che prepararono indiscutibilmente il campo alla “improvvisa” discesa in campo del Cavaliere.</div><div style="text-align: justify;">Puntualmente, Sgarbi fu poi candidato in Forza Italia, e altrettanto puntualmente, fu lasciato in TV ad anestetizzare le coscienze degli sprovveduti spettatori di <i>Sgarbi Quotidiani</i>, irretiti da una presunta “credibilità” presto sfaldatasi (anni dopo avremmo assistito a patetici tentativi di attirare l’attenzione mandando affanculo l’interlocutore, ma questa è un’altra storia).</div><div style="text-align: justify;">Nel corso degli anni (e specialmente in certi periodi, come logico), i “subliminals” di Sgarbi furono sempre e puntualmente interpretabili, se letti bene, come una difesa del “regime”. Ad esempio, questa <a href="http://www.youtube.com/watch?v=GjkZ8RJrd1c%29">perla risalente al 1998</a>, su Frank Sinatra, non assume tutto un altro significato, alla luce di potenziali “cattive amicizie” berlusconiane come Mangano, Dell’Utri e compagnia cantante?</div><div style="text-align: justify;">Una volta “fatto il fondo” (come dicono i grandi mangiatori di Sassari), si palesò al Cavaliere un’idea allo stesso tempo lapalissiana e geniale: il pubblico (coincidente con l’elettorato), vaccinato con dosi di propaganda berlusconiana nel corso di anni, aveva bisogno essere “normalizzato” tramite giornalieri “boost” a base di “oggettivi” telegiornali. Da cui l’impiego di Straccio Liguori e, successivamente, di Voce d’Oca Giordano come direttori del TG di Italia 1. Purtroppo per loro, i due non avevano il cialtronesco carisma del “pallore gonfiato” (come felicemente lo definì Roberto D’Agostino) e quindi furono presto relegati nel dimenticatoio (dopo avere fatto dei danni, ma relativi: chi potrebbe mai prendere sul serio Paolo Liguori o Mario Giordano? Nemmeno Berlusconi). Il tutto, ovviamente, dopo una serie di ospitate, spesso risibili, in trasmissioni sportive Mediaset. A testimonianza del tracollo, oggi Liguori è il direttore di <i>TGCom</i>, una sorta di pillola di olio di ricino che i più, in Italia, si evitano volentieri.</div><div style="text-align: justify;">In contemporanea, la macchina propagandistica di Berlusca si inventò una nuova interessante idea: una sorta di “par condicio” finta fra il leccaculismo esplicito di Emilio Fede e lo strisciante (e per molti invisibile, ahimé) servilismo di Costanzo/Mentana.</div><div style="text-align: justify;">Parentesi: Costanzo e signora (?) sono responsabili di tutto il peggio della televisione italiana. E per questo dovrebbero pagare. Fine parentesi.</div><div style="text-align: justify;">Con tecnica ben studiata, Emilio Fede, con le proprie acrobazie da sicofante, fu un buffone talmente scoperto da attirare su di sé tutta l’attenzione delle persone dotate di intelligenza normale, lasciando campo libero per le precise operazioni “cliniche” di Costanzo e Mentana che, forti di presunte posizioni “di sinistra” (era un argomento della destra, frutto di stupidità o di malafede, chiaramente), non fecero altro che stendere i classici tappetini al Cavaliere. Vale la pena ricordare le disgustose interviste al <i>Maurizio Costanzo Show</i> (ecco uno <a href="http://www.youtube.com/watch?v=StnP-8820dk">spezzone tratto da <i>Blob</i></a>) o le ospitate a <i>Matrix</i>.</div><div style="text-align: justify;">Ovviamente, ça va sans dire, Mentana poi è stato licenziato. Tutto deve tornare.</div><div style="text-align: justify;">Oggi non è più tempo di strategie raffinate (vedi Minzolini al TG1). È il momento dell’arma finale: Alfonso Signorini. E ora sono cavoli.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-2768853325170102782011-01-17T21:38:00.000+01:002011-01-17T21:38:37.424+01:00Full Metal Jacket<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRA-vG5qz72eW8pQffn4I6lw1nA0p9iq9Lpzejp9Fl4sgL9a7YdeQehqjxF6isZsEYbJYuDVEEfZOI0lt6eNRdoN5esqG4YYViWaMTnNMWLof68mVQ8cDOMfumd-YS_GQikq5rWQ/s1600/front.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRA-vG5qz72eW8pQffn4I6lw1nA0p9iq9Lpzejp9Fl4sgL9a7YdeQehqjxF6isZsEYbJYuDVEEfZOI0lt6eNRdoN5esqG4YYViWaMTnNMWLof68mVQ8cDOMfumd-YS_GQikq5rWQ/s320/front.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><i>DJ Dead Eye Presents: Full Metal Jacket</i> è un mixtape che il DJ della ST. da Squad/ShowOff mi ha regalato in occasione del concerto di Termanology a Sassari una decina di giorni fa e che fa da ideale preludio all'album di Dead Eye in uscita, su cui vi aggiorneremo a tempo debito.</div><div style="text-align: justify;">Ben eseguito, ancorché non originalissimo come concetto (i campioni di <i>Full Metal Jacket,</i> per quanto ben assortiti, sono stranoti), il mixtape scorre bene, soprattutto per una buonissima selezione di beat e per sessioni di scratch non invasivo che qui sono sempre apprezzate. <i>DJ Dead Eye Presents: Full Metal Jacket</i> è apprezzabile perché, invece di puntare sulle "solite" canzoni top 10, è invece pieno di freestyles/esclusive dalla scena di Boston (più qualche comparsata di Cormega, AZ e Royce, che non fa mai male). Inoltre, il mixtape (che non so quando sia uscito originariamente) si segnala per una versione "fritto misto totalissimo globale" (word to Caccamo) del remix di <i>I Wanna Rock</i> f. Cani e Porci: da sentire, non fosse altro che per il fatto che dura 19 minuti (!).</div><div style="text-align: justify;">Qui in versione rippata da me e a 256 kbps con le due copertine originali (che non ho visto in giro, ma potrei sbagliarmi). </div><div style="text-align: justify;"><a href="http://www.zshare.net/download/853230686d896acf/">Enjoy!</a></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-20150354808782156142011-01-08T13:58:00.001+01:002011-01-08T14:02:19.969+01:00Guida (S)Ragionata a Esse Esse War Volume 1<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXIpvuh_OrE70zPXUOK8Q024-GOi4dZLjGy6_6ll3OKaCWihRGhQ3dHzP5NrlMRABKp7BIIOZ7fukBR_lqvHNdUFxPr8W8ZOApq-TJuqZaR9lmI1hy75W0mSUc2FfvD0NPpaitNA/s1600/Esse+Esse+War+Logo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="317" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXIpvuh_OrE70zPXUOK8Q024-GOi4dZLjGy6_6ll3OKaCWihRGhQ3dHzP5NrlMRABKp7BIIOZ7fukBR_lqvHNdUFxPr8W8ZOApq-TJuqZaR9lmI1hy75W0mSUc2FfvD0NPpaitNA/s320/Esse+Esse+War+Logo.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><b><i></i></b>Più o meno due mesi fa, usciva in free download la compilation <i>Esse Esse War Volume 1</i>, il primo di una serie di “mixtape”[1] tesa ad illustrare in maniera relativamente esaustiva quella che è la scena hip hop sassarese.[2] Ed in questo sta il maggiore trionfo e, allo stesso tempo, la sconfitta della compila.[3]</div><div style="text-align: justify;">La “scena” sassarese, infatti, è affascinante per una serie di ragioni,[4] la prima delle quali è che non è una scena nel senso comune del termine. Infatti, a Sassari non esistono artisti sotto contratto di qualsivoglia etichetta, dischi prodotti professionalmente (se si eccettua <i>Un Attimo Di Riflessione</i> di Giocca, uno dei prime movers della città e uno dei rappers con maggiore seguito cittadino, che se lo è fatto mixare in Francia) o vecchie glorie, anche bollite, con qualche cicatrice di battaglia.[5] Queste caratteristiche sono riscontrabili in altre zone importanti dell’isola, come Nuoro (culla degli “O.G.” Menhir, ancora attivi e padrini dell’hardcore sardo) o Cagliari (patria degli ex Sa Razza/SR Raza, uno dei gruppi storici del periodo “posse”, e altri nomi un tempo conosciuti come Maku Go &Sardo Triba, fra gli altri).</div><div style="text-align: justify;">Eppure a livello di rap fatto bene (qualunque cosa ciò voglia dire: per comodità, mi riferisco a quello con testi ben scritti e/o arguti, ben rappati a livello metrico, e basi musicali ascoltabili ancora dopo un mese dal download), né Cagliari né Nuoro, se uno è onesto intellettualmente, possono essere minimamente paragonate a Sassari, oggi[6]: Nuoro per motivi prevalentemente numerici, Cagliari per motivi storico/culturali.</div><div style="text-align: justify;">Infatti, se a Nuoro non mancano gli MC (molto) validi dal punto di vista tecnico, è forse l’esiguità dei partecipanti a costituire il punto debole della città barbaricina. Cagliari, invece, sebbene capace di assurgere spesso alle cronache (quantomeno quelle di defunti magazine “mitici” come <i>Aelle</i>), storicamente è sempre stata scarsa proprio dal punto di vista tecnico, interessata invece a pose da poseur[7] che replicassero le cafonerie West Coast in salsa di mirto e olive.[8]</div><div style="text-align: justify;">Come dicevo, il paradosso e l’interesse di <i>Esse Esse War Volume 1</i> stanno entrambi nel fatto che quello sassarese è un “movimento” che, sebbene anche il più ingenuo degli osservatori non può non considerare destinato a non andare da nessuna parte, si mostra vitale e, cosa più importante, valido dal punto di vista eminentemente “artistico”.[9]</div><div style="text-align: justify;">Certo, quello che la compilation evidenzia è che i segnali sono spesso contraddittori, le direzioni spesso non ancora affinate e i pezzi di qualità (sonica e lirica) altalenante, ma alcune (piacevoli) conferme si possono certamente trarre.[10]</div><div style="text-align: justify;">Sassari non è Milano, in cui i ragazzini, a colpi di “zio”, possono sognare di diventare i nuovi Dogo, qualunque cosa ciò voglia dire,[11] e non è Roma, dove i fantasmi possono essere esorcizzati a colpi di vizio e di nichilismo (invero) romanzato in stile <i>Romanzo Criminale</i> e/o TruceKlan.</div><div style="text-align: justify;">Sassari è un posto di profondo disagio sociale, in cui la gente rifiuta quella che da altre parti è l’alternativa più logica, per quanto dolorosa: andare via.</div><div style="text-align: justify;">A Sassari l’aggettivo “urbano” porta con sé caratteristiche solo negative: si sente nel cemento e nella speculazione edilizia. Tutto ciò che di buono hanno gli agglomerati urbani (centri sociali, eventi di tipo culturale, concerti, tanto per dirne tre), a Sassari non esiste.</div><div style="text-align: justify;">Sassari, nel bene e soprattutto nel male, non è “cool”. A Cagliari ho visto un concerto dei Sonic Youth (!), a Sassari al massimo qualche buona band italiana (tipo gli Afterhours).[12]</div><div style="text-align: justify;">A Sassari, se fai rap non sei nemmeno un “nemico” o uno da reprimere. Al limite sei uno strano. I fascisti e i figli di papà vanno in discoteca, e nella società del consumismo hanno già vinto, con le loro macchinone e il cash facile. Agli altri, come quelli di <i>Esse Esse War Volume 1</i>, resta il microfono, il computer/campionatore e due giradischi (o un controller).[13]</div><div style="text-align: justify;">È questo denominatore comune a tenere insieme il disco: non una celebrazione della “sassaresità/sassareseria” (così ben caratterizzata, nel bene e nel male)[14], ma una guerra a colpi di decibel dal retrogusto più disperato che anti-sociale, filtrato attraverso un immaginario antagonista (un po’ horror-metal, a volte, vedi i campioni dei film usati come intro) e fieramente tecnico.</div><div style="text-align: justify;">A Sassari, nessuno si può permettere di rappare di soldi, coca e puttane: intanto perché nessuno ha abbastanza grana per farlo, e poi perché l’America (figurativamente e letteralmente) è davvero lontana.</div><div style="text-align: justify;">Gli sbirri non ti pestano, e allo stesso tempo non si fanno corrompere:[15] quindi tutto quello che ti resta è comprare un po’ di alcol e qualche spinello e stonarti di sostanze che creano dipendenza e soprattutto di musica.</div><div style="text-align: justify;">Musica che, dal punto di vista stilistico, ha relativamente pochi punti di omogeneità, per la verità. In <i>Esse Esse War Volume 1</i>, se i Gremi Flow si fanno portatori di un’estetica abbastanza “dark” (debitrice di certe produzioni di Dr. Dre e Eminem in senso lato, sembrerebbe), gli Ashtra Gubba optano per una sampledelia “trash” anni ‘80. Se i South’s Seed si uniformano al credo più paradossale di un “dirty South” alla sassarese (Auto-tune e colpi di simil 808 inclusi), i Rigantanti rimangono sul soul più classico. Se Cosimo Martinez segue una traiettoria più elettrica e “moderna”, i Raighinas riescono nell’impresa di registrare Syl Johnson sotto un cuscino.[16] Senza dimenticare il boom-bap classico metà anni ‘90 su cui Giocca cesella l’anthem sassarese su cui rappano tutti i protagonisti del disco e il groove West della “smokin’ life” di Senka.</div><div style="text-align: justify;">Facendo un attimo una digressione, forse questo è il difetto più visibile della “scena” hip hop sassarese (ma non solo): mentre le controparti metal dei rapper sognano (probabilmente) di fare dischi con la coesione stilistica di un album dei Sabbath, degli Slayer o persino di Marilyn Manson, chi appartiene alla generazione hip hop odierna, cresciuta con album generalmente “patchwork”, non può concepire affatto l’idea di compattezza sonora.[17]</div><div style="text-align: justify;">Appena alcuni dei membri della scena sassarese riusciranno a costruirsi una identità musicale forte, vedremo se faranno cadere le premesse di ciò che mi ha portato a scrivere qui.[18]</div><div style="text-align: justify;">A livello di versi, le cose sono più semplici e più complicate allo stesso tempo: i protagonisti spesso si mischiano sulle tracce, e, quando ciò accade, si contaminano a vicenda.</div><div style="text-align: justify;">Come detto, prevale un sentimento “antagonista” e “dannato”, ma fra le metafore e le punchlines lasciano intravedere il tentativo di crearsi un proprio mondo personale, al di là della musica. E questo avviene mischiando lo slang sassarese con l’italiano e imbastardendolo ulteriormente con espressioni in americano. Il tutto, va sottolineato, avviene con fluidità e non, come accadeva per l’allucinante costrutto di un falso cagliaritano-messicano-slang giovanile dei SR Raza, con una rigidità di fondo spaventosa e una logica incomprensibile (se non all’interno dello scimmiottamento di soluzioni dell’hip hop USA).</div><div style="text-align: justify;">Quello che si evince dall’ascolto è che a Sassari non ci sono rappers “scrausi” nel senso vero del termine: alcuni sono più bravi e/o più interessanti da ascoltare, alcuni sono più “chiusi” di altri, ma nessuno lascia mai quell’amaro in bocca[19] che resta dopo l’ascolto di presunti “pezzi grossi” della scena romana o milanese, per citare i posti da cui escono alcuni dei rappers più famosi del momento.[20]</div><div style="text-align: justify;">Il resto sono canzonette: ma canzonette che identificano una “scena” che, se le condizioni al contorno fossero diverse, potrebbe dire la sua.[21]</div><div style="text-align: justify;">L’otto dicembre 2010, il mixtape <i>Esse Esse War Volume 1</i> è diventato una performance artistica in un locale di Sassari: il biglietto d’entrata era di 5 euro, e ne sono stati staccati più di cento. Per una scena che non esiste, è un risultato da non sottovalutare.[22]</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Link per il dowload</b>: <a href="http://www.mediafire.com/?u2s5n9nxhzaejng%20">http://www.mediafire.com/?u2s5n9nxhzaejng </a></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Piccola guida alle crew di <i>EsseEsse War</i> (in ordine alfabetico)</b>:</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Ashtra Gubba: duo formato da Sparra e Nepa. AG si distingue per testi di livello spesso alto e di natura (a volte) supertecnica, e per beat (di Sparra) con campionamenti anni ‘80. Passerà, spero, anche se in verità AG è uno dei gruppi che più stanno lavorando a livello di coesività musicale (e gli esiti sono certamente personali). Sono sicuro che se Sparra vivesse a Milano sarebbe conosciuto in tutta Italia.</div><div style="text-align: justify;">Brigata Klandestina (o BK): trio formato da Konflitto, Sam61 e B-Raid. BK trae le proprie ispirazioni dai momenti più politicizzati del fenomeno delle posse. A parte qualche caduta nel retorico (perdonabile per la scelta di un tale preciso sotto-genere di rap), una critica che si può muovere al gruppo è quella pecca a volte di identità, nel senso che Konflitto va spesso più sul versante politico e Sam su quello “sociale”. Se facessero i solisti, forse ci guadagnerebbero. </div><div style="text-align: justify;">Gremi Flow: Maru, Shine e Carne (il nome peggiore di tutti i rappers sassaresi) sono fra gli MVP del disco <i>Esse Esse War Volume 1</i>. In particolare Carne se la cava molto bene anche come produttore. Appena imparerà a variare un po’ le tracce di batteria e i suoni del drumkit, diventerà uno dei più bravi di Sassari (e non solo).</div><div style="text-align: justify;">MCP/Morto che Parla: Senka e Josè Quervo (il nome migliore fra quelli dei rappers sassaresi e uno dei migliori d’Italia certamente) hanno nel DNA il funk californiano, ma anche il gotico in moviola di Soul Assassins-Psycho Realm. Senka, in altre condizioni, avrebbe i numeri per essere una “stellina” della scena italiana. Dovrebbe andare via da Sassari.</div><div style="text-align: justify;">NBT: crew formata da Emana e Cosimo Martinez, si segnala per un rap un po’ “chiuso” e beat di discreta fattura. Dovrei sentire più roba, ammetto.</div><div style="text-align: justify;">Raighinas: i giovani Futta e Don Malo da Carbonazzi rappresentano la faccia più “tirriosa” (rabbiosa) del rap sassarese. Mangiano “l’hardcore più marcio” e, a parte qualche caduta dovuta all’inesperienza, sono bravini dal punto di vista tecnico. Vedremo come evolveranno dal punto di vista eminentemente musicale.</div><div style="text-align: justify;">Rigantanti: Kabaddu e Vlade sono i rappers dal piglio meno incazzato e più ironico di Sassari, e annoverano fra le influenze anche i ritmi (riddim) giamaicani. Sono fra i pochi a nobilitare l’innata rozzezza (in slang “grezzuria”) cionfraiola dei sassaresi. L’intro di <i>Janine</i> è un classico.</div><div style="text-align: justify;">South’s Seed: per me l’idea di basi rap “moderne” a Sassari è decisamente perdente, ma forse sono io ad essere un dinosauro.[23] In ogni caso, i ragazzi sono giovani e miglioreranno, immagino. A livello musicale, ciò che manca in originalità lo mettono in esecuzione (traduzione: anche se non mi piacciono i beats, sono fatti bene).</div><div style="text-align: justify;">WooDoo Clan (o Ganja WooDoo Clan o GWC): il gruppo più storico di Sassari, formato da Giocca e Moza (e c’è anche Bolder), cui ora si è unita Bantu G (ovvero Gaelle, la moglie di Giocca). Giocca e Moza non potrebbero essere più diversi come stile e personalità, ma quando si integrano funzionano quasi sempre (e hanno prodotto miliardi di demo). A solo, di solito Giocca è funky-soul e Moza paranoico e “stonato”. E va bene così.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">____________</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">[1]. Con questo termine, preso in prestito dall’americano, si designano di solito prodotti non “ufficiali” messi insieme in genere da DJ del circuito “street”. Sebbene oggigiorno non siano più né tape (nastri) né (spesso) mix, il nome è rimasto, anche per indicare quella che in questo caso sarebbe forse più corretto designare come “street compilation”.</div><div style="text-align: justify;">[2]. Mancano alcuni gruppi e/o personalità importanti nel contesto cittadino, ma sono eccezioni che non inficeranno i ragionamenti che tenterò di sviluppare più sotto.</div><div style="text-align: justify;">[3]. Ad oggi (8 gennaio 2010) pare che il CD sia stato scaricato, download più, download meno, circa 800 volte, che mi sembra un numero tutt’altro che disprezzabile, tutto considerato.</div><div style="text-align: justify;">[4]. Da piccolo, parteggiavo per i Cartaginesi e per gli Indiani d’America. Da grande, ho apprezzato la Def Jux e i Dictators. Il mio regista preferito è David Cronenberg. Ho affinità per i perdenti di classe.</div><div style="text-align: justify;">[5]. Se avessi mai fatto uscire qualcosa, forse io potrei qualificarmi come “vecchia gloria bollita”, ma così non è mai stato, e quindi i Boorish Crew, storicamente il primo gruppo rap di Sassari (sfido chiunque a provare il contrario), dal 1991 restano una sorta di ectoplasma da “Greatest Story Never Told” e null’altro.</div><div style="text-align: justify;">[6]. Non c’è da offendersi: in sostanza la tesi è che la scena di Sassari, anche se non andrà da nessuna parte, è una delle migliori d’Italia, per qualità/quantità.</div><div style="text-align: justify;">[7]. Bella <i>figura etimologica</i>.</div><div style="text-align: justify;">[8]. Come non ricordare quel capolavoro di comicità involontaria di <i>Cani da Presa</i> de La Fossa?</div><div style="text-align: justify;">[9]. Per l’uso (sbarazzino) del termine “arte”, si veda quanto scritto da Stewart Home nell’introduzione di <i>Assalto alla Cultura</i> (AAA Edizioni, maggio 1996), specialmente nella nota 7.</div><div style="text-align: justify;">[10]. Almeno per chi ama i perdenti di classe, cioè.</div><div style="text-align: justify;">[11]. Sospetto conti di più a livello di immagine, nel giro degli hip-hoppers isolani, che non a quello di conto in banca.</div><div style="text-align: justify;">[12]. I Ramones li considero un incidente (e l’eccezione che conferma la regola), soprattutto visto l’accoppiamento con band di supporto sassaresi quantomeno improbabili (senza fare nomi, per una volta).</div><div style="text-align: justify;">[13]. Ovviamente, in maniera puramente egoistica, spero che continui così, almeno per quanto riguarda la produzione rap.</div><div style="text-align: justify;">[14]. Si veda quel che il defunto Presidente Cossiga aveva da dire sulla “cionfra”, il fenomeno principe dell’essere sassaresi.</div><div style="text-align: justify;">[15]. Frequentano altri giri, più redditizi, ovviamente.</div><div style="text-align: justify;">[16]. Detta così sembra un insulto, ma non lo è. La base, incredibilmente “fangosa”, tanto da seppellire praticamente qualunque frequenza alta del campione, rende perfettamente, facendo da contraltare musicale al tentativo di esprimere la rabbia per la “Solita Merda”, veementemente odiata dagli autori del pezzo. </div><div style="text-align: justify;">[17]. Eppure gli esempi “cool” ci sarebbero, senza scomodare per forza Marley Marl e la Juice Crew o Eric B & Rakim (mie ossessioni, chiaramente): i Mobb Deep all’apice della carriera, il Wu-Tang Clan dei primi tre dischi (di gruppo), e persino la Death Row d’annata (<i>Tha Chronic</i> su tutti). Oppure, in ambito conscious, i dischi di Common prodotti praticamente in toto da J Dilla.</div><div style="text-align: justify;">[18]. Ne dubito, ma sarebbe essere molto interessante essere smentiti: immaginatevi se il prossimo Fabri Fibra o Guè Pequeno (parlo solo di popolarità) fosse nato a Sassari.</div><div style="text-align: justify;">[19]. Word to Kaos One.</div><div style="text-align: justify;">[20]. Troppo facile sparare addosso alla Croce Rossa, ma Surfa lo devo citare per forza.</div><div style="text-align: justify;">[21]. Per onestà, devo anche dire che magari, se le cose fossero diverse, la scena sarebbe probabilmente meno interessante, di sicuro.</div><div style="text-align: justify;">[22]. In ultima analisi, un <i>breakdown</i> delle singole canzoni di <i>Esse Esse War Volume 1</i> non ha senso: più o meno tutti se la cavano bene. Per chi scrive, è più interessante il significato di <i>Esse Esse War Volume 1</i> come rappresentazione della Sassari hip hop.</div><div style="text-align: justify;">[23]. E se anche Termanology e DJ Deadeye se la menano con Kanye West e Lil, Wayne, forse hanno ragione i South’s Seed.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-20298569790451207792010-12-29T12:42:00.000+01:002010-12-29T12:42:45.905+01:00A Friendly Game of Hockey<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLtESO5awS4OM1AuR89oP03BUjNv5IGQF6d9CYyI-pb2oxuCBfK17vdC6BuEuET8LYSgf6sidoecIg_kdExl6gF3-wRv9M96w1cDPb4t0HN1AsfTXFfkbW5z3GdEYGyEhheXNr9A/s1600/hockey.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="242" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLtESO5awS4OM1AuR89oP03BUjNv5IGQF6d9CYyI-pb2oxuCBfK17vdC6BuEuET8LYSgf6sidoecIg_kdExl6gF3-wRv9M96w1cDPb4t0HN1AsfTXFfkbW5z3GdEYGyEhheXNr9A/s320/hockey.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immaginate un sottofondo metal che sta per spegnersi all'improvviso.</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;">L’hockey su ghiaccio è lo sport più hardcore cui io abbia mai assistito dal vivo. E considerando che ho visto calcio in differenti paesi, incluse Scozia, Inghilterra e Sardegna (la Torres promossa in C1 che entrava al suono dell’Aida era qualcosa di spettacolare, sottolineo), vuol dire molto.<br />
Durante le tre ore di match in totale fra i Jokerit di Helsinki e gli Espoo Blues (60 minuti effettivi divisi in tre tempi da 20) all’arena Hartwall di Helsinki, gli omaccioni sul campo ghiacciato si sono pestati per approssimativamente 58 minuti effettivi, secondo più, secondo meno. Quei due minuti in più, che generosamente sto allocando al resto, invece, tengono conto dei secondi in cui il pack è passato di giocatore in giocatore, ovviamente prima di arrivare nelle vicinanze degli atleti (cosa che, come intuibile, fa ri-scattare tutta l’aggressività dell’hockey). Il livello di testosterone è alto, e si respira puzza di sudore e intimidazione in ogni frenata, spallata e colpo di bastone che i giocatori si scambiano senza sosta lottando sul pack (ma non sugli spalti, dove i tifosi sono vistosamente mosci, quantomeno rispetto alle bestiali controparti del calcio, che, anche a livelli risibili come quelli della Torres, dove le “arguzie” si contano a centinaia, rendono lo spettacolo degno). <br />
Nell’hockey tutto ruota attorno al testosterone, a cominciare dall’entrata pirotecnica in campo (speaker urlante, scattini da NHL e fiammate in stile WWF inclusi). Il livello di ormoni maschili, è talmente alto, infatti, che sembra quasi paradossale che ogni tanto erompano momenti di rissa (che, in un contesto del genere, potrebbe quasi sembrare da copione). Pensandoci bene, invece, quando devi pattinare, e pestare un altro, e usare la tecnica per controllare il pack, e mantenere un livello di aggressione (fisica e mentale) del genere per tre ore/venti minuti effettivi (più overtime più penalty shootouts), l’idea di perdere la calma un paio di volte non sembra poi così peregrina. Mia moglie perde spesso la calma con me (spesso più di due-tre volte in tre ore), e sono inesistente in ognuna delle attività menzionate sopra.<strong>1</strong><br />
Come dicevo, l’hockey su ghiaccio è hardcore.<strong>2</strong> Talmente hardcore che riesce a fare diventare sostanzialmente eroico l’accompagnamento musicale, che in altri contesti sarebbe patetico o quantomeno fuori tempo massimo di almeno 20-25 anni.<br />
Ora, la cosa che dovete sapere è che, durante ogni momento di pausa (che non contempli pubblicità, che pure è tanta) è virtualmente impossibile sentire un qualunque tipo di silenzio, affogato sotto la pesante coltre di spot di mezza tacca e di rock’n’roll senza scuse. Infatti, se avessi chiuso gli occhi almeno una volta, sono sicuro che mi sarei sentito come al Dungeon di Southampton, un club che suonava solo musica per metallari e indie-head (con esiti a volte dubbi). Con una differenza, però: che nel metal-club le canzoni suonavano pressappoco nella loro interezza (e, i Nirvana, pure più volte), mentre qui riempiono il silenzio fino al secondo esatto in cui il pack viene rimesso in gioco. Immaginatevi di suonare 15 secondi di una canzone metal, e poi doverla stoppare con precisione assoluta quando l’arbitro molla un dischetto nero fra due omoni armati di mazza: qualcuno deve avere il lavoro più nevrotizzante del mondo.<strong>3</strong><br />
Ma divago: durante il match, sono state suonate almeno una quarantina-cinquantina di canzoni rock’n’roll in quasi ogni possibile declinazione, dall’hair metal allo street rock al punk al “cheese” puro. Fra gli highlights, <i>Girls, Girls, Girls</i> (che appropriatamente ha segnato anche l’entrata delle pon pon girls: non potevano mancare, chiaramente), <i>You Shook Me All Night Long</i>, <i>Breaking the Law</i>. Sul versante più punk, <i>Blietzkrieg Bop</i>, e persino <i>Come Out and Play</i>, che non sentivo forse dal ‘95.<br />
E, a proposito di evergreen dimenticati, come non rimanere basiti, invece, di fronte a <i>Cotton Eye Joe</i> dei Rednexx, che avevo felicemente rimosso (e di cui non sentivo il bisogno)?<br />
Tutte le canzoni (meno ovviamente le scelte bizzarre e oggettivamente indigeribili, come un qualcosa di Lil Wayne che NON voglio riconoscere, un paio di cazzatine techno e la summenzionata <i>Cotton Eye Joe</i>), che in altri contesti avrei considerato di dubbio gusto e/o da finocchi e/o il diavolo (in musica, per citare gli Slayer), o che avrei quantomeno visto con sospetto e un minimo di puzza sotto il naso, invece nell’arena dell’hockey funzionano. Certamente fanno una migliore figura, ahimè, di quella paccottiglia rap che accompagnava le entrate dei wrestlers e che qualcuno ebbe pure il coraggio di compilare in un CD e vendere, mi pare di ricordare.<br />
Ma d’altronde, come credo di avere dimostrato, l’hockey è hardcore: in quale altro sport si allunga la pausa fra un tempo e l’altro da 15 a 18 minuti per aiutare a bere più birra?<strong>4</strong><br />
A volte, tutto questo metal regala pure qualche “brivido” imprevisto: durante i secondi prima dell’overtime e dei penalty shootouts (per altro eseguiti in maniera veramente pedestre dalla squadra di casa, che infatti ha - meritatamente - perso),<strong>5</strong> mi sono reso conto di essere presumibilmente l’unico degli annunciati 8000 spettatori (più probabilmente sui 3000, invece) a sapere che <i>Wild</i>, apparentemente l’inno dei Jokerit, è stata campionata da J Dilla. Che ci volete fare, l’hardcore resta sempre hardcore.<strong>6</strong><br />
<br />
<strong>Note</strong><br />
<span style="font-size: x-small;"><strong>1</strong>. Fieramente inesistente, per quanto riguarda il discorso del pestare, ovviamente (anche quando ci vorrebbe).</span><br />
<span style="font-size: x-small;"><strong>2</strong>. Nel secondo intervallo, quello fra il secondo ed il terzo periodo, viene messa in palio una motocicletta. Che utilità avrà mai in Finlandia, specialmente quando fuori siamo a 10 gradi sotto lo zero? Non potrò mai scoprirlo perché lo spettatore scelto, con sommo dispiacere delle cheerleaders sedute sulla moto, non riesce a centrare 15 volte la porta da centrocampo in 20 secondi, ma resta roba da uomini duri.</span><br />
<span style="font-size: x-small;"><strong>3</strong>. Ogni volta che si compie questo rito, che all’inizio avviene con mio enorme disorientamento, penso a Banfi in <i>Vieni Avanti Cretino</i>.</span><br />
<span style="font-size: x-small;"><strong>4</strong>. E, coincidentalmente, sentire più metal.</span><br />
<span style="font-size: x-small;"><strong>5</strong>. L’andamento della partita è stato: vantaggio dei padroni di casa, pareggio degli Espoo Blues, vantaggio degli Espoo Blues, pareggio dei Jokerit a 6 secondi dalla fine, extra-time e rigori (due a zero per gli Espoo Blues). Dei marcatori non frega niente a nessuno, anche se l’unico di cui ho capito il nome è un tal Justin Forrest, presumibilmente non imparentato col mago.</span><br />
<span style="font-size: x-small;"><strong>6</strong>. Voglio pensare che non sia un caso che abbia vinto la squadra più proletaria e quindi, in qualche maniera, più “metal”.</span><br />
<br />
</div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-32852805351169952892010-12-13T14:21:00.000+01:002010-12-13T14:21:17.196+01:00Copie<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidfSrDaS8_7h86AB0OYd3jDqoQ8O3M1f0JfTknrDhVAY3bDxuOMAejV8wqIBrrYqx9Y_WYhAMaLCJ24sqq1YHWQHvHzFkA423agFJrwq7v9rxgVronV8r2oiAsuYKtMRXFhdxXsg/s1600/copy.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="157" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidfSrDaS8_7h86AB0OYd3jDqoQ8O3M1f0JfTknrDhVAY3bDxuOMAejV8wqIBrrYqx9Y_WYhAMaLCJ24sqq1YHWQHvHzFkA423agFJrwq7v9rxgVronV8r2oiAsuYKtMRXFhdxXsg/s320/copy.jpg" width="320" /></a></div><i>Vanderslice & Stu Bangas</i> vs <i>Tod Dockstader</i>.Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-26661759642784869222010-12-03T15:13:00.000+01:002010-12-03T15:13:53.500+01:00Joell Ortiz - Sing Like Bilal<iframe src="http://www.youtube.com/embed/sjE2mY6MVqY?fs=1" frameborder="0" height="295" width="480"></iframe><br />Real Shit!Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-1598154943458092752010-11-19T10:40:00.000+01:002010-11-19T10:40:45.559+01:00Il Fantasma di Christopher Wallace<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ85OZWEdFc_4ZvD-DRSH0PwXXv2AEMu40rz8cgo2UqvzyUVHOFPxumjr7fdCx8k1y1aS5b4334eCelqQ8N8EmGQtEuvZow7aKlmb8jAMhwscPzP7K4oeTNf2WdVC23PP9HMfquw/s1600/diddy.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="237" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ85OZWEdFc_4ZvD-DRSH0PwXXv2AEMu40rz8cgo2UqvzyUVHOFPxumjr7fdCx8k1y1aS5b4334eCelqQ8N8EmGQtEuvZow7aKlmb8jAMhwscPzP7K4oeTNf2WdVC23PP9HMfquw/s320/diddy.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;">E così tutto il mondo <a href="http://www.xxlmag.com/online/?p=98725">sa che ora Jay Electronica ha firmato per la Roc Nation di Jay-Z</a>.</div><div style="text-align: justify;">E sa anche che Sean Combs, apparentemente, se l’è presa (“Damn it hurts in a whole other way when someone you felt and I mean really felt was your Friend, Betrays you. It hurts when Breathe”, subito dopo la notizia ufficiale dell’accordo, ha <i>twittato</i>, nel suo inglese un po’ stentato, il nostro Puffy).</div><div style="text-align: justify;">Al di là di <a href="http://www.theboombox.com/2010/11/15/jay-electronica-and-diddy-feud-on-twitter/">chiarimenti</a> (?) successivi e fondatezza del <i>tweet</i> (negata in seguito da Puffy, ma tant’è), vorrei fare tre considerazioni: prima di tutto, uno è libero di firmare con chi vuole, anche se è un presunto amico (l’amicizia e il business non si mischiano, insegnano i Gang Starr). In secundis, evidentemente l’accordo con l’altro Sean (Carter) è più lucrativo di una eventuale firma con Combs, secondo Jay Electronica, che non è un ragazzino ma un uomo adulto.</div><div style="text-align: justify;">Che, fattore non trascurabile, è passato dall’essere un clochard allo stardom nel giro di pochissimo tempo. Come spiegava Just Blaze nel podcast degli <a href="http://rapradar.com/2010/10/06/hype-men-podcast-just-blaze-interview/">Hypemen</a>, Jay vuole fare le cose a modo suo, e non si farà fregare da contratti capestro e scelte azzardate.</div><div style="text-align: justify;">E qui viene la terza considerazione: considerando l’approccio cauto di Jay Electronica, che nell’ultimo anno ha fatto uscire pochissima roba, creando l’hype tramite la prestazione stellare di <i>Exhibit C</i> e pochissimo altro, Diddy ha avuto tantissimo tempo per fare le proprie mosse e chiudere i giochi.</div><div style="text-align: justify;">E poi, siamo proprio sicuri che Bad Boy sarebbe stata la casa ideale per un rapper super-lirico come Jay Electronica?</div><div style="text-align: justify;">Secondo me, e non voglio essere troppo duro, Diddy è uno squaletto di mezza tacca che ha avuto l’immensa fortuna di trovare sulla propria strada uno come Notorious B.I.G.: al di là di questo, non si ricorda quando abbia avuto l’ultima hit, e quale artista abbia mai “sviluppato”.</div><div style="text-align: justify;">Rimangono invece i fallimenti e le recriminazioni di Mase, Shyne, G-Dep, Black Rob, Loon, Ness, Danity Kane e via dicendo, e l’associazione con Rick Ross, con cui è stato annunciato il futuro progetto a due Bugatti Boyz.</div><div style="text-align: justify;">Beh, al di là della taglia, Rawse è uno che sicuramente sta meglio con Sean Combs di Jay Electronica.</div><div style="text-align: justify;">Ora speriamo solo che non sia Sean Carter, a bruciarlo.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-10903496126061455262010-11-10T15:16:00.000+01:002010-11-10T15:16:45.750+01:00Le Nove (?) Vite di Cage<div style="text-align: center;"><object height="270" width="480"><param name="movie" value="http://dailymotion.virgilio.it/swf/video/xfig5g_21141319_webcam?additionalInfos=0"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowScriptAccess" value="always"></param><embed type="application/x-shockwave-flash" src="http://dailymotion.virgilio.it/swf/video/xfig5g_21141319_webcam?additionalInfos=0" width="480" height="270" allowfullscreen="true" allowscriptaccess="always"></embed></object></div><br />
<div style="text-align: justify;">Chris Palko, in arte Cage, è un reduce nel vero senso della parola.</div><div style="text-align: justify;">Nel corso della propria vita, ne ha passato di tutti i colori: da un padre da film (<a href="http://www.smartlyrics.com/Song563394-Cage-Stripes-lyrics.aspx">nel vero senso della parola</a>), alla dipendenza dalla droga, da un beef abbastanza famoso (almeno nei circoli underground) con <a href="http://www.theeminemblog.com/2004/05/23/eminem-vs-cage/">Eminem</a> alla tangibile possibilità di essere famoso, da un passato come rapper super-tecnico nella Fondle ‘Em di Bobbito Garcia alle pessime esperienze con la Eastern Conference Records di Mighty Mi (nonostante un album di debutto stellare), dalla ri-invenzione come rapper post-emo nella Def Jux alle ultime storie di depressione, droga, “homelessness” e rinascita.</div><div style="text-align: justify;">In ordine di tempo, le ultime vicissitudini di Cage (che la leggenda vuole abbia pure una laurea in psicologia) riguardano l’amicizia con la star hollywoodiana Shia Lebeuf e l’ultimissima comparsata in <i>Maniac</i> di Kid Cudi.</div><div style="text-align: justify;">Ora, personalmente sarei felicissimo di vedere Cage arrivare al successo che in qualche momento della carriera gli sarebbe spettato (certamente non nel momento dell’ultimo, pesantissimo album Def Jux, <i>Depart from Me</i>, un mattone senza costrutto e con pochissimi momenti di brillantezza). Il problema è che per lunghi anni Cage è caduto nella depressione per la pressione di aderire e allo stesso tempo trascendere il personaggio da film di Kubrick che si era costruito all’inizio carriera. Cosa che aveva prodotto due <a href="http://www.sandboxautomatic.com/fondle/7.html">classici underground come <i>Agent Orange</i> e <i>Radiohead</i></a>, entrambi prodotti da Necro (e se qualcuno vi dice che non sono classici non ne capisce nulla, ma proprio nulla).</div><div style="text-align: justify;">Oggi, l’associazione con Kid Cudi, personaggio dalla faccia simpatica ma dai calzoni improbabili, sembra dare una speranza di rivincita a Cage, che da poco è passato dalla disintossicazione alla depressione di essere un senzatetto. Peccato per Cage che la strada per la redenzione passi, nuovamente, per l’inscatolamento in una categoria stereotipata come quello del rapper bianco pazzo e tossicomane. E, nonostante i capelli in stile rock, i calzoni stretti, le giacchettine in pelle e le amicizie famose, sempre di uno stereotipo senza spessore come la carta velina si tratta.<br />
</div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-90385432859682852382010-10-28T13:28:00.000+02:002010-10-28T13:28:53.593+02:00Remedy & JoJo Pellegrino - Transporting<object style="background-image: url("http://i1.ytimg.com/vi/HvfbK7zm7k4/hqdefault.jpg");" height="295" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/HvfbK7zm7k4?fs=1&hl=en_GB"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/HvfbK7zm7k4?fs=1&hl=en_GB" allowscriptaccess="never" allowfullscreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash" height="295" width="480"></embed></object><br />I Raekwon e Ghostface bianchi?Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-12170274.post-64949509832731760332010-10-04T15:48:00.000+02:002010-10-04T15:48:02.895+02:00La Sottile Arte del Camel Toe<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJhFjRB-uSLcWZqHvyaGWdRf3dMHChfQY3Oeh4Jx2IyUh6bC-XvRgZHrk5OunjvixHN2ujrptjY-NLfzMwxQ2OY-h14Q9iv6qa3bL9o2Y1jIQHvOE0Zk3yaDqBiMFJ2Z6XqSxwYQ/s1600/01-toe1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJhFjRB-uSLcWZqHvyaGWdRf3dMHChfQY3Oeh4Jx2IyUh6bC-XvRgZHrk5OunjvixHN2ujrptjY-NLfzMwxQ2OY-h14Q9iv6qa3bL9o2Y1jIQHvOE0Zk3yaDqBiMFJ2Z6XqSxwYQ/s320/01-toe1.jpg" width="311" /></a></div><div style="text-align: justify;">Sono i particolari che fanno i capolavori.</div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/07815474938422690210noreply@blogger.com2